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Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori

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Pubblica di martedì 30/04/2024
calendar_today 30/04/2024 11:01
Astensionismo, il popolo che non vota. Secondo i sondaggi oltre il 40% dell’elettorato non andrà ai seggi per le europee. Che cosa fanno le forze politiche per riportare elettrici ed elettori alle urne? Necessarie, ma non sufficienti, operazioni come quella del voto agli studenti fuori sede. La campagna elettorale è entrata nel vivo. A destra Meloni punta sull’operazione “Giorgia” per accaparrarsi le preferenze. Altro che “persona del popolo”, come dice lei. Qui siamo di fronte a qualcosa di più: alla costruzione di un culto della persona qualunque. Più che la persona del popolo, Meloni aspira a diventare la persona che si è fatta popolo, che chiede di usare il suo nome sulla scheda come prova di un legame affettivo: «se volete dirmi che credete ancora in me – ha detto la leader di Fd’I nel comizio di Pescara - mi piacerebbe che lo faceste scrivendo sulla scheda semplicemente "Giorgia"». Meloni non chiede agli elettori di votarla, ma sembra chiedere ai suoi fans di votarsi a lei, alla leader. A sinistra, invece, Schlein ha scelto di candidarsi con moderazione, non in tutti i collegi. E il suo nome non comparirà nel simbolo elettorale. Alla retorica meloniana, la leader del Pd sostituisce l’attenzione per le “passioni elementari” del popolo: sanità, lavoro, salario minimo. La campagna di Conte, infine, si tiene lontano sia dalle candidature personalistiche che dalla sindrome del momento, la sindrome onomastica. “Giuseppi” finirebbe per oscurare l’agenda Conte: pace, questione morale, lavoro.
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Pubblica di lunedì 29/04/2024
calendar_today 29/04/2024 11:01
E’ caduto nel vuoto l’appello dei quattordici scienziati in difesa della sanità pubblica. Un mese dopo la pubblicazione del documento, intitolato “Non possiamo fare a meno del servizio sanitario pubblico”, nessuno (né il governo, né le istituzioni) ha risposto al premio Nobel Giorgio Parisi, all’economista esperta di welfare Nerina Dirindin, al farmacologo Silvio Garattini e alle altre esperte/i e studiose/i di welfare e sanità. Pubblica ha ospitato oggi Nerina Dirindin e la storica dei sistemi di welfare Chiara Giorgi, docente all’università “La Sapienza” di Roma.
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Pubblica di mercoledì 24/04/2024
calendar_today 24/04/2024 11:01
Mimmo Franzinelli è uno storico, studioso del fascismo e dell’Italia repubblicana. E’ autore – tra gli altri - di una storia della resistenza e di una storia della repubblica sociale italiana. Il suo ultimo libro si intitola «Matteotti e Mussolini. Vite parallele. Dal socialismo al delitto politico» (Mondadori 2024)). Nel corso della puntata di oggi abbiamo cercato di parlare con Franzinelli di Matteotti e della pista politica che porta al mandante del suo assassinio il 10 giugno 1924, Benito Mussolini. Quali rapporti ci furono tra Matteotti e gli altri protagonisti dell’antifascismo delle origini (Gramsci, Gobetti, Carlo e Nello Rosselli)? Passando all’oggi, Franzinelli risponde sull’antifascimo ai tempi del governo Meloni: che cos’è l’antifascismo oggi? Qual è il rapporto tra antifascismo e democrazia?
In conclusione, un avviso alle ascoltatrici/tori: la puntata di oggi di Pubblica è ascoltabile con qualche difficoltà per le ripetute interruzioni del collegamento con Mimmo Franzinelli. Vi chiedo scusa in anticipo.
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Pubblica di martedì 23/04/2024
calendar_today 23/04/2024 11:01
La fiamma e il nemico antifascista. Il legame ideologico del partito di Giorgia Meloni col passato neofascista: dai simboli ai contatti pericolosi con il mondo dell’estrema destra eversiva (Pino Rauti, il generale Gianadelio Maletti). E poi l’idea guida sull’antifascismo di Fratelli d’Italia: l’antifascismo è quello militante e con le spranghe in mano (le dichiarazioni di Meloni e Lollobrigida sono lì a dimostrarlo). A Pubblica la storica Simona Colarizi (autrice di “La resistenza lunga. Storia dell’antifascismo 1919-1945”, Laterza 2023) risponde a diversi interrogativi, a partire dal caso Scurati e dalla censura in Rai. Che cosa racconta il legame di FdI con i vecchi simboli della destra? Qual è il segno delle politiche del governo Meloni? Conservatore, reazionario o liberista? E l’antifascismo?
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Pubblica di lunedì 22/04/2024
calendar_today 22/04/2024 11:01
Il caso Scurati e la destra al potere. Per i meloniani l’antifascismo è un nemico, non un valore. Lo spiega il ministro Lollobrigida, di Fratelli d’Italia, che replica così al monologo censurato: «la parola antifascista è troppo generica...purtroppo ha portato in tanti anni a morti». Il partito di Meloni non rinuncia alla fiamma nel simbolo, presentato anche alle europee. Una conferma del legame ideologico di FdI con la storia del neofascismo in Italia. Ospiti a Pubblica lo storico Luca Alessandrini e lo scrittore Sandro Veronesi.
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Pubblica di giovedì 18/04/2024
calendar_today 18/04/2024 11:01
I conti del riarmo. Secondo Bloomberg, i soli paesi del G7 spenderanno 10 mila miliardi di dollari in più nei prossimi dieci anni, in media mille miliardi di dollari in più all’anno, l’equivalente di circa dieci volte la spesa sanitaria pubblica annuale in Italia. Sono livelli di spesa militare da guerra fredda? Risponde Mauro Del Corno (giornalista del Fatto Quotidiano). Dove si prenderanno i soldi per finanziare questa spesa per armamenti? In Europa basterà l’aumento di competitività di cui ha parlato, ancora in questi giorni, Mario Draghi? Ospite a Pubblica anche l’economista Lucia Tajoli (Politecnico di Milano e collaboratrice dell’ISPI).
calendar_today 16/04/2024 11:00
Settima e ultima lezione dell’ottavo ciclo di incontri ideati dalla Scuola di formazione “Antonino Caponnetto” e realizzati insieme a Radio Popolare. Il 5 aprile 2024, nella Sala del Grechetto alla biblioteca Sormani di Milano hanno discusso di educazione alla legalità Nando Benigno, è stato insegnante e fondatore del «Coordinamento insegnanti e presidi contro la mafia», all’inizio degli anni ‘80 a Milano; e Nando dalla Chiesa, presidente della Scuola di formazione “Antonino Caponnetto”, presidente onorario di Libera e docente di sociologia della criminalità organizzata all’università Statale di Milano, autore di «La legalità è un sentimento. Manuale controcorrente di educazione civica» (Bompiani, 2023). La lezione è stata introdotta da Giuseppe Teri, vicepresidente della Scuola Caponnetto.
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Pubblica di giovedì 11/04/2024
calendar_today 11/04/2024 11:01
La censura e la minaccia. John Elkann fa sentire il fiato sul collo ai giornalisti di Repubblica e agli operai della Fiat. Prima la censura di un articolo di Affari&Finanza da parte della direzione di Repubblica. Poi le minacce dell’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, sul futuro degli stabilimenti italiani. Destinatari dell’avvertimento: i sindacati e il governo Meloni. «La concorrenza cinese è una grande minaccia per Stellantis», ha detto Tavares, ieri a Torino, rispondendo anche al ministro Urso che predica da tempo l’apertura del mercato italiano a produttori di auto cinesi. “Noi combatteremo – ha aggiunto il CEO di Stellantis - ma quando si combatte possono esserci vittime. Non aspettatevi che usciremo vincitori senza cicatrici». Pubblica ha ospitato Nina Leone, delegata Fiom a Mirafiori, e Giovanni Valentini, giornalista e saggista, tra i fondatori di Repubblica nel 1976.
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Pubblica di mercoledì 10/04/2024
calendar_today 10/04/2024 11:00
Il clima bellico e le libertà. L’aria di guerra inquina le democrazie, rende possibili forzature sui diritti altrimenti inconcepibili? Lo spirito del riarmo può avvicinare l’Occidente a forme di democrazia “dispotica”? Quanto costerà all’Europa la corsa al riarmo, “la guerra convenzionale ad alta intensità”, come la chiama il capo della politica estera UE, Josep Borrell)? Vediamo cosa succede in Italia, quali segnali arrivano: la libertà di manifestare e i manganelli delle forze di polizia (il caso di Pisa non è isolato); la libertà di espressione e le querele temerarie contro le critiche e il dissenso (i casi dello storico Luciano Canfora e della filosofa Donatella Di Cesare); e poi, le nuove regole sulla par condicio che rafforzano la presenza in Rai degli esponenti del governo durante la campagna elettorale. Pubblica ha ospitato. Marcella Corsi, economista all’università La Sapienza di Roma, direttrice della Rivista Internazionale di Sociologia. Corsi è tra le fondatrici della rivista online “inGenere.it”. Ospite anche Michele Ciliberto, filosofo e storico della filosofia, tra i principali studiosi del pensiero di Giordano Bruno, presidente dell’Istituto nazionale di Studi sul Rinascimento.
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Pubblica di martedì 09/04/2024
calendar_today 09/04/2024 11:01
L’antimafia nel mirino. Gasparri, “cavaliere nero” della destra, a testa bassa contro il giudice Nino Di Matteo. Dopo aver attaccato l’ex magistrato, oggi parlamentare M5S, Roberto Scarpinato, il capo dei senatori di Forza Italia ha chiesto al ministro Nordio severe punizioni per il pm. Di Matteo ha indagato sulle trame oscure del periodo stragista di Cosa nostra e sulla trattativa stato-mafia. A Pubblica la giornalista e saggista Stefania Limiti e il cronista di mafia Giuseppe Pipitone (Fatto Quotidiano). Ospite anche il direttore di Wikimafia Pierpaolo Farina per presentare la seconda edizione del Festival internazionale dell’antimafia (Milano, 11-13 aprile, Anteo Palazzo del Cinema).
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Pubblica di lunedì 08/04/2024
calendar_today 08/04/2024 11:01
Sesta lezione dell’ottavo ciclo di incontri ideati dalla Scuola di formazione “Antonino Caponnetto” e realizzati insieme a Radio Popolare. Il 3 aprile 2024, alla Casa della Memoria di Milano, si è svolto l’incontro con Thomas Aureliani. Sociologo, ricercatore all’università Statale di Milano, Aureliani collabora con l’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’università Statale. «Emergenza ambientale e criminalità organizzata» è il titolo della sua lezione introdotta da Giuseppe Teri della Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto”.
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Pubblica di giovedì 04/04/2024
calendar_today 04/04/2024 11:00
Mattarella, ultimo presidente garante della Costituzione e arbitro della politica? Il progetto della destra sul premierato ridimensiona di fatto i poteri del capo dello stato. Mattarella tenta, invece, di espanderli con i suoi interventi: contro le manganellate di Pisa sugli studenti, a favore della scuola di Pioltello, a sostegno del caso Salis. Ospite a Pubblica la costituzionalista Roberta Calvano e il nostro Claudio Jampaglia che ha presentato “Le parole di tutti”, dodici orazioni civili del presidente Mattarella raccolte in un libro pubblicato da Ponte alle Grazie.
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Pubblica di mercoledì 03/04/2024
calendar_today 03/04/2024 11:01
La conoscenza privatizzata e il capitalismo dei monopoli intellettuali. Il caso von der Leyen, l’inchiesta della procura europea sui presunti contatti illeciti tra la presidente della Commissione Ue e il capo di Pfizer, Albert Bourla, ripropone il tema della potenza dei brevetti, non solo nel settore farmaceutico. Dall’agricoltura al biotech, dal digitale al militare, quanto contano i brevetti nell’economia globalizzata? A Pubblica due economisti: Massimo Florio (università Statale di Milano e Forum Diseguaglianze&Diversità) e Roberta Rabellotti (università di Pavia).
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La costituzione per la Terra e il premierato
calendar_today 02/04/2024 11:01
Doppio appuntamento con il giurista e filosofo del diritto Luigi Ferrajoli. Martedì e mercoledì scorsi, 26 e 27 marzo. Il primo incontro si è svolto alla biblioteca Sormani di Milano sul progetto di Costituzione della Terra, di cui il professor Ferrajoli è il principale estensore. L’altro incontro, alla Casa della Memoria, è stato l’occasione per ascoltare l’analisi del professor Ferrajoli al progetto della destra di cambiamento della Costituzione.
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Pubblica di giovedì 28/03/2024
calendar_today 28/03/2024 11:00
Quando le povertà dei padri e delle madri ricadono sui figli e sulle figlie. In Italia il titolo di studio dei genitori condiziona le opportunità di di vita dei minori. La povertà educativa è diventata di fatto ereditaria. Sono gli ultimi dati dell’Istat a raccontare questa ingiustizia. Il 34% dei figli di genitori con un titolo di studio inferiore o uguale alla licenza media vive in condizione di “deprivazione materiale e sociale”. La percentuale crolla al 3% se i genitori sono laureati. L'ereditarietà della povertà educativa è anche un tradimento di un principio fondante della Repubblica. L’articolo 3 della nostra Costituzione, la seconda parte, assegna un compito preciso allo stato, e cioè quello di “rimuovere gli ostacoli” che limitano di fatto l’uguaglianza tra i cittadini. Un compito evidentemente non svolto, vista la permanenza della disuguaglianza. Pubblica ha ospitato oggi la sociologa Chiara Saraceno.
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Pubblica di mercoledì 27/03/2024
calendar_today 27/03/2024 11:00
Astenuti, non rappresentati, esclusi. La seconda repubblica del non-voto. Trent’anni fa, il 27 marzo 1994, Berlusconi vinceva le sue prime elezioni. Votò l’86,31% degli elettori e delle elettrici. Nel 2022 – 28 anni dopo - Meloni ha vinto con un quarto dei voti di soltanto il 63,91%. La cosiddetta seconda repubblica è segnata da un calo pressochè costante della partecipazione alle elezioni. Un calo, forse sarebbe meglio chiamarlo un crollo, di 22 punti percentuali in trent’anni. Nei precedenti 45 anni di storia repubblicana (dal 1948 al 1992) l’affluenza era calata, invece, soltanto di 6-7 punti percentuali rispetto ai picchi degli anni Cinquanta, quando votava quasi il 94% delle persone. Chi sono gli astenuti? Per quali ragioni non partecipano al voto? Quanto pesa la dimensione politica (ad esempio la crisi dei partiti) nella scelta di non votare? E quanto l’astensione è legata alle proprie condizioni sociali ed economiche (ad esempio il salario). Pubblica ha ospitato la filosofa politica Valentina Pazè, dell’università di Torino e autrici di «I non rappresentati» (Edizioni Gruppo Abele, 2024); e l’economista Maria Enrica Virgillito, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (https://jacobinitalia.it/il-partito-del-non-voto-e-le-disuguaglianze-salariali/).
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Pubblica di martedì 26/03/2024
calendar_today 26/03/2024 11:01
Cerco moneta. Povertà in aumento, salari troppo bassi: e se stampassimo soldi e li distribuissimo a chi ne ha bisogno? Chi lo potrebbe fare e con quali costi? Pubblica ha ospitato Enrico Grazzini, giornalista economico e autore di “Il fallimento della moneta” (Fazi Editore, 2023). La moneta e i suoi creatori effettivi; le banche commerciali private e le monete a debito; il ruolo delle banche centrali. Ospite a Pubblica anche Anna Carabelli, economista dell’università del Piemonte Orientale. La professoressa Carabelli ha raccontato che in passato si sono occupati di questi temi - con approcci teorici opposti - anche economisti autorevoli come John Maynard Keynes (Teoria Generale, 1936) e Milton Friedman (1969).
calendar_today 25/03/2024 11:01
Terza lezione dell’ottavo ciclo di incontri ideati dalla Scuola di formazione “Antonino Caponnetto” e realizzati insieme a Radio Popolare. Il 20 marzo 2024, ospiti della Casa della Memoria di Milano, si è svolto l’incontro «Caselli e Andreotti. La vera storia del processo che non si doveva fare», con il giudice Gian Carlo Caselli, il giornalista del Fatto Quotidiano e saggista Gianni Barbacetto, e Paolo Intoccia, dottorando in studi sulla criminalità organizzata all’università Statale di Milano e autore di “L’imputato imperfetto. Storia del processo Andreotti”. Introduce Giuseppe Teri, vicepresidente della Scuola Caponnetto.
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Pubblica di giovedì 21/03/2024
calendar_today 21/03/2024 11:01
21 marzo, giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia. Siamo arrivati alla ventinovesima edizione di una manifestazione ideata e pensata da Libera. La Giornata è stata riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso una legge del marzo 2017. “Roma città libera” è lo slogan della manifestazione di oggi. Libera ha scelto “per riaccendere i riflettori sulla presenza della criminalità organizzata nella Capitale e nel Lazio”. Pubblica oggi ha ospitato Elena Ciccarello, direttrice di LaViaLibera. In corteo a Roma anche il sindaco di Bari Antonio Decaro, finito – a pochi mesi dalle elezioni comunali - nel mirino della destra. Con il sostegno del ministro Piantedosi, diversi parlamentari pugliesi della maggioranza hanno chiesto di far sciogliere il comune di Bari per “conclamate infiltrazioni mafiose”. E Piantedosi ha avviato l'iter che potrebbe portare allo scioglimento del municipio barese. Il pretesto per l'attacco a Decaro sono stati gli sviluppi di un’inchiesta della procura antimafia di Bari che ha portato agli arresti di un ex consigliere regionale (Giacomo Olivieri, negli anni candidato della destra e anche del centrosinistra) e una consigliera comunale (Maria Carmen Lorusso, eletta a Bari con la destra e passata poi con la maggioranza di Decaro). Anna Bredice ha intervistato questa mattina il sindaco di Bari Decaro.
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Lezioni antimafia: Primo Minelli, Olivia Bonardi e Claudia Pinelli
calendar_today 18/03/2024 11:01
Pubblica ha ospitato oggi la sintesi della seconda lezione del nuovo ciclo di incontri ideati dalla Scuola di formazione “Antonino Caponnetto” e realizzati insieme a Radio Popolare. Il 13 marzo 2024, ospiti della Casa della Memoria di Milano (con Anpi e Aned), si è svolto l’incontro dedicato a Carlo Smuraglia, partigiano, presidente emerito dell’Anpi, giurista e avvocato, parlamentare e membro del Csm. Sono intervenuti Giuseppe Teri, vice-presidente della Scuola Caponnetto, la direttrice di Radio Popolare Lorenza Ghidini, Primo Minelli, presidente dell’Anpi provinciale di Milano, Claudia Pinelli, figlia di Giuseppe Pinelli, e Olivia Bonardi, giurista all’università statale di Milano, autrice di un saggio sul contributo di Carlo Smuraglia al diritto del lavoro.
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Pubblica di giovedì 14/03/2024
calendar_today 14/03/2024 11:01
Rossi e verdi, uniti nella lotta. Movimenti dei lavoratori e delle lavoratrici insieme a gruppi ambientalisti ed ecologisti. Giustizia sociale e giustizia climatica insieme per superare il capitalismo. Lo pensava anche Carlo Marx. E' la tesi del filosofo dell'economia giapponese Kohei Saito che, attraverso i suoi studi sul pensiero marxiano, ha scoperto il lato ambientalista del grande filosofo tedesco. Saito, 37 anni, ha pubblicato diversi libri sul tema, alcuni sono diventati anche un successo editoriale. In Italia, l'editore Castelvecchi ha pubblicato recentemente un volume dal titolo "L’ecosocialismo di Karl Marx". Kohei Saito è stato ospite di Pubblica insieme ad Andrea Roventini, economista della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
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Pubblica di mercoledì 13/03/2024
calendar_today 13/03/2024 11:01
Russia, l'inizio dell'era Putin. Eltsin e l'investitura del nuovo zar. Mosca ad un passo dall'Occidente (G8, Nato). La transizione all'economia di mercato. L'ex spia del KGB e la costruzione di un'autocrazia. Dal 15 al 17 marzo si voterà per le presidenziali in Russia. A Pubblica due scienziate politiche e studiose della Russia ci portano alle origini dell’era Putin: Mara Morini, docente all’università di Genova, e Manuela Moschella, dell’università di Bologna.
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Pubblica di martedì 12/03/2024
calendar_today 12/03/2024 11:01
Gaza e la ricerca di un «livello minimo di umanità». A partire dalle parole di qualche giorno fa di Pier Luigi Bersani, durante un dibattito pubblico, oggi si sono confrontati a Pubblica la filosofa Roberta De Monticelli e il filosofo del diritto Mario Ricciardi.
calendar_today 11/03/2024 11:00
Pubblica ospita oggi una sintesi della prima lezione del nuovo ciclo di incontri (l’ottavo) ideato dalla Scuola di formazione “Antonino Caponnetto” e realizzato insieme a Radio Popolare. Il nuovo ciclo si intitola “Giustizia e Costituzione, uomini e battaglie di ieri e di oggi”. Il 6 marzo 2024, ospiti della Casa della Memoria di Milano (con Anpi e Aned), si è svolto il primo incontro dedicato a Francesco Saverio Borrelli, storico procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano ai tempi di “Mani pulite”. Sono intervenuti la figlia del procuratore, Federica Borrelli, e l’ex magistrato e collega di Borrelli, Armando Spataro.
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Pubblica di giovedì 07/03/2024
calendar_today 07/03/2024 11:01
«Gli uomini siano agenti di cambiamento contro la violenza di genere». Sono le parole di Gino Cecchettin, padre di Giulia, la studentessa 22enne uccisa dall’ex fidanzato l’11 novembre scorso. Gino Cecchettin quelle parole le aveva pronunciate durante l’orazione funebre per la figlia assassinata. Il femminicidio di Giulia Cecchettin, quattro mesi fa, sembrava aver aperto uno spiraglio nella discussione pubblica: gli uomini riconoscono pubblicamente che i femminicidi sono una responsabilità maschile, appartengono alla mascolinità tossica del modello di società patriarcale in cui viviamo. A distanza di quattro mesi, a che punto siamo su questa riflessione? Pubblica ha ospitato Stefano Ciccone, sociologo, tra i fondatori dell’associazione “Maschile plurale”.
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Pubblica di mercoledì 06/03/2024
calendar_today 06/03/2024 11:00
Una riforma tradita. E’ la legge sulla non autosufficienza che riguarda circa dieci milioni di persone tra anziani, familiari e “caregiver” professionali.
Il governo Meloni l’ha svuotata di senso e di soldi. Un anno fa (marzo 2023) il parlamento aveva votato quasi all’unanimità una legge delega (n.33/2023) che definiva la cornice di principi e contenuti di una riforma importante. Tra i principi: universalismo delle misure, assistenza domiciliare, residenzialità. Ora il governo Meloni ha approvato a fine gennaio scorso un decreto legislativo che, anziché far propri i principi della legge delega, li tradisce. Come? Lo ha raccontato a Pubblica Andrea Morniroli, co-coordinatore del Forum Diseguaglianze e Diversità, che insieme ad una sessantina di enti e associazioni formano un “patto per la non autosufficienza”.
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Pubblica di martedì 05/03/2024
calendar_today 05/03/2024 11:01
Liberare l’agricoltura dal dominio dei monopoli che a monte e a valle della filiera (dalle sementi ai frutti) influenzano pesantemente costi e prezzi e determinano la capacità delle aziende agricole di stare sul mercato. L’intervento regolatorio antitrust sarebbe necessario, prima ancora di pensare al sistema dei sussidi. L’agricoltura e l’ambiente, una finta contrapposizione. Per ultimo, anche se non di minore importanza per questa storia, il ruolo dei consumatori nello scegliere i prodotti. Pubblica ne ha parlato con la presidente di Slow Food, Barbara Nappini, e con l’economista Fabrizio De Filippis.
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Pubblica di lunedì 04/03/2024
calendar_today 04/03/2024 11:00
Quarant’anni fa il decreto del governo Craxi che blocca la scala mobile e ferma il meccanismo di protezione dei salari dall’aumento dei prezzi. Il leader del Psi, in un colpo solo, spacca i sindacati (Cgil di Lama contraria al decreto, Cisl e Uil favorevoli), allarga il fossato con il Pci di Berlinguer, afferma la centralità dell’impresa rispetto al lavoro. A quarant’anni di distanza da quel 14 febbraio 1984, il significato politico e storico di quel decreto Craxi sulla scala mobile appare più nitido: rappresenta di fatto l’avvio in Italia della stagione del neoliberismo. Pubblica ha ospitato oggi l’economista Emiliano Brancaccio e la storica Simona Colarizi.
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Pubblica di giovedì 29/02/2024
calendar_today 29/02/2024 11:01
Che cos'è il greenwashing? E’ una “presa in giro” da parte delle aziende che lo praticano nei confronti di tutti gli interlocutori delle aziende stesse, i cosiddetti stakeholder (fornitori, clienti, dipendenti, amministratori pubblici, comunità locali). In pratica il greenwashing è un’attività elusiva degli obblighi normativi o etici in materia di sostenibilità ambientale. Chi lo pratica si dà una riverniciata “green”, ci racconta quanto è “sostenibile” la propria attività, ma nei fatti continua a compiere azioni inquinanti come sempre. Elena Gerebizza, esperta di energia, tra le fondatrici dell’associazione ReCommon, ci racconta il caso Snam (https://www.recommon.org/il-greenwashing-di-snam-il-caso-arbolia/). Ospite della puntata di Pubblica anche il presidente di Adiconsum Carlo De Masi per una denuncia ad Arera che riguarda il caro bollette.
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Pubblica di mercoledì 28/02/2024
calendar_today 28/02/2024 11:00
Draghi, candidato regista dell’Europa che verrà. L’ex presidente della Bce – che da Francoforte ha contribuito a dare forma all’Europa di oggi – appare sempre intenzionato a disegnare il profilo dell’Europa del futuro, da posizioni di primissimo piano nell’UE. Si moltiplicano i suoi interventi, l’ultimo ieri durante l’incontro con i presidenti delle commissioni del parlamento di Strasburgo. “Per favore, fate qualcosa. Non si può dire sempre di no”, ha detto Draghi. Secondo l’ex capo del governo italiano il modello di sviluppo dell’Europa degli ultimi decenni (costruito sui prezzi stracciati del gas russo , sulle esportazioni cinesi e sotto l’ombrello militare americano) è andato in crisi. Se l’Europa non vuole perdere la partita della competitività con Stati Uniti e Cina deve prepararsi ad un massiccio piano di investimenti, pubblici e privati. E includere la spesa militare e la difesa comune tra le priorità. Per Draghi l’Europa deve trasformarsi sempre di più in uno stato oppure non avrà futuro. Pubblica oggi ha ospitato l’economista Andrea Roventini, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, e Lucia Tajoli, economista del Politecnico di Milano e collaboratrice dell’Ispi.
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Pubblica di martedì 27/02/2024
calendar_today 27/02/2024 11:00
Pisa 2024, tra manganelli e Costituzione. Conversazione con Andrea Pertici, costituzionalista. Il professor Pertici insegna all’università di Pisa, dove venerdì scorso la polizia ha caricato violentemente un gruppo di studenti e studentesse che manifestavano pacificamente per la Palestina. Pertici racconta la reazione dei suoi studenti, esprime preoccupazione per l’aggressione delle forze di polizia e spiega – da costituzionalista – la portata delle critiche del presidente Mattarella che sono suonate quasi come una censura del ministro dell’interno Piantedosi.
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Pubblica di lunedì 26/02/2024
calendar_today 26/02/2024 11:01
Jobs Act, dieci anni dopo l’approvazione perde un altro pezzo. La Corte costituzionale ha bocciato con una sentenza (n.4/2024) una norma che restringe il ricorso alla reintegra in caso di licenziamenti nulli. Intanto, la giurisprudenza della Cassazione riconosce la responsabilità del datore di lavoro in caso di danno alla salute dei dipendenti, danno causato da un ambiente di lavoro stressogeno. Ospiti a Pubblica: Domenico Tambasco, avvocato del lavoro; Giustina Orientale Caputo, sociologa del lavoro all’università Federico II di Napoli.
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Pubblica di giovedì 22/02/2024
calendar_today 22/02/2024 11:01
Se c’è un’eredità che Silvio Berlusconi ha lasciato e che i suoi successori (dai familiari al governo Meloni) hanno fatto propria è quella di una certa idea della giustizia. Non parliamo di principi fondamentali, quanto di un’idea di amministrazione della giustizia: processi, procedure, configurazione di reati, loro perseguibilità. Quella berlusconiana è stata un’idea di giustizia che – ad esempio – ha indebolito l’indipendenza della magistratura stabilita nella Costituzione. Oppure ha puntato a ridurre la perseguibilità dei cosiddetti “crimini dei potenti”, i reati economici così come quelli contro la pubblica amministrazione. Oggi ci troviamo a metà dell’iter della cosiddetta “riforma della giustizia” che porta il nome del ministro Nordio e che si ispira alla corrente di pensiero berlusconista. La “riforma” è stata approvata dal Senato nelle settimane scorse, ora è in discussione alla Camera. Che cosa prevede? Quanto “berlusconismo” può tollerare ancora la giustizia in Italia, senza abdicare ai principi costituzionali? A Pubblica il giudice del Tribunale di Roma, Alfonso Sabella.
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Pubblica di mercoledì 21/02/2024
calendar_today 21/02/2024 11:00
“Non disturbare chi vuole fare impresa”. Il motto meloniano è sempre più il distintivo liberista in Europa della presidente del consiglio. La grandi manovre europee di Fratelli d’Italia: dalle alleanze tattiche con i liberali tedeschi (per affossare la direttiva sulla responsabilità sociale delle imprese) al patto con l’estrema destra francese di Eric Zemmour. Sullo sfondo, ma non meno importante, il ruolo che potrebbe avere Mario Draghi ai vertici delle istituzioni europee dopo le prossime elezioni di giugno. A Pubblica la giornalista Francesca De Benedetti (Domani) e Arturo Varvelli, direttore dello European Council on Foreign Relations (un centro di ricerche su politica estera e sicurezza con sede a Berlino).
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Pubblica di martedì 20/02/2024
calendar_today 20/02/2024 11:01
Chi difenderà l’Europa? Dopo gli attacchi di Trump ai paesi Nato accusati di “morosità” si annuncia una svolta, in caso di ritorno alla Casa Bianca del miliardario americano, e non solo. Se l’Europa dovrà difendersi senza la Nato, in Germania già si pensa alla deterrenza di uno scudo nucleare. Lo immaginano i liberali tedeschi del ministro della Difesa Lindner e l’ex ministro degli esteri, già leader verde, Joschka Fischer. E se la miglior difesa dell'Europa fosse quella di svolgere un ruolo politico di promotore del dialogo diplomatico? Ospiti oggi a Pubblica Alessandro Politi, analista strategico e politico, direttore Nato Defense College Foundation; e Raffaella Bolini, vicepresidente dell'Arci, responsabile del coordinamento del programma.
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Pubblica di lunedì 19/02/2024
calendar_today 19/02/2024 11:01
Parole proibite, parole abusate. Da genocidio ad antisemitismo. Ospiti: Valentina Pisanty, semiologa all'università di Bergamo e Asher Colombo, sociologo, presidente dell'Istituto Cattaneo di Bologna.
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Pubblica di lunedì 15/01/2024
calendar_today 15/01/2024 11:01
“Ci troviamo in un mondo fratturato (frammentato?) e con crescenti divari sociali. Dobbiamo ricostruire la fiducia nel nostro futuro”. Sono le parole di Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum che oggi inizia i propri incontri a Davos, in Svizzera. Ci saranno i rappresentanti dei governi di circa 120 paesi. Nemmeno quest’anno sono stati invitati esponenti del governo russo (embargati per l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca). Per il governo italiano ci sarà il ministro dell’economia Giorgetti. A Davos ci saranno anche decine di esponenti del mondo dell’impresa e della finanza internazionale. Pubblica ha ospitato oggi l’economista Emiliano Brancaccio. «Sostanzialmente – dice il professor Brancaccio – Davos è sempre stato un momento di celebrazione del capitalismo liberale, delle sue magnifiche sorti e progressive. Fino a una decina d'anni fa questa “festa” funzionava piuttosto bene, giungeva a compimento nella soddisfazione un pochino autoreferenziale dei manager dei capi di governo. Le cose – aggiunge Brancaccio - sono cambiate da allora. Il punto è che l'idea del capitalismo liberale come agente di prosperità, anche di emancipazione sociale, si è un po' appannata, per usare un eufemismo. La “festa” non riesce più tanto bene come un tempo, perché emergono delle pesanti contraddizioni dal punto di vista dei divari sociali. E’ evidente – conclude l’economista dell’università del Sannio - che siamo giunti ormai ad uno stadio della politica economica internazionale che tende verso forme di liberismo autoritario, cioè di liberismo per il capitale e di autoritarismo nei confronti delle classi subalterne, che ne subiscono gli effetti».
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Pubblica di giovedì 11/01/2024
calendar_today 11/01/2024 11:01
Fabrizio Barca, co-cordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità ospite oggi a Pubblica, per una conversazione conclusiva sui temi trattati nei saggi di Barbera e Serughetti (vedi podcast lunedì 8 e martedì 9 gennaio). Il neoliberismo è in crisi, ci siamo ancora dentro mani e piedi? «Concordo con le conclusioni dei due autori: ci siamo con tutti i piedi, ma forse le mani cominciano a uscire fuori. Siamo quindi in un interregno», risponde Barca. Gli altri temi riguardano le destre e come esse traggono forza dai danni provocati dal neoliberismo attraverso la negazione dell'idea di società; e poi la sinistra e quanto si è lasciata sedurre dalle forze del neoliberismo.
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Pubblica di mercoledì 10/01/2024
calendar_today 10/01/2024 11:00
Donne e uomini in parlamento. Sono noti i divari nelle presenze (con le donne ampiamente sottorappresentate). Meno note, invece, sono le differenze nei temi trattati da donne e uomini all’interno delle aule parlamentari. I numeri riproducono lo stereotipo delle donne che si concentrano su temi dell’area domestica e della cura, mentre gli uomini si concentrano su materie legate alla sfera pubblica. E’ quanto racconta, tra le altre cose, un articolo pubblicato sulla rivista scientifica “Politics and Gender”, dell’università di Cambridge in Gran Bretagna, di cui “lavoce.info” ha ripreso una versione sintetica. «Gli stereotipi e le discriminazioni di genere contro le donne che si rintracciano nel mercato del lavoro e nelle relazioni sociali – è scritto nell’articolo - trovano spazio anche in politica e rendono la professione di politico più impegnativa se a svolgerla è una donna». Pubblica ha ospitato una delle autrici dell’articolo, Fedra Negri, ricercatrice in scienza politica all'Università di Milano-Bicocca («Populismo in Rete», Carocci 2023, è il suo ultimo libro).
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Pubblica di martedì 09/01/2024
calendar_today 09/01/2024 11:01
Filippo Barbera è professore ordinario di Sociologia economica e del lavoro all’università di Torino. Scrive sul Manifesto, fa parte dell’associazione “Riabitare l’Italia”, del Forum Disuguaglianze e Diversità, presidente di Forwardto (studi e competenze per scenari futuri). E’ autore, tra gli altri, di «Le piazze vuote. Ritrovare gli spazi della politica», pubblicato di recente da Laterza. Con la puntata di oggi, grazie alla presenza di Filippo Barbera, proseguiamo la nostra conversazione, iniziata ieri con la filosofa Giorgia Serughetti, sui temi della partecipazione alla politica. Che cosa è successo negli ultimi decenni, dalla fine degli anni ‘70 con l’affermazione del neoliberismo? E’ successo che ha vinto l’individualismo egoistico come nuova ideologia («la società non esiste, esistono solo gli individui», diceva Margaret Thatcher, la leader conservatrice britannica, prima ministra dal 1979 al 1990). Un’ideologia – ci raccontava Serughetti – che ha prodotto quelle profonde fratture che sono all’origine delle affermazioni elettorali delle destre. I due libri, frutto di analisi e ricerche autonome, hanno diversi punti di contatto. Con il professor Barbera siamo partiti dall’idea di «piazza», dalla constazione che «come collettività organizzata - sostiene il sociologo dell’università di Torino - condividiamo sempre meno lo stesso spazio in situazioni di compresenza pubblica». E poi i concetti di «domanda di futuro» e «offerta di futuro», e a quali condizioni domanda e offerta si incontrano. «La condivisione dello spazio fisico – scrive Barbera nel suo libro – avviene a tre diversi livelli: la dimensione spaziale della sfera pubblica quotidiana»; gli «spazi intermedi dell’elaborazione politica»; e gli «spazi dei luoghi di vita o alle persone-nei-luoghi».
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Pubblica di lunedì 08/01/2024
calendar_today 08/01/2024 11:01
Giorgia Serughetti è ricercatrice in filosofia politica all’università di Milano-Bicocca. Si occupa di teoria politica e studi di genere. E’ editorialista del quotidiano “Domani”. E’ autrice di diversi libri. L’ultimo si intitola: “La società esiste” (Laterza 2023). La professoressa Serughetti ha osservato e studiato lo spazio pubblico in cui viviamo e le sue caratteristiche politiche. Come si chiama questo spazio pubblico, collettivo? E’ la società, il luogo delle relazioni organizzate tra individui. Ma attenzione: il concetto di società – ci racconta Serughetti - ha subito negli ultimi decenni una torsione, è stato maltrattato. Addirittura, si è arrivati a dire – e molti, tanti, vere e proprie maggioranze, ci hanno creduto profondamente - che la società NON esiste. Ecco allora che il libro di Giorgia Serughetti – e il suo titolo è esplicativo, “La società esiste” – ci racconta: primo, una breve storia dell’ideologia che ha negato l’esistenza della società (stiamo parlando, nientepopodimeno che del “NEOLIBERISMO”) e di quanto questa ideologia sia stata pervasiva e per molti anche convincente (una profezia che si è auto-avverata); secondo: la professoressa Serughetti analizza le conseguenze causate dalla negazione dell’idea di società, le fratture che ha provocato la cancellazione dell’idea di società. A questo punto ci sono due osservazioni che Giorgia Serughetti fa in questo suo libro, e una constatazione conclusiva: 1) l’abbandono dell’idea di società – la magnificazione dell’individualismo - coincide temporalmente con il declino della sinistra. La sinistra declina, la destra invece trova affermazioni elettorali anche nelle sue espressioni più radicali (e populistiche). La sinistra declina anche perché ci sono pezzi maggioritari della stessa sinistra che rimangono “sedotti” da alcuni assunti del neoliberismo. 2) L’altra osservazione riguarda la crisi dell’ideologia che nega la società, cioè la crisi del neoliberismo. La pandemia è il fatto rivelatore di questa crisi. Ma anche alcune trasformazioni nel lessico, alcuni ripensamenti, auto-interrogazioni, sono espressione di questa crisi. 3) Infine, la constatazione che fa la filosofa Serughetti riguarda i segnali che OGGI arrivano dallo spazio pubblico e che le fanno dire che la società, invece, ESISTE. Serughetti fa degli esempi: il caso della GKN di Firenze, il movimento ambientalista, il movimento femminista. La società esiste e sta dando – secondo Serughetti – segnali della propria esistenza: sceglie le alleanze, le convergenze, la dimensione collettiva anziché quella identitaria; la politica nella società – conclude la filosofa dell’università di Milano-Bicocca - è una politica “terrestre”: con i piedi piantati nel presente, con un’idea di futuro utopica, cioè aperta alle alternative, e nutrita dalla speranza.
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Pubblica di giovedì 21/12/2023
calendar_today 21/12/2023 11:00
La stretta sull'informazione: dopo la riforma Cartabia (governo Draghi), oggi l'emendamento Costa (governo Meloni). Sempre più difficile raccontare le inchieste della magistratura. Pubblica ha ospitato Federico Cafiero de Raho, ex procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, oggi deputato del M5S.
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Pubblica di mercoledì 20/12/2023
calendar_today 20/12/2023 11:00
Tempi felici per la radio. Firmato: Censis. Nell’ultimo rapporto del centro studi, che da sessant’anni realizza ricerche sulla società italiana, si può leggere: «La radio continua a rivelarsi all’avanguardia all’interno dei processi di ibridazione del sistema dei media. Complessivamente i radioascoltatori sono il 79,9%». Nel 2022 il Censis ha sondato l’affidabilità dei mezzi di comunicazione su due temi specifici: la pandemia e la guerra. Risultato, secondo il Censis: «il premio come mezzo di informazione più affidabile è andato alla radio (70,3%). La televisione è considerata affidabile sulla pandemia dal 58%e sull’Ucraina dal 57%. La stampa – conclude il Censis – trova consenso da parte del 55,7% per le notizie sulla pandemia e del 53,2% per quella sulla guerra». Pubblica ha ospitato Massimiliano Valerii, direttore del Censis. La modernità e l’affidabilità del mezzo radiofonico quanto è contagiosa per la televisione? Quanti programmi tv ammiccano al format radiofonico? «Non è una novità assoluta», risponde a Pubblica Stefano Balassone (critico, produttore e autore televisivo). «La televisione in Italia nasce portando i conduttori della radio in video: Corrado, Bongiorno erano tutte voci radiofoniche. Il trasferimento radio-tv cambia quella convenzione di attenzione che intercorre tra spettatore e intrattenitore. Il mezzo radio è univoco, segue il filo della parola o della musica. La radio costringe al filo del discorso. Gli altri mezzi – prosegue Balassone - sono polisemici: non hanno solo la parola, ma anche le immagini con tutti i loro particolari. Più aumenta la polisemia, più aumenta la distrazione da parte dello spettatore, e minore è la dedizione».
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Pubblica di martedì 19/12/2023
calendar_today 19/12/2023 11:01
«Gaza non c’è più – è solo un ammasso di dolore e rovina. Un’apocalissi è in corso, in tutti i sensi della parola. Una rivelazione, soprattutto. Non solo degli estremi di cui siamo capaci quando i vincoli del diritto e della civiltà sono violati. Ma anche dell’altra faccia della splendida luna di Israele, la faccia che era nell’ombra: la Palestina». Inizia così la postfazione della filosofa Roberta De Montecelli al libro di Francesca Albanese “J’Accuse”, scritto con Christian Elia. De Monticelli è stata ospite oggi a Pubblica e ha parlato di Gaza e la società israeliana, di armi e diritto internazionale, di diritti umani e ripudio della guerra, di Europa e delle memorie evaporate del Novecento (dai nazionalismi ai fascismi, ai totalitarismi).
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Pubblica di lunedì 18/12/2023
calendar_today 18/12/2023 11:00
Salari poveri, precarietà, bassa produttività, invecchiamento, grandi dimissioni. Sono alcuni degli elementi della crisi sociale ed economica dell’Italia. L’ultimo rapporto INAPP (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) lo racconta. Su ciascun fattore pesano i divari, le discriminazioni di genere contro le donne. Ospite della puntata Marcella Corsi, economista all’università La Sapienza di Roma, tra le ideatrici di “ingenere.it”, rivista online di informazione su questioni economiche e sociali analizzate in una chiave di genere.
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Pubblica di giovedì 14/12/2023
calendar_today 14/12/2023 11:01
Premierato alla Meloni e comunicazione politica. Se il progetto del governo di modifica della Costituzione arriverà in fondo al suo iter, cambierà qualcosa nel modo di comunicare della politica? Per la prima volta nel sistema italiano ci sarà la figura di un capo che ha ricevuto un’investitura diretta da parte degli elettori. Gli anni del berlusconismo con Berlusconi sono già stati la prova di una comunicazione ritagliata sulla figura di un capo? Ospite di Pubblica Sara Bentivegna, docente di comunicazione politica all’università La Sapienza di Roma. Nella seconda parte della puntata di oggi il rapporto tra il premierato immaginato dal governo Meloni e la pubblica amministrazione. Cosa cambia in questa relazione se il potere esecutivo è concentrato nella figura di un capo? Carlo Mochi Sismondi, presidente del Forum Pubblica Amministrazione. Fa parte del Forum Disuguaglianze e Diversità.
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Pubblica di lunedì 11/12/2023
calendar_today 11/12/2023 11:00
Non è lo spettro del comunismo ottocentesco di Marx ed Engels, ma un ballon d’essai dei "poteri forti" (vedi Cacciari). Per l’Europa sta girando negli ultimi giorni un’ipotesi sul futuro delle istituzioni di Bruxelles, e cioè la possibile candidatura di Mario Draghi ai vertici dell’Unione europea, dopo le elezioni del prossimo giugno. Di ufficiale non c’è niente. E’ solo un quotidiano – venerdì scorso, la Repubblica – ad averne parlato. Che cosa dice il giornale controllato dal gruppo Gedi, i cui proprietari (la famiglia Elkann-Agnelli) fanno parte di una holding globale dell’auto franco-italo-americana (Peugeot-Citroen-Fiat-Chrysler)? Sostiene che – secondo fonti diplomatiche a Parigi e a Bruxelles – il presidente francese Macron stia pensando a Mario Draghi come possibile successore di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea. Gli interessati smentiscono. Ma l’ipotesi Draghi è interessante non per quanto sostiene Repubblica, ma per ciò che Draghi stesso ha detto pubblicamente nelle ultime settimane, in particolare alla presentazione di un libro nella Chiesa Sant’Ignazio di Loyola a Roma. Un programma per l’Europa, con obiettivi per una fase costituente europea. Draghi non si è tirato indietro nel definire scenari futuri continentali (unione politica, allargamento, voto a maggioranza). Le sue parole – ha scritto Massimo Cacciari sulla Stampa - esprimono l’opinione di «consolidatissime élites sovra-nazionali economico-finanziarie-politiche le cui scelte sono destinate a incidere su istituzioni e governi». Ospite oggi a Pubblica Piervirgilio Dastoli, presidente del Consiglio italiano del Movimento Europeo.
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Pubblica di giovedì 07/12/2023
calendar_today 07/12/2023 11:00
Premierato e autonomia differenziata. Sta per nascere un Frankenstein costituzionale dall’incrocio tra il progetto di Meloni e quello di Calderoli e della Lega? Da un lato l’elezione diretta del presidente del consiglio che rompe i delicatissimi equilibri di potere tra parlamento, governo e presidenza della repubblica; un sistema di equilibri tra i poteri dello stato scritto nella Costituzione del 1948. Dall’altro lato, c’è il progetto leghista dell’autonomia differenziata, il cui effetto principale rischia di essere la frantumazione dell’unità del paese in una “secessione dei ricchi”: le regioni ricche si costruiranno le loro piccole repubbliche di fatto, le quali potranno decidere su tutto, o quasi tutto. Entrambi questi progetti rafforzano il potere del capo: il capo del governo nazionale, ma anche il capo delle regioni, l’attuale presidente, che avranno regioni con “superpoteri”. In entrambi i casi questa destra si muove in una precisa direzione: affermare il rafforzamento del potere esecutivo e del suo vertice come strumento di risoluzione dei problemi, illudendo i cittadini di poter scegliere qualcosa che finora è sempre stato impedito loro di fare, e cioè chi li governa. Pubblica oggi ha ospitato il costituzionalista Gaetano Azzariti, dell’università “La Sapienza” di Roma.
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Pubblica di mercoledì 06/12/2023
calendar_today 06/12/2023 11:01
Una società che si arrangia da sola. Con le donne che devono arrangiarsi di più. E’ l’Italia dell’ultima legge di bilancio, secondo l’analisi dell’economista Elena Granaglia, e degli ultimi dati sulle dimissioni volontarie dell’Ispettorato nazionale del lavoro (INL). Granaglia, docente all’università di RomaTre, co-fondatrice del Forum Diseguaglianze&Diversità, è stata ospite a Pubblica. «L’ultima legge di bilancio – racconta la professoressa Granaglia – ha un’idea di fondo: ridurre le imposte - e farlo in modo molto asimmetrico, per gruppi particolari – pensando che poi, tagliate le imposte, le persone possano arrangiarsi da sè». I dati dell’INL sulle dimissioni volontarie nel 2022 descrivono il seguente quadro: sono soprattutto le donne a dimettersi (73%) e per la maggioranza di loro (63%) le dimissioni volontarie sono state causate dalle difficoltà di tenere insieme lavoro e cura dei figli/e, a causa della mancanza di servizi oppure per ragioni organizzative legate al lavoro.
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Pubblica di martedì 05/12/2023
calendar_today 05/12/2023 11:01
Gli alberi possono contribuire a sconfiggere i potenti conflitti di interesse che incombono sulla lotta contro il surriscaldamento del clima? Stefano Mancuso, botanico, docente all’università di Firenze e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale, è convinto che sia possibile. Lo ha scritto nel suo ultimo libro “Fitopolis, la città vivente” (Laterza, 2023). A Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, si sta svolgendo Cop28 (la conferenza annuale dell’Onu sui cambiamenti climatici). Presidente della conferenza Sultan Ahmed Al-Jaber, potente petroliere emiratino e difensore dell’uso dei combustibili fossili. «Le sue uscite – racconta il professor Mancuso a Pubblica – hanno provocato un danno straordinario. Da una parte hanno reso evidente che queste conferenze sono ormai poco più di un vetrina dove tentare di fare del greenwashing; dall’altra il danno è rappresentato dalle parole del presidente di Cop 28, il sentir dire che la scienza non ha mai detto nulla contro i combustibili fossili è un ribaltamento della realtà». Stefano Mancuso sostiene la sua causa per fermare il surriscaldamento del clima, e cioè la “messa a dimora” del numero maggiore possibile di piante, nell’ordine dei milioni e non delle migliaia di cui si parla, quando va bene. Dove mettere a dimora queste piante? Sono le città i luoghi dove si produce il maggior quantitativo di CO2 e nelle città vanno messe le piante. «Propongo – dice il professor Mancuso – che una quantità significativa delle strade venga de-impermeabilizzata, sottratta al traffico veicolare, tolto l’asfalto e al loro posto vengano messi alberi, piante. Qui le strade devono tornare a diventare dei luoghi dove si possa camminare, andare in bicicletta, tranne che circolare con i veicoli a motore».
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Pubblica di lunedì 04/12/2023
calendar_today 04/12/2023 11:00
Un anno di Chat GPT, il 30 novembre 2022 il programma di Open AI veniva messo a disposizione degli utenti sul web. Parallelamente, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale ha generato appelli e prese di posizione apocalittiche. Ad esempio, l’appello del Center for AI Safety (CAIS) di San Francisco nel maggio scorso. Il CAIS ha pubblicato una sua dichiarazione, poche righe, seguita da qualche centinaio di firme di scienziati, esperti, dirigenti d’azienda. Ci sono anche le firme di Bill Gates, Elon Musk e Sam Altman. Ecco il testo della dichiarazione: «Ridurre il rischio di estinzione rappresentato dalle Intelligenze Artificiali dovrebbe essere una priorità globale insieme con la riduzione di altri rischi come le pandemie e la guerra nucleare». E se fosse puro allarmismo? «Dovremo smettere di prenderli sul serio», racconta a Pubblica Daniela Tafani, docente di Etica e politica dell’intelligenza artificiale all’Università di Pisa. «Sono tentativi di distrarci – prosegue – dal fatto che stanno diffondendo prodotti fuorilegge. Inoltre, così si alimenta il mito dell’eccezionalismo di questa tecnologia, così potente da non essere soggetta alle vecchie leggi […] A differenza di tutti gli altri produttori che, quando hanno un prodotto fuorilegge non lo mettono in commercio, qui si cerca – attraverso l’eccezionalismo – di far adeguare le leggi al prodotto non conforme». Ospite della puntata di oggi anche Brando Benifei, deputato europeo del Pd, co-relatore sul Regolamento Ue sull'intelligenza artificiale. In chiusura di trasmisssione una breve intervista con Derrick De Kerckhove, il grande studioso ed esperto di nuovi media, erede intellettuale di Marshall McLuhan, che ho incontrato un paio di settimane fa a margine di un incontro della rassegna BookCity.
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Pubblica di giovedì 30/11/2023
calendar_today 30/11/2023 11:01
Terza Repubblica? La Repubblica della «stabilità dei governi». E’ il primo obiettivo della «riforma» Meloni della Costituzione. Lo ha scritto nei comunicati del Consiglio dei ministri. E’ scritto nelle prime righe della relazione che ha accompagnato l’arrivo in Senato del disegno di legge costituzionale del governo. Ma che cos’è la stabilità di cui parla Meloni? Perchè la stabilità – nella versione meloniana - è associata ad una concentrazione di potere in capo al/alla presidente del consiglio? Se la stabilità è un valore positivo, perché non assumerne dosi via via crescenti? Meglio di no, perchè si rischierebbe, in questo caso, la deriva verso un regime autoritario. E se, invece, al posto della narrazione sulla stabilità pretesa da questa destra considerassimo un’altra narrazione, quella che si basa sui concetti di rigidità/flessibilità della forma di governo? Pubblica oggi ha ospitato Carlo Galli, filosofo politico che ha insegnato Storia delle dottrine politiche all’Università di Bologna. Autore di «Democrazia, ultimo atto?» (Einaudi 2023); ospite anche Valentina Pazè che insegna Filosofia politica all’Università degli studi di Torino. Autrice di «Cittadini senza politica e politica senza cittadini» (Edizioni Gruppo Abele 2016).
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Pubblica di mercoledì 29/11/2023
calendar_today 29/11/2023 11:01
Guerre e affari. Conflitti armati ed economie di guerra. L’associazione ReCommon, in un suo rapporto pubblicato in questi giorni, ha indagato i rapporti finanziari tra Intesa San Paolo, la prima banca italiana, e il gruppo Leonardo, di proprietà dello stato. Il documento si intitola «Soldi a grappolo. Gli affari di Intesa San Paolo nell’industria bellica e il legame speciale con Leonardo». Curatrice del report Daniela Finamore, giornalista di ReCommon (https://www.recommon.org), ospite oggi a Pubblica.
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Pubblica di martedì 28/11/2023
calendar_today 28/11/2023 11:00
Disuguaglianze di genere, stereotipi contro le donne e cambiamento tecnologico, in particolare l’Intelligenza Artificiale (IA). Pubblica ha ospitato oggi Diletta Huyskes, dottoranda in sociologia all’università statale di Milano e responsabile Advocacy&Policy dell’associazione Privacy Network. «La tecnologia è sempre stata maschile. E’ un dato di fatto», racconta Huyskes. «Di tecnologia, di innovazione, di progresso si sono sempre occupati gli uomini. E’ violenza anche questa. […] Il problema è che noi possiamo fare progressi, auspicabili, ma le tecnologie automatizzate (come l’IA) tendono ad amplificare il passato. L’IA lavora e si nutre di dati storici, quindi informazioni che raccontano il passato», sostiene la sociologa Diletta Huyskes. «Quando alimentiamo l’intelligenza artificiale su dati storici che, ad esempio, raccontano una storia di violenza e di discriminazione, di disuguaglianze di genere, il problema è che quelle stesse tecnologie tendono a riproporre sempre ciò che hanno imparato su questa storia. E’ il paradosso dell’innovazione. Ha a che fare con il fatto che si usano strumenti estremamente innovativi che, però, non fanno altro che riproporre il passato. C’è uno scarto tra innovazione futura e riproposizione di dinamiche passate. E’ oggettivamente – conclude Huyskes - un elemento di conflitto che si porrà nei prossimi anni. Ad esempio, noi potremmo riuscire a vincere delle battaglie a livello sociale che poi verranno paradossalmente portate indietro a causa dell’utilizzo sempre più consistente in ambiti decisionali (molto importanti per la vita delle persone) di strumenti come l’Intelligenza Artificiale».
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Pubblica di lunedì 27/11/2023
calendar_today 27/11/2023 11:01
Che cosa è cambiato nel giro di questi ultimi dieci giorni? Cos’è cambiato dal femminicidio di Giulia Cecchettin, dalla denuncia della cultura patriarcale fatta ds sua sorella Elena? E’ successo che l’invito di “Non una di meno” di far rumore contro la violenza maschile sulle donne ha raccolto, sabato scorso, la risposta di mezzo milione di persone a Roma e decine di migliaia in altre città, da Milano a Messina, da Torino a Trieste. E’ successo che la quotidianità della violenza di genere è diventata oggetto di una discussione pubblica che ha coinvolto anche gli uomini. Pubblica ha ospitato Stefano Ciccone, sociologo, tra i fondatori di “Maschile plurale”, un’associazione che promuove il ripudio della cultura del “patriarcato”.
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Pubblica di giovedì 23/11/2023
calendar_today 23/11/2023 11:00
23 novembre 1993-2023: trent’anni fa Silvio Berlusconi apre le porte della sua costituenda creatura politica (la chiamerà “il centrodestra” e “Forza Italia”) alla destra neofascista di Fini. E’ lo sdoganamento del leader missino. Berlusconi ignora volutamente la pregiudiziale antifascista. Anni dopo, nel 2019, dirà: «li abbiamo legittimati noi i fascisti, noi li abbiamo fatti entrare al governo». Berlusconi nel ‘93 cavalca un’onda che già dal 1987, con le prese di posizione dello storico Renzo De Felice, aveva messo in discussione l’antifascismo. Pubblica ha ospitato oggi lo storico Giovanni De Luna. Gli ha chiesto anche alcune valutazioni sull’eredità lunga dei fatti di trent’anni fa. In particolare sull’ascesa al governo dell’estrema destra di Giorgia Meloni. Per concludere Pubblica ha chiesto un'opione al professor De Luna sui femminicidi e la cultura patriarcale, su quanto il berlusconismo abbia contribuito a diffondere quella cultura.
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Pubblica di mercoledì 22/11/2023
calendar_today 22/11/2023 11:01
Terza Repubblica? E’ quella che, secondo la presidente del consiglio Giorgia Meloni, dovrebbe nascere se il progetto sul «premierato» verrà approvato dal parlamento e poi eventualmente anche dai cittadini con il referendum. L’estrema destra italiana - che ha tra i suoi padri fondatori il repubblichino di Salò Giorgio Almirante, l’imprenditore iscritto alla P2 Silvio Berlusconi e il separatista xenofobo Umberto Bossi - è alla ricerca dell’atto che la legittimi come forza costituzionale. Non più esclusa – e mi riferisco soprattutto alla componente post-missina di questa destra - da quell’arco costituzionale antifascista che scrisse la costituzione tra il 1946 e il 1947. La Terza Repubblica pomposamente annunciata da Meloni – se mai verrà approvata - è un trasferimento di potere in capo al futuro o alla futura presidente del consiglio. Un potere che deriva dall’investitura diretta da parte dell’elettorato. E poi un potere che potrà essere esercitato sulla vita del parlamento, sulla durata della legislatura. Pubblica oggi ha ospitato Stefania Limiti, giornalista e saggista, autrice con Sandra Bonsanti di «La pretesa del comando» (Paper First, 2023); e il costituzionalista Andrea Pertici, dell’università di Pisa.
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Pubblica di martedì 21/11/2023
calendar_today 21/11/2023 11:00
Diritto allo sciopero, sanità pubblica e democrazia. Serena Sorrentino, segretaria generale della Funzione Pubblica della Cgil, ospite oggi a Pubblica. Sorrentino parla anche della violenza maschile sulle donne, delle discriminazioni di genere che si compiono sui luoghi di lavoro. «Il tema del femminicidio – sostiene Sorrentino - interroga soprattutto gli uomini. E se c’è uno sciopero promosso dagli uomini (ndr, vedi la proposta del leader della Cgil Landini) penso che sia il primo atto di una presa di coscienza importante che determinerà, forse, un cambiamento di approccio culturale e di condanna sociale che gli uomini stessi devono fare nei confronti degli uomini maltrattanti».
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Pubblica di lunedì 20/11/2023
calendar_today 20/11/2023 11:00
Rompere il silenzio degli uomini sui femminicidi, rendere pubblico da parte degli uomini il ripudio della cultura patriarcale. Su questa linea la leader radicale Emma Bonino non poteva essere più chiara, in un’intervista su Domani: «E’ nel giro maschile – ha detto - che deve essere sentita la responsabilità di combattere la violenza contro le donne. Non bastano gli editoriali pensosi, serve una presa di responsabilità chiara, specifica, pubblica». E poi c'è il leader della Cgil Landini che ha detto che sta pensando a qualche forma di sciopero degli uomini contro la violenza sulle donne. E' sulla dimensione pubblica della parola e dell’azione degli uomini contro la cultura del dominio, del controllo maschile sulle donne, che hanno discusso oggi Marina Calloni, filosofa politica, docente all’università di Milano Bicocca; e Stefano Ciccone, sociologo, tra i promotori dell’associazione “Maschile plurale”.
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Pubblica di giovedì 16/11/2023
calendar_today 16/11/2023 11:00
Alla fine hanno vinto i banchieri? Le banche centrali hanno piegato l’inflazione con le loro politiche? Ha avuto ragione la Federal Reserve americana, seguita dalla Banca centrale europea, ad aumentare i tassi di interesse per abbassare l’inflazione? A guardare i numeri sembrerebbe - ripeto, sembrerebbe - di sì. Nell’ultimo anno dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, ai paesi della zona euro, ovunque l’inflazione è calata. Nello stesso periodo le banche centrali hanno alzato i tassi di interesse. Il taglio dell’inflazione è stato merito delle politiche di austerità monetaria della Fed o della Bce o della BoE? No. E, soprattutto, la politica monetaria non è il modo meno costoso per frenare la corsa dei prezzi. E’ la tesi principale di “Oltre le banche centrali” (Luiss, 2023), l’ultimo libro dell’economista Francesco Saraceno, docente a Sciences Po a Parigi e alla Luiss di Roma, ospite oggi a Pubblica. «La politica monetaria è stata l’unico attore in scena da almeno il 2010. E’ ora di ripensare – sostiene il professor Saraceno – il policy mix, l’attribuzione ai diversi attori della politica economica di strumenti e obiettivi».
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Pubblica di mercoledì 15/11/2023
calendar_today 15/11/2023 11:00
Diritti in bilico. Diritto di sciopero e libertà di informazione. Il governo Meloni e la prova di forza di Salvini contro i sindacati. Il ministro delle infrastrutture precetta Cgil e Uil. “Un’operazione politica senza precedenti”, ha detto il leader della Cgil Landini. Da Strasburgo, dal parlamento europeo, uno studio sostiene che il governo italiano, tra i governi europei, è quello che ricorre maggiormente alle “querele temerarie”, azioni legali il cui scopo è intimidire i giornalisti, scoraggiarli dal fare inchieste critiche. E’ di fatto un bavaglio alla libertà di informazione. Ospiti di Pubblica: il giurista del lavoro Franco Scarpelli, docente all'università di Milano-Bicocca; la giornalista di Domani, Francesca De Benedetti.
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Pubblica di martedì 14/11/2023
calendar_today 14/11/2023 10:59
«La questione fiscale è senza dubbio la questione democratica più importante». Gabriel Zucman, economista e docente a Berkley, è stato ospite oggi a Pubblica. L’economista francese, allievo di Thomas Piketty, ha diversi anni di ricerca sui sistemi fiscali e i danni prodotti dall’evasione fiscale, prima fra tutti la disuguaglianza. Zucman è ritenuto uno dei più promettenti economisti al mondo, è stato premiato con la “John Bates Clark Medal”, uno dei maggiori riconoscimenti internazionali dopo il Nobel. È direttore dell’Osservatorio fiscale europeo che ha appena presentato il suo primo rapporto “Global Tax Evasion”. L’evasione fiscale non è una legge di natura, tutto dipende dalle politiche scelte dai governi. E’ la tesi “politica” che sorregge l’intera ricerca dell’Osservatorio. Tra le raccomandazioni contenute nel rapporto, l’introduzione di due imposte minime a livello mondiale: una del 2% sugli individui che hanno consistenti patrimoni, l’altra del 25% sulle grandi imprese multinazionali. Entrambe potrebbero generare circa 500 miliardi di dollari di gettito fiscale aggiuntivo. «E’ la somma, secondo le migliori stime disponibili, di cui i paesi in via di sviluppo hanno bisogno per combattere il cambiamento climatico», ha detto a Pubblica il professor Guzman. Ospite oggi anche Salvatore Morelli, economista dell’università di Roma Tre e del Forum D&D, che ha dato una lettura approfondita del rapporto e delle considerazioni di Guzman.
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Pubblica di lunedì 13/11/2023
calendar_today 13/11/2023 11:00
Non solo bavaglio. Quando la libertà di informazione viene ostacolata anche dal modo in cui il governo comunica. Quanto pesa sulla trasparenza e completezza dell’informazione il fatto che il governo abbia approvato il disegno di legge sul premierato il 3 novembre scorso e a tutt’oggi – dieci giorni dopo – ancora non ci sia traccia del testo completo della riforma? I media si sono dovuti fidare di bozze e indiscrezioni, alimentando un dibattito pubblico basato solo sui comunicati stampa del consiglio dei ministri e le roboanti dichiarazioni di Giorgia Meloni. Pubblica ha ospitato oggi lo scrittore Carlo Lucarelli, curatore della rassegna “Politicamente scorretto” di Casalecchio di Reno (Bologna), quest’anno dedicata alla libertà di informazione. Ospite anche Vincenzo Vita, giornalista, esperto di comunicazione e mdia, tra gli autori dell’associazione “Articolo 21”.
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Pubblica di giovedì 09/11/2023
calendar_today 09/11/2023 11:00
«L’unica posizione possibile da assumere è quella di opporsi radicalmente al salto di violenza che l’una e l’altra parte stanno perpetrando». Ida Dominijanni, giornalista e scrittrice, lo ha scritto qualche giorno fa durante i bombardamenti dell’esercito israeliano sui civili palestinesi a Gaza, oltre 10 mila i morti. E dopo il massacro del 7 ottobre scorso, compiuto dai miliziani di Hamas nei kibbutz e nei villaggi del sud di Israele: 1400 morti e oltre 200 ostaggi catturati. Perchè parlare di un “salto di violenza”? «Siamo in presenza di una politica dell’orrore di massa che uccide il proprio futuro», risponde Dominijanni a Pubblica. Ma il “salto di violenza” è anche quello che oggi punta ad annichilire le “cause” oltre ai popoli che le sostengono. Cancellare la “causa palestinese” che contiene un'idea di emancipazione da una soggezione. Cancellare l’idea, l’aspirazione e non solo il suo popolo. Così come cancellare la “causa israeliana”, la rivendicazione del diritto ad esistere, e ad esistere in sicurezza, dello stato di Israele. La “causa”, lo scopo, l’obiettivo. Non solo il suo popolo. Cosa ne pensa Ida Dominijanni?
«Non so quanto sia intenzionale, certamente l’effetto di ciò che dici è che si cancellano due buone cause[...]».
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Pubblica di mercoledì 08/11/2023
calendar_today 08/11/2023 11:00
Usi e abusi delle analogie storiche per spiegare cosa sta succedendo in Medio Oriente. Pubblica ne ha parlato con Mario Del Pero, docente di storia internazionale all’università di SciencePo a Parigi. Dalla “terza guerra mondiale a pezzi” di papa Bergoglio, ai parallelismi tra Gaza 2023 e il 1914 (grande guerra) o il 1939 (seconda guerra mondiale). Che cosa vuol dire prendere il passato come modello o anti-modello del presente? Che significato specifico ha l’analogia con l’inizio della grande guerra o della seconda guerra mondiale? Secondo lo storico Mario Del Pero «la storia serve a ragionare in termini complessi, a non dare nulla per scontato, a considerare la pluralità di fattori e cause che sottostanno a un dato problema».
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Pubblica di martedì 07/11/2023
calendar_today 07/11/2023 11:01
La questione palestinese, prima del 7 ottobre 2023. E’ passato un mese dall’attacco terroristico senza precedenti di Hamas contro Israele, con il massacro di circa 1400 persone e la presa di oltre 200 ostaggi. Un mese durante il quale l’aviazione militare israeliana a caccia di leader di Hamas ha lasciato cadere i propri ordigni su migliaia di civili palestinesi: sono oltre diecimila le vittime. Perchè la questione palestinese era finita in un cono d’ombra prima del 7 ottobre? E ora che è tragicamente tornata ad essere illuminata dalle stragi in corso è ancora un collante per i paesi del Medio Oriente? Che conseguenze avrà questa guerra sui paesi più vicini al territorio israelo-palestinese, penso a Libano, Giordania ed Egitto? Pubblica oggi ha ospitato Rosita Di Pieri dell’università di Torino, docente di politica, istituzioni e culture del Medio Oriente. Ospite oggi a Pubblica anche l’economista Clara Mattei, della New School for Social Research di New York che ci ha parlato del suo nuovo libro “L’economia è politica” (Fuoriscena Editore, 2023).
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Pubblica di lunedì 06/11/2023
calendar_today 06/11/2023 11:00
La legalità ritrovata nei sentimenti, nello spirito pubblico. Educare alla legalità non è dunque solo l’insegnamento di un insieme di norme e prescrizioni. Il sociologo Nando dalla Chiesa è stato ospite oggi a Pubblica dove ha parlato del suo ultimo libro: “La legalità è un sentimento. Manuale controcorrente di educazione civica” (Bompiani, 2023). E dove si formano i sentimenti della legalità (sentimenti di libertà, solidarietà, rispetto, responsabilità e altri)? Il professor dalla Chiesa lo racconta nel suo libro: si formano nelle atmosfere familiari, nello spirito di comunità tra amici, nella frequentazione con la poesia, la letteratura e il viaggio. E la scuola. E cosa succede quando i sentimenti si scontrano con le leggi esistenti? Come prendere in considerazione la disobbedienza? Nando dalla Chiesa racconta l’esempio dato da don Lorenzo Milani e da Franco Basaglia. I loro processi educativi hanno sperimentato forme di devianza. La loro “devianza sociale” è stata compiuta in nome di valori costituzionali (l’uguaglianza, i diritti e la dignità della persona).
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Pubblica di giovedì 02/11/2023
calendar_today 02/11/2023 11:00
I rifugiati palestinesi e la mancanza di solidarietà dai paesi vicini. Tra Egitto e Gaza si è aperto solo un piccolo varco e soprattutto per gli stranieri. In centinaia di migliaia restano a Gaza sotto le bombe dell’esercito israeliano. Perchè al Cairo, così come ad Amman, temono l’arrivo di migliaia di palestinesi? Pubblica ha ospitato oggi Felicita Tramontana, storica del Medioriente all’università di RomaTre. E’ autrice, tra gli altri, di un libro che si intitola: “Una terra di intersezioni. Storia e istituzioni della Palestina dell’età moderna” (Carocci, 2015).
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Pubblica di lunedì 30/10/2023
calendar_today 30/10/2023 11:00
“Stiamo vivendo un momento di oscurità e di smarrimento. Come spettatori sgomenti”. Le parole di un grande giornalista francese come Edwy Plenel (già direttore di Le Monde, fondatore di Mediapart.fr) sono l’inizio della conversazione di oggi sulla guerra a Gaza. Ospite lo storico Adriano Prosperi, professore emerito di storia moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa e accademico dei Lincei. «Scopriamo che il mondo che è stato costruito dopo la seconda guerra mondiale non ha risolto diverse questioni», dice il professor Prosperi. «Il mondo non ha risolto il problema fondamentale – prosegue lo storico - della gestione della parte umana del potere, dell’ingiustizia che anima parte delle nostre passioni, desideri. E dell’oscurità che annebbia le nostre intelligenze. Il tentativo di agire, di partecipare, prende la via di scelte ideologiche, di grida, di prese di posizione ininfluenti come tali e, tuttavia, parti anch’esse della negatività del presente».
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Pubblica di giovedì 26/10/2023
calendar_today 26/10/2023 11:01
Mafia in Lombardia: un sistema che raggruppa clan siciliani, calabresi e campani in un’unica associazione che condivide affari e potere, con l’aiuto di professionisti comuni. E’ questo il profilo che emerge dall’inchiesta della procura e della Dda milanese. Ma è anche la ragione di una spaccatura tra pm e giudici (delle indagini preliminari). Per il gip di Milano non regge l’ipotesi del reato associativo mafioso. Cosa succederà? Ospite oggi a Pubblica David Gentili, dal gennaio 2022 fa parte del Comitato Antimafia del Comune di Milano. E’ stato presidente della Commissione Antimafia del Consiglio Comunale di Milano dal 2012 al 2021.
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Pubblica di mercoledì 25/10/2023
calendar_today 25/10/2023 11:00
L’insostenibile pesantezza delle guerre “americane”. L’Economist si chiede se gli Stati Uniti ce la faranno a “gestire due guerre, e forse anche una terza”. Il settimanale britannico si riferisce alle “forniture belliche verso Ucraina e Taiwan, e ora anche Israele”. “Questi problemi – scrive Economist – possono essere affrontati con il tempo e il denaro, ma entrambi scarseggiano a causa della polarizzazione dell’America e della paralisi del Congresso”. Quali conseguenze ci saranno per la tenuta dell’economia mondiale in caso di ulteriori allargamenti dei conflitti bellici? Gli Stati Uniti rischiano di trascinare nella crisi anche i paesi europei, la cui locomotiva economica (la Germania) è in piena recessione? Pubblica ha ospitato oggi Mario Pianta, professore ordinario di politica economica alla Scuola Normale Superiore di Pisa; presidente della Società Italiana di Economia, tra i fondatori della campagna Sbilanciamoci e del suo sito di informazioni Sbilanciamoci.info
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Pubblica di martedì 24/10/2023
calendar_today 24/10/2023 11:00
Centinaia di miliardi di dollari, oltre il 10% del Pil mondiale, nascosti nei paradisi fiscali in giro per il mondo. E’ quanto racconta il primo rapporto sull’evasione fiscale globale redatto dall’Osservatorio fiscale europeo. Secondo l'Osservatorio, diretto dall'economista francese Gabriel Zucman, nel 2022 sono stati 12 mila i miliardi di dollari nascosti al fisco su scala mondiale, pari al 12% del pil globale. In Italia, il valore della cosiddetta “ricchezza offshore” (sottratta alle norme del fisco italiano) è stato nel 2022 di 198 miliardi di dollari, quasi il 10% del pil italiano. Gli utili delle multinazionali trasferiti verso i paradisi fiscali delle società hanno raggiunto la cifra di mille miliardi di dollari. Pubblica oggi ha ospitato Misha Maslennikov, policy advisor di Oxfam Italia.
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Pubblica di lunedì 23/10/2023
calendar_today 23/10/2023 11:00
“Il grande imbroglio. Come le società di consulenza indeboliscono le imprese, infantilizzano i governi e distorcono l’economia”. E’ il titolo dell’ultimo libro dell’economista Mariana Mazzucato, professoressa allo University College di Londra (UCL), direttrice e fondatrice dell’“Institute for Innovation and Public Purpose” presso UCL. Il libro (pubblicato da Laterza) è stato scritto insieme all’economista Rosy Collington (UCL). Le società di consulenza (da McKinsey a Kpmg, da PWC a Bain e a tante altre) nel corso degli anni hanno modificato il loro ruolo, soprattutto nei rapporti con i governi. In passato – racconta Mazzucato a Pubblica – i consulenti lavoravano “a lato”. Oggi sono posizionati “al centro”. Perchè è avvenuto? «I governi negli ultimi cinquant’anni – sostiene Mazzucato - hanno smesso di investire nelle proprie capacità, per questa ragione ricorrono alle società di consulenza. Ma ciò innesca un circolo vizioso: il ricorso alle consulenze svuota ancora di più le capacità dei governi». La professoressa Mazzucato racconta il caso italiano di cui lei stessa è stata una dei protagonisti. Nella primavera del 2020, in piena pandemia, il governo Conte insediò la commissione Colao che doveva studiare politiche per l’uscita dalla crisi Covid. Mazzucato ne faceva parte. «Era incredibile – rivela a Pubblica – quante persone di McKinsey c’erano nella stanza. Io non firmai il report finale proprio per quello. Mi sembrava stranissimo che noi eravamo una quindicina di esperti e che c’erano altrettante persone di McKinsey». E’ compatibile con la democrazia un sistema dove le società di consulenza crescono di importanza ed influenza e i governi diventano sempre più deboli? «Noi – conclude Mazzucato – parliamo di come questo sistema distorca l’economia e la democrazia, anche perché ci sono enormi conflitti di interesse».
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Pubblica di giovedì 19/10/2023
calendar_today 19/10/2023 11:01
Un voto unanime in Senato per modificare la legge sul giorno del ricordo delle foibe. E inseguire, così, la narrazione della destra. E’ successo il 3 ottobre scorso. Due giorni fa, invece, è stata presentata una proposta di legge per la memoria del colonialismo italiano e delle sue vittime. Nasce da un’idea dell’Anpi ed è sostenuta da diversi esponenti di gruppi parlamentari di opposizione. Pubblica ha ospitato oggi lo storico e scrittore Carlo Greppi (autore di “Un uomo di poche parole. La storia di Lorenzo che salvo Primo”).
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Pubblica di mercoledì 18/10/2023
calendar_today 18/10/2023 11:01
«Come la morte sopravvive alla guerra». E’ il titolo di un rapporto sulle conseguenze letali dei conflitti, oltre la fase del scontro armato. Il report è coordinato da un’antropologa statunitense, Stephanie Savell della Brown University di Providence (Rhode Island). Simonetta Pagliani (divulgatrice di Scienza in Rete) ha raccontato a Pubblica alcuni specifici risultati relativi ai conflitti iniziati dagli Usa dopo l’11 settembre 2001 (Iraq, Afghanistan, Pakistan, Siria e Yemen). La guerra – secondo il report - fa vittime anche oltre il conflitto armato in un rapporto 1 a 4 (per ogni vittima diretta del conflitto ci sono quattro vittime indirette). «Costs of war» (il nome del progetto da cui nasce il report) è un documento che ha un suo specifico valore: rimettere le vittime al centro dell’analisi dei conflitti bellici. Le guerre sono tali perché causano delle vittime, dei morti, dei feriti. I conti, i numeri, contenuti nel rapporto hanno permesso di capire come «la morte sopravvive alla guerra». Ospite a Pubblica oggi anche Fabrizio Battistelli, presidente dell’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo, professore di sociologia all’università “La Sapienza” di Roma.
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Pubblica di martedì 17/10/2023
calendar_today 17/10/2023 11:01
“Una ordinanza storica”, la definisce l’avvocato del lavoro Domenico Tambasco, ospite di Pubblica. E’ l’ordinanza con cui il tribunale di Cremona ha annullato il licenziamento di un lavoratore di una banca. L’azienda lo aveva cacciato dopo una serie di rimproveri disciplinari per alcuni suoi comportamenti sbagliati nei confronti dei clienti della banca. Licenziamento annullato perché il lavoratore era costretto in un ambiente di lavoro “stressogeno”. Oggi a Pubblica anche la segretaria generale del Sindacato Medici Italiani (SMI), Giuseppina Onotri. Sanità, liste d’attesa, contributi per l’iscrizione volontaria al Servizio sanitario nazionale (SSN). Onotri, medica di base, ha fatto una sua prima valutazione della legge di bilancio (o meglio degli annunci del governo Meloni) appena approvata dal consiglio dei ministri.
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Pubblica di lunedì 16/10/2023
calendar_today 16/10/2023 11:01
«Assistere a quell'odio dimostrato da ambo le parti è una cosa terribile che non mi fa dormire». Le parole di Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta allo sterminio di Auschwitz, sembrano riassumere la condizione dei tanti che nei giorni dell’assedio israeliano su Gaza, dopo l’attacco di Hamas contro Israele, si rifiutano di partecipare allo scontro tra verità irriducibili. Secondo l’antropologo Marco Aime, ospite di Pubblica, lo scontro è la “riconferma dei danni terribili del nazionalismo”, quando rinchiude l’individuo identificandolo con uno stato o un governo. Qual è la natura del conflitto in corso in medioriente? Quale comunità internazionale oggi è in grado di prendere per mano la risoluzione del conflitto Hamas-Israele? A queste domande ha risposto il sociologo delle culture e delle religioni, Renzo Guolo.
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Pubblica di giovedì 12/10/2023
calendar_today 12/10/2023 11:01
“Fare intraprese sociali”, due giorni di convegno a Napoli, 13-14 ottobre. Creare spazi sociali dove non esistono, e riconoscere spazio alle persone a cui è stato negato. Due giorni per discutere, a partire dai cinque punti lasciati in eredità da Franco Rotelli, psichiatra e storico collaboratore di Franco Basaglia. A Pubblica, due promotori: Ota de Leonardis, sociologa, co-autrice di un testo di riferimento fondamentale per gli studi su questi temi: “Impresa sociale”, del 1994, scritto insieme alla sociologa Diana Mauri e a Franco Rotelli. A Pubblica anche Andrea Morniroli, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità (promotore delle due giornate di Napoli). Morniroli è anche socio della cooperativa sociale Dedalus di Napoli.
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Pubblica di mercoledì 11/10/2023
calendar_today 11/10/2023 11:00
Pericolose analogie tra la situazione di cinquant’anni fa (la guerra dello Yom Kippur) e oggi. Lo sostiene l’economista Emiliano Brancaccio, ospite a Pubblica. «Dobbiamo preoccuparci – racconta - di qualche pericolosa analogia tra le due fasi storiche. Nel senso che la guerra del Kippur del '73, e la relativa fase di crisi petrolifera e di cosiddetta stagflazione, furono un impulso importante per quella ideologia capitalista della deflazione salariale e delle restrizioni monetarie che venne poi dopo poco tempo incarnata da Thatcher e da Reagan e che oggi chiamiamo neoliberismo». E’ l’ideologia che ha portato a crisi come quella del 2008. Brancaccio torna sulla situazione di oggi: «i venti di guerra di questo tempo (dall'Ucraina al Medio Oriente) – sostiene l’economista - stanno contribuendo a rafforzare un clima inflazionistico e potenzialmente stagnazionistico che sta alimentando un rilancio di quella ideologia, cioè di quella dottrina capitalista votata alla repressione salariale, alla politica degli alti tassi di interesse e all'austerity fiscale (al netto ovviamente della spesa militare)». Emiliano Brancaccio conclude sostenendo che «lo scenario di guerra capitalista tra nazioni che va profilandosi, diventa sempre di più anche scenario - in forme continuamente rinnovate - di guerra tra le classi sociali».
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Pubblica di martedì 10/10/2023
calendar_today 10/10/2023 11:01
Claudia Goldin, economista americana, 77 anni, è il Nobel per l’economia 2023. L’Accademia di Svezia per le scienze le ha assegnato ieri l’importante riconoscimento. E’ la terza donna a riceverlo dal 1969, anno dell’istituzione del premio. Goldin è stata premiata per gli studi sui divari di genere nel mercato del lavoro. «Il premio – racconta a Pubblica l’economista Maria Enrica Virgillito - da una parte è di grande merito, perché riconosce i contributi scientifici di Goldin; dall’altra parte è un premio molto divisivo rispetto all’intera teoria del genere». L’economista della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa spiega che il Nobel affidato a Goldin «non tiene in considerazione una riflessione più propria alle teorie femministe. Si tratta – aggiunge la professoressa Virgillito - di quelle teorie che vedono nel problema del gap occupazionale, della segregazione occupazionale, insieme ad un sistema capitalistico-patriarcale, le vere fondamenta» dei divari. «Inoltre – conclude Virgillito - l’impianto di Goldin è fortemente neoclassico. E’ un impianto che ha dato negli anni grandissimi contributi, sia teorici che empirici. Ma l’attribuzione del premio a Goldin crea una divisione, perché anche altre studiose – come Nancy Folbre negli Usa e Jane Humpries in Gran Bretagna - hanno portato avanzamenti in questa disciplina, anche se a loro il Nobel per l'economia non è stato assegnato».
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Pubblica di lunedì 09/10/2023
calendar_today 09/10/2023 11:01
L’ultra-destra in Europa si rafforza, dopo i risultati delle elezioni regionali tedesche in Baviera e Assia. Ma ciò che più dovrebbe preoccupare è – oltre all’ascesa della destra xenofoba, razzista, nazionalista – anche lo slittamento verso destra di pezzi rilevanti dei partiti conservatori e moderati in Europa. E’ una sorta di contagio politico dei temi dell’estrema destra verso i partiti conservatori e moderati. Pubblica ha ospitato Tonia Mastrobuoni, giornalista di Repubblica e corrispondente dalla Germania; e Andrea Mammone, storico e studioso della destra in Europa, dell’università “La Sapienza” di Roma.
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Pubblica di giovedì 05/10/2023
calendar_today 05/10/2023 11:01
“La via maestra. Insieme per la Costituzione”. L’opposizione sociale alla destra meloniana scenderà in piazza a Roma sabato 7 ottobre.
Tantissime le associazioni, gruppi, che hanno promosso la mobilitazione, a partire dalla Cgil. In piazza San Giovanni sabato ci saranno Arci e Acli, Anpi e Antigone, Emergency e Forum D&D, Greenpeace e Libera, Legambiente e Libertà&Giustizia, e tanti altri. Cosa significa fare opposizione alla destra in nome della Costituzione? Pratiche di opposizione: in nome dell’alternativa al governo Meloni, come si narrano le politiche, dal fisco alla sanità?
Pubblica oggi ha ospitato Marco Revelli, storico e sociologo (autore con Roberto Bertoni di “Democrazia tradita”, PaperFirst 2023).
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Pubblica di mercoledì 04/10/2023
calendar_today 04/10/2023 11:00
L'ultimo femminicidio in ordine di tempo è stato compiuto a Vignola, in provincia di Modena, due giorni fa. Anna Malmusi, 88 anni, è stata uccisa in casa da uno dei suoi figli. Sono 86 le donne uccise dall'inizio dell'anno dalla violenza maschile (di mariti, compagni, oppure ex, padri, figli, amici). L'anno scorso erano stati 123 i femminicidi in Italia. Cambiare la cultura patriarcale che genera la violenza maschile sulle donne è la leva fondamentale per tentare di cancellare il femminicidio dal nostro orizzonte individuale e sociale. La violenza maschile contro le donne è anche quella delle molestie, dei soprusi, degli stereotipi ossessivamente alimentati da quella cultura. In parlamento si sta discutendo di diversi progetti di legge che vanno sotto il titolo del “contrasto della violenza sulle donne”. Quali sono queste norme? In che direzione vanno? Dove bisogna ancora intervenire in un paese come l'Italia? E poi: la sola risposta “normativa” è sufficiente a fermare i femminicidi, la violenza maschile contro le donne? Ospite a Pubblica Elena Biaggiotti, avvocata, vicepresidente di D.i.Re. (Donne in Rete contro la violenza), un'associazione che rappresenta 87 associazioni di donne che gestiscono 106 Centri anti-violenza e 62 Case Rifugio che operano a livello locale in tutta Italia.
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Pubblica di martedì 03/10/2023
calendar_today 03/10/2023 11:01
Dieci anni fa la strage di Lampedusa. 368 migranti muoiono annegati a poche decine di metri dalla riva. La stragrande maggioranza di loro era di cittadinanza eritrea, in fuga dalla dittatura nel loro paese. Due anni dopo, il 18 aprile del 2015, in acque internazionali a sud di Lampedusa, un altro naufragio: 58 corpi senza vita recuperati. I dispersi, un numero impressionante: tra le 700 e le 900 persone. 21 aprile 2021: 130 persone muoiono annegate nel Canale di Sicilia per l'affondamento delle tre imbarcazioni su cui si trovavano. Sono solo alcune delle stragi che si sono susseguite nel corso di questi ultimi dieci anni. Secondo le agenzie dell’Onu che si occupano di migrazioni (Acnur, Oim, Unicef) dal 2013 ad oggi sono oltre 28 mila i morti nel Mediterraneo. Impressionante il fatto che non si riesca ad avere - e non si avrà mai - il numero preciso delle vittime, oltre che il loro nome. Cosa abbiamo imparato da quanto è successo in questi dieci anni? Cosa ha imparato la politica (fatte le debite distinzioni) da queste stragi e a cui resta legata da una responsabilità quanto meno oggettiva? La politica (fatte le debite distinzioni) ha imparato a non speculare più sui morti in mare? Ha imparato a non alimentare più la falsa paura dell'invasione? Da dove nasce tutta questa cattiveria? Chi ha trasformato il principio di solidarietà in un atto inutile di buonismo? E la migrazione in un crimine da reprimere? Pubblica ne ha parlato con il filosofo della politica Roberto Escobar e la psicologa sociale Chiara Volpato.
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Pubblica di lunedì 02/10/2023
calendar_today 02/10/2023 11:01
“In Italia non si possono fare campi di concentramento”. Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci (presidente dell’associazione autonomie locali) oggi su un quotidiano è costretto a dichiarare ciò che è ovvio. Eppure, l’ultimo decreto del governo Meloni sull’immigrazione, con i suoi centri per il “trattenimento” (leggi: detenzione), risveglia gli incubi peggiori del passato. E oggi a farne le spese – a colpi di insulti e denigrazioni da parte di giornali ed espoenenti della destra - è la giudice del Tribunale di Catania che di fronte al primo caso che le è passato per le mani non ha convalidato il “trattenimento” di un cittadino tunisino, ritenendolo illegittimo, sia alla luce della Costituzione italiana che del diritto comunitario. Ospite oggi a Pubblica l’avvocato Riccardo Campochiaro, dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione; e il giurista dell’università Cattolica di Milano, Ennio Codini, responsabile legislazione della Fondazione ISMU (Iniziative e Studi sulla Multietnicità). Chiude la puntata il racconto di Giovanna Procacci, sociologa, sull’ultima udienza del processo d’appello a carico dell’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano. Il prossimo 11 ottobre inizierà la camera di consiglio della Corte d’Appello di Reggio Calabria, poi la sentenza.
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Pubblica di giovedì 28/09/2023
calendar_today 28/09/2023 11:01
Uno sciopero contro le ingiustizie e le disuguaglianze. E’ in corso da due settimane nelle fabbriche americane di General Motors, Ford e Stellantis. Il sindacato dell’auto negli Stati Uniti (UAW) ha una piattaforma che chiede di rimuovere quelle differenze (negli ultimi 4 anni i redditi degli operai delle Big3 sono calati del 30% mentre le retribuzioni dei CEO sono cresciute del 40%). Lo stesso sindacato gode di un consenso senza precedenti negli ultimi sessant’anni. Secondo Gallup il 71% degli americani approva i sindacati negli Stati Uniti. Un livello così alto non si vedeva dal 1965! E così la vertenza dell’auto ha fatto un salto di scala: è diventata questione federale, non riguarda solo il Michigan, per quanto importante. Sono accaduti fatti senza precedenti. Come la presenza di Biden, presidente in carica, ai picchetti davanti ai cancelli e con tanto di megafono in mano per scandire i suoi slogan: «il nostro paese non è stato costruito da Wall Street, ma dalla classe media. E i sindacati hanno costruito la classe media. Questo è un fatto! Quindi, continuiamo ad andare avanti. Voi meritate quanto avete guadagnato. E ciò che avete guadagnato è molto di più di ciò che venite pagati oggi». Pubblica oggi ha ospitato l’americanista e storico Mario Del Pero (università di Bologna e SciencePo Parigi) e l’economista Vincenzo Comito, tra gli animatori di Sbilanciamoci.info.
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Pubblica di mercoledì 27/09/2023
calendar_today 27/09/2023 11:00
Napoli, 1943: ottant’anni fa il “lungo settembre” di Resistenza. Napoli è stata la città più bombardata in Italia dalle forze anglo-americane, dall'entrata in guerra di Mussolini, nel giugno del 1940. Quasi 25 mila i morti. Napoli è stata la prima città ad insorgere e a liberarsi dai nazisti occupanti e dai fascisti repubblichini. Oggi, 27 settembre, è la prima delle quattro giornate che portarono alla liberazione dall’occupazione nazifascista. Ma la resistenza napoletana cominciò nelle settimane precedenti, già all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre, come ha raccontato a Pubblica la storica Gabriella Gribaudi, autrice di “Napoli in guerra. 1940-1943” (Bollati Boringhieri, 2023). Ospite della puntata di oggi anche Alfio Mastropaolo, professore emerito all’università di Torino, per presentare il suo ultimo libro “Fare la guerra con altri mezzi” (Il Mulino, 2023).
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Pubblica di martedì 26/09/2023
calendar_today 26/09/2023 11:01
Matteo Messina Denaro, la borghesia mafiosa e le complicità verticali. Ospite a Pubblica Attilio Bolzoni, giornalista e scrittore, grande cronista di mafia degli ultimi quarant’anni. Scrive su Domani. Bolzoni racconta – tra le altre cose - il caso della mafia trapanese come lente per osservare i possibili sviluppi di cosa nostra, dopo la morte di Messina Denaro. Ecco il suo esempio. «Se domani ci fosse una retata sulle complicità, sugli affari di mafia, i misteri di mafia nel trapanese, io la racconterei – dice Bolzoni - usando l’espressione “gruppi di borghesia mafiosa” (per usare e abusare di quella parola) e li farei diventare “associati a cosa nostra”. Paradossalmente, invece, i mafiosi tradizionali amici di Matteo Messina Denaro li farei diventare “concorrenti esterni”». E’ un ribaltamento totale di prospettiva che Bolzoni conferma. «Farei – dice - esattamente il contrario di ciò che abbiamo fatto negli ultimi trent’anni. Quando i mafiosi tradizionali venivano “associati a cosa nostra” e agli imprenditori veniva dato il “concorso esterno”. Lì a Trapani – conclude Bolzoni - comandano altri poteri mafiosi che sono più potenti dei mafiosi tradizionali». Ospite della puntata anche la giornalista ed ex senatrice Rosaria Capacchione che ha partecipato in questi giorni alla rassegna “Raccontiamoci le mafie”, organizzata da Avviso Pubblico e in corso a Gazoldo degli Ippoliti, in provincia di Mantova.
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Pubblica di lunedì 25/09/2023
calendar_today 25/09/2023 11:01
Capitalismo diseguale. Punto primo: l’inflazione torna a triturare redditi e consumi, ma il mondo dell’industria riesce a ripararsi dalle conseguenze negative dell’aumento dei prezzi, mentre il lavoro è il più esposto e ne paga il prezzo maggiore. Istruzioni per l’uso nell’ultimo report di Mediobanca sull’industria italiana: nel 2022 fatturato in crescita del 30,9%, salari in picchiata del 22%. Punto secondo: le regole del mercato del lavoro - diventate flessibili nel corso degli ultimi tre decenni (pacchetto Treu 1997, legge Biagi-Maroni 2003, Jobs Act 2015) – oltre a generare precarietà fanno anche aumentare le disuguaglianze di reddito. Istruzioni in un articolo su LaVoce.info (https://lavoce.info/archives/102183/disuguaglianza-in-italia-cosa-e-cambiato-in-trentanni/). Pubblica ha ospitato la sociologa del lavoro Giustina Orientale Caputo (Università Federico II Napoli) e Matteo Jessoula, docente di scienza politica all’Università Statale di Milano.
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Pubblica di giovedì 21/09/2023
calendar_today 21/09/2023 11:01
Un discorso sul potere. Del capo del governo e dei presidenti delle regioni. Ospite oggi a Pubblica l’economista Gianfranco Viesti, dell’università di Bari. Viesti ha intrecciato la discussione sulle modifiche costituzionali, che il governo Meloni e la sua maggioranza stanno preparando e che riguarderanno principalmente i poteri dell’esecutivo e del presidente del consiglio, e il progetto sull’autonomia differenziata (Viesti è autore del libro “Contro la secessione dei ricchi. Autonomie regionali e unità nazionale”, appena pubblicato da Laterza). «L’autonomia differenziata – sostiene Viesti - così come il premierato sono elementi di una grande discussione sul potere in Italia. In altre parole, su chi comanda, su come viene scelto chi comanda e attraverso quali meccanismi viene esercitata la funzione di controllo da parte dei parlamentari e di noi cittadini. E’ dunque – aggiunge il professor Viesti - una discussione fondamentale». Viesti racconta anche delle ultime modifiche del PNRR che il governo Meloni ha rischiesto alla Commissione europea. Per l’economista dell’università di Bari alla base di tali richieste non ci sono ragioni burocratiche, ma ragioni politiche. «Il governo Meloni – secondo il professor Viesti - crede poco negli investimenti pubblici e quindi ha definanziato una serie fondamentale di investimenti pubblici, a partire da quelli per le città fino a quelli per la sanità territoriale. Come li usa questi soldi? Li usa principalmente in sussidi alle imprese. Sussidi – conclude Viesti - che sono evidentemente legati ad un progetto politico del governo di legittimarsi come controparte, da un lato di Confindustria e dall’altro delle grandi imprese pubbliche di cui ha preso il controllo».
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Pubblica di mercoledì 20/09/2023
calendar_today 20/09/2023 11:01
Che partita si sta giocando in Europa, a otto mesi dalle elezioni? Reggerà il “compromesso storico” europeo (popolari e socialisti) che da decenni governa l’unione? L’estrema destra sovranista si compatterà o resterà divisa come è successo nei giorni scorsi tra Lampedusa (Meloni-Von der Leyen) e Pontida (Salvini-Le Pen)? Che futuro si prospetta per le forze politiche progressiste, per la sinistra? Trent’anni fa circa i riformisti (Jospin, Schroeder, Blair, Prodi, Zapatero) erano al governo nei principali paesi europei. Oggi non più. Intanto, in Europa c’è una guerra in corso da 19 mesi, una crisi climatica ed economica profonda, una società divisa dalle disuguaglianze. Ospiti a Pubblica Piervirgilio Dastoli, presidente del Movimento Europeo Italia, storico, collaboratore per anni di Altiero Spinelli, uno dei fondatori dell’idea di Europa comunitaria; e Marzia Maccaferri, storica, ricercatrice alla Scuola di Politica e Relazioni internazionali della Queen Mary University of London.
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Pubblica di martedì 19/09/2023
calendar_today 19/09/2023 11:01
La scorciatoia costituzionale. Il governo Meloni è quasi pronto con un testo di modifiche alla Carta. La destra ha scelto il premierato (elezione diretta del presidente del consiglio), ma mancano ancora tutti i dettagli. Il testo, di tre o quattro articoli, arriverà tra qualche settimana, ha annunciato la ministra Casellati. Meloni e la maggioranza dicono che le modifiche alla Costituzione servono a garantire la stabilità degli esecutivi. Peccato che lo strumento per la (presunta) stabilità sia una concentrazione di potere in capo al presidente del consiglio. Proprio ciò che il presidente Mattarella ha denunciato come contrario "ai principi fondamentali della democrazia". «Con questo modello – racconta a Pubblica il professor Enzo Cheli, vicepresidente emerito della Consulta – si alterano completamente sia i poteri del parlamento che del capo dello stato. Si alterano i poteri del parlamento perché alle camere si toglie la fiducia che è la chiave del governo parlamentare. Quanto al capo dello stato – prosegue il costituzionalista Cheli – si priva il Quirinale di due poteri: la nomina del presidente del consiglio e lo scioglimento delle camere». Cheli insiste nel denunciare il pericolo di uno stravolgimento degli equilibri stabiliti dalla costituzione del 1948. «Oggi si sta cercando di fare l’opposto di quanto stabilito dal testo di 75 anni fa che, invece, puntava a creare un sistema articolato, pluralista e che aveva al centro il parlamento». Ospite oggi a Pubblica anche la presidente di Libertà&Giustizia, la scrittrice Daniela Padoan, che ci ha raccontato della manifestazione del prossimo 7 ottobre a Roma “La via Maestra”: sarà un corteo a difesa della Costituzione e una richiesta di attuare tutti i principi fissati in quella Carta.
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Pubblica di lunedì 18/09/2023
calendar_today 18/09/2023 11:00
Le paure di Mattarella. Qualche giorno fa il capo dello stato è intervenuto all’assemblea di Confindustria. E’ stata la prima volta di un presidente della Repubblica davanti al gotha degli industriali. Parole non rituali, le sue. «C’è un legame tra economia e democrazia. Negli anni ‘30 la crisi del capitalismo mise in discussione gli ordini politici esistenti, registrando un diffuso malcontento per la democrazia». Oggi, secondo Mattarella, la Costituzione resta una guida sicura di fronte ai pericoli. “Qual è un principo fondamentale per la democrazia? Evitare la concentrazione del potere, a garanzia della libertà di tutti”, dice Mattarella. Ma questo è un compito che vale per tutti: “vale per le istituzioni, vale per le imprese”. Dal Quirinale arriva un messaggio rivolto alla destra (per i suoi progetti di modifica della Costituzione in senso presidenzialista) e alle imprese (perché lottino contro i monopoli). Per commentare il discorso di Mattarella, Pubblica oggi ha ospitato lo storico Carlo Galli e l’economista Cecilia Maria Guerra.
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Pubblica di giovedì 14/09/2023
calendar_today 14/09/2023 11:00
Don Pino Puglisi, trent’anni fa – il 15 settembre 1993 - l’assassinio del prete palermitano che cercava di sottrarre futuro alla mafia. Quel futuro che padre Puglisi ha regalato ai giovani e ai bambini con il suo lavoro nel quartiere palermitano di Brancaccio, dove era nato 56 anni prima. Puglisi fu assassinato da due killer di cosa nostra sotto il portone di casa sua, nella Brancaccio dominata dal potere mafioso dei Graviano. A Pubblica Bianca Stancanelli, giornalista e saggista, autrice di “A testa alta. Don Giuseppe Puglisi: storia di un eroe solitario” (Einaudi, 2015). Pubblica oggi ha ospitato anche la regista e sceneggiatrice Francesca Lamantia, co-autrice – insieme ad Angelo Urgo – di “Un uomo senza paura. D’Artagnan, il primo giornalista “suicidato” dalla mafia” (La Corte Editore, 2023).
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Pubblica di mercoledì 13/09/2023
calendar_today 13/09/2023 11:02
«Lavorare non è morire». Lo ha scritto ieri il presidente Mattarella in una lettera pubblica inviata alla ministra del lavoro Calderone. Il capo dello stato ha cercato di scuotere le istituzioni sulle stragi sul lavoro. Perchè le morti di lavoratrici e lavoratori sono anche una questione di democrazia. La pensa così il sociologo Marco Omizzolo, dell’Eurispes e docente all’università “La Sapienza” di Roma, ospite di Pubblica. «C’è bisogno di riflettere sulle forme articolate di sfruttamento e caporalato in Italia – sostiene Omizzolo - Farlo significa indagare sul funzionamento non solo del mercato del lavoro, ma sulla nostra stessa democrazia e con essa sul patto sociale che la ispira». Omizzolo ha curato una ricerca dal titolo: “Sfruttamento e caporalato in Italia. Il ruolo degli enti locali nella prevenzione e nel contrasto”. L’indagine è stata commissionata dall’associazione “Avviso pubblico” (enti locali contro mafie e corruzione) alla ricerca di buone pratiche e nuove politiche per contrastare sfruttamento e caporalato. Ospite della puntata di oggi anche la sociologa Pina Sodano, docente all’università di Roma 3.
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Pubblica di martedì 12/09/2023
calendar_today 12/09/2023 11:00
Lampedusa, cronaca quotidiana di sbarchi. Stefano Allievi, sociologo, studioso del fenomeno migratorio, parte dai dati di oggi sugli arrivi nell’isola per commentare le politiche del governo Meloni. Allievi, insieme al biologo Giacomo Bernardi e all’epidemiologo Paolo Vineis, ha scritto un libro dal titolo “Il Sesto Continente” (Aboca, 2023). «Il Sesto Continente – racconta il professor Allievi - è il continente delle persone che si muovono, quindi non è fermo. C'è una quota di persone nel mondo, sempre più ampia, e tra l'altro in maniera più che proporzionale dai paesi ricchi, che si muove e si sposterà sempre di più. Una tendenza molto forte, misurabile». A muoversi – secondo il lavoro interdisciplinare degli autori del libro - non sono solo gli esseri umani, ci sono anche gli altri animali, le piante, i virus. Secondo Allievi il movimento delle persone crescerà. «Le persone si sposteranno più che in passato – sostiene Allievi - sia per gli eventi che già conosciamo (guerre, carestie) che per il cambiamento climatico». Il sociologo dell’università di Padova fa una stima di cosa significa il continuo migrare delle persone. “Se concentriamo la storia dell’umanità in 24 ore – racconta il professor Allievi - noi siamo stati nomadi per 23 ore e 55 minuti. Abbiamo ripreso a muoverci più di prima negli ultimi 30 secondi». Ospite oggi a Pubblica anche Amelia Fumagalli, fa parte delle Acli di Milano e della segreteria della rete “Nessuna persona è illegale”. Ha presentato il seminario di stasera all’auditorium Clerici di Milano: si occuperà delle politiche migratorie e degli ultimi interventi sul diritto d’asilo da parte del governo Meloni.
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Pubblica di lunedì 11/09/2023
calendar_today 11/09/2023 11:00
Parole indicibili, ma dette. Il caso del generale Vannacci e del suo libro razzista e omofobo. Al concetto di normalità è stata aggiunta una considerazione qualitativa: normale è migliore. Il concetto di uguaglianza è stato deformato in una omologazione tra identici, negando così la sostanza dell'uguale trattamento di fronte alla legge, senza distinzioni discriminatorie, che è alla base dell’uguaglianza stessa. La prima parte di Pubblica di oggi ha ospitato la sociolinguista Vera Gheno, autrice tra gli altri di “Potere alle parole” (Einaudi, 2019). Nella seconda parte l’ospite è stata la giurista e costituzionalista Marilisa D’Amico (pro-rettrice all’università Statale di Milano) che ha analizzato il modo in cui le parole possono portare alla discriminazione. D’Amico è autrice “Parole che separano. Linguaggio. Costituzione. Diritti.” (Cortina Editore, 2023).
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Pubblica di giovedì 29/06/2023
calendar_today 29/06/2023 11:00
Storie di antimafia. Rosaria Cascio e don Pino Puglisi. Francesca La Mantia e Cosimo Cristina. Rosy e Giuseppe Tallarita. Pubblica ha ospitato oggi tre testimoni di vittime innocenti delle mafie: il prete di Palermo contro i boss di Brancaccio. L’agricoltore, il campo e la sua difesa dal sopruso mafioso. Il giovane giornalista e le famiglie mafiose delle Madonie. ////Con la puntata di oggi si chiude la prima stagione di Pubblica. Grazie alle ospiti e agli ospiti che nel corso di quest’anno hanno partecipato alla trasmissione (72 donne, 112 uomini). Grazie, soprattutto, alle ascoltatrici e agli ascoltatori per esserci state/i durante le 133 puntate di quest'anno.
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Pubblica di mercoledì 28/06/2023
calendar_today 28/06/2023 11:03
Pubblica, oggi la replica dell'intervista a Aldo Tortorella del 26 aprile 2023, il giorno dopo la Festa della Liberazione dal nazifascismo.
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Pubblica di martedì 27/06/2023
calendar_today 27/06/2023 11:01
Rapporto Avviso Pubblico 2022. Sono 326 i sindaci, gli assessori, i consiglieri, i dipendenti della pubblica amministrazione che hanno subito intimidazioni, violenze e minacce. Non temono di finire sotto inchiesta per abuso d’ufficio, non hanno “paura della firma”, come sostiene il governo Meloni e la maggioranza per portare avanti la propria compagna di abrogazione del reato di abuso d’ufficio. Secondo il rapporto di Avviso Pubblico le minacce sono diminuite dai 438 casi del 2021 ai 326 dell’anno scorso. “E’ necessario osservare questa tendenza con estrema cautela”, ha detto il presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà. “Sia in relazione alle intimidazioni che non sono di dominio pubblico – ha aggiunto - sia rispetto alle minacce subite, ma non denunciate da amministratori locali”. Roberto Montà è stato ospite di Pubblica, insieme a Floriana Bulfon, giornalista d’inchiesta, freelance (autrice di Macro Mafia. La multinazionale dei clan che sta conquistando il mondo, Rizzoli 2023).
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Pubblica di lunedì 26/06/2023
calendar_today 26/06/2023 11:00
Russia, 2023. Scopriremo forse in futuro il vero significato di quanto accaduto tra sabato e domenica scorsi tra Rostov e Mosca, quello sfilare di carri dei mercenari della Wagner sull’autostrada che collega il sud russo alla capitale. La maggior parte dei commenti apparsi sui media occidentali, anche quando erano di esperti molto vicini agli affari del Cremlino, hanno puntato tutti il dito sulla perdita di credibilità di Putin. Konstatin Remchukov, direttore di un quotidiano di Mosca, citato dal New York Times online del 25 giugno, dice: “Putin ha definitivamente perso il suo status di garante della ricchezza e della sicurezza dell'élite”. Pubblica ha ospitato oggi Serena Giusti, docente di relazioni internazionali alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Giusti si occupa per l’Ispi soprattutto di Russia, Caucaso e Asia Centrale. Qual è il significato dell’accordo tra il capo della brigata Wagner Prigozhin e il presidente bielorrusso Lukashenko, che ha agito in nome e per conto di Putin? E gli oligarchi russi, che hanno goduto dei proventi dell’economia di guerra e dell’assenza di concorrenza delle imprese occidentali (a causa delle sanzioni), si sentono ancora in mani sicure con Vladimir Putin al Cremlino? A Pubblica anche Nicoletta Pirozzi, analista internazionale, responsabile del programma “Unione europea, politica e istituzioni” dell’Istituto di Affari Internazionali. Quali sono le conseguenze sull’Europa delle tensioni di potere a Mosca? Pirozzi analizza, in conclusione della puntata, anche l’Europa sempre più a trazione sovranista, a partire dagli ultimi risultati delle elezioni in Grecia.
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Pubblica di giovedì 22/06/2023
calendar_today 22/06/2023 10:59
Togliere umanità all’altro è aprire le porte all’abisso della crudeltà. L’omicidio di Friederick Akwasi Adofo, a Pomigliano d’Arco, sembrerebbe dimostrarlo. Il corpo inerme di Friederick, colpito a calci e pugni fino alla morte, è stato deumanizzato, considerato non umano, dai suoi assassini. La deumanizzazione ha reso possibile futilità e crudeltà del gesto omicida. Inermi erano anche le vittime (migranti, homeless) dei poliziotti della questura di Verona o la donna manganellata e presa a calci dai vigili urbani a Milano. Come intervenire su questo vuoto di umanità, a Pomigliano d’Arco come a Verona e a Milano? Pubblica ha ospitato da Pomigliano d’Arco Mariangela Punzo, presidente dell’Anpi, e Enrica Morlicchio, sociologa all’università “Federico II” di Napoli. Ospite della puntata di oggi anche Pier Giorgio Ardeni, economista dell’università di Bologna. Ardeni ha parlato “dell’odio delle classi medie verso chi sta più sotto”, di un “rancore verso il basso, di chi a fatica è salito di qualche gradino nella scala sociale, ma è ancora bene in fondo rispetto alle ambizioni che aveva” (Domani, 17.5.23).
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Pubblica di mercoledì 21/06/2023
calendar_today 21/06/2023 11:00
Intelligenza artificiale (IA) e armamenti. “In Italia il settore della difesa mostra un interesse crescente nel potenziale offerto dall’utilizzo di sistemi di IA applicati agli armamenti”. E’ un passaggio di un rapporto che fa il punto sullo sviluppo in Italia dei sistemi d’arma autonomi. Il report è intitolato “MAN IN THE LOOP”. E’ stato pubblicato questa mattina dall’associazione “info.nodes” (https://infonodes.org/) che si occupa di contrasto alla corruzione, ingiustizia sociale e disuguaglianze. Il report fa parte di una campagna che si chiama “Stop Killer Robots” (SKR), una coalizione internazionale di oltre 180 organizzazioni non governative in 66 paesi. La campagna SKR chiede l’introduzione di nuove norme internazionali per garantire il mantenimento di un controllo umano sull’uso della forza. Pubblica ha ospitato Laura Carrer, giornalista freelance e ricercatrice che scrive di sorveglianza di stato e del rapporto tra tecnologia e diritti umani; Davide del Monte, tra i fondatori di "info.nodes", si occupa di trasparenza, lotta alla corruzione, tutela dei diritti; Andrea Signorelli, giornalista freelance, studia il rapporto tra nuove tecnologie, politica e società.
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Pubblica di martedì 20/06/2023
calendar_today 20/06/2023 11:00
Tassa minima globale e lotta all’inflazione. Pubblica ha ospitato Tommaso Faccio, docente di Diritto tributario alla Nottingham University Business School e segretario generale della Commissione per la riforma della tassazione delle multinazionali (ICRICT), per fare il punto sulla minimum global tax, l’accordo storico del G7 di due anni fa che aveva un obiettivo impegnativo: far pagare le tasse alle grandi multinazionali che cercano di eluderle. Ospite a Pubblica anche l’economista Clara Mattei (“Operazione austerità. Come gli economisti hanno aperto la strada al fascismo ”, Einaudi 2022). Ha commentato la vicenda di Isabella Weber, economista della University of Massachusetts Amherst e di Harvard , sostenitrice di un controllo governativo sui prezzi per combattere l’inflazione e alternativo alle misure di austerità monetaria come il rialzo dei tassi di interesse. Weber, per le sue tesi, è stata duramente contestata (e in alcuni casi insultata) dagli economisti conservatori, ma anche dal premio Nobel, il liberal Paul Krugman. Negli Stati Uniti il caso di Isabella Weber è stato al centro di un lungo articolo della rivista The New Yorker (https://www.newyorker.com/news/persons-of-interest/what-if-were-thinking-about-inflation-all-wrong).
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Pubblica di lunedì 19/06/2023
calendar_today 19/06/2023 11:00
Una mobilitazione mondiale per la pace in Ucraìna. Dal 30 settembre all’8 ottobre iniziative in tutti i paesi per chiedere il cessate il fuoco e un negoziato. E’ la conclusione della due giorni di incontri che si è svolta una settimana fa a Vienna, sotto le insegne dell’International summit for peace in Ukraine. Il pacifismo – in tutte le sue declinazioni – ha messo da parte per un momento la mobilitazione di piazza e ha pensato di ritrovarsi in una grande sala per uno scambio di opinioni, analisi, strategie a Vienna. L'incontro è stato organizzato, tra gli altri, dall'International Peace Bureau, il più antico istituto per la pace al mondo (1891, con sede a Berlino, vincitore nobel Pace nel 1910). Tra gli organizzatori anche la rete Europe for Peace. Un centinaio di relatori, di una quarantina di paesi e decine di sigle pacifiste da tutto il mondo. Dall'Italia: Rete Pace e Disarmo, Un Ponte Per, Acli, Sant'Egidio, Emergency, Cgil. Cessate il fuoco e negoziati di pace, senza alcun altra condizione. Qual è la ragione di questa scelta? Quanto siamo distanti dai movimenti attuali della diplomazia internazionale? Ospiti Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne di Rete Pace e Disarmo; e Mara Morini, docente di scienza politica all’università di Genova, studiosa della Russia post-sovietica. La puntata di oggi si è conclusa con un "promemoria" sulla raccolta di firme per i tre referedum abrogativi a difesa della sanità pubblica e contro l'invio di armi all'Ucraina. Ospite il giurista Ugo Mattei.
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Pubblica di giovedì 15/06/2023
calendar_today 15/06/2023 11:01
La nuova strage di migranti al largo delle coste del Peloponneso e la risposta omissiva delle autorità greche ("i naufraghi hanno rifiutato i soccorsi") ripropongono il teorema della colpevolizzazione. Secondo il quale, i migranti - e i poveri - sono responsabili della loro condizione e legittimano così le autorità degli stati a non intervenire. A ciò si aggiunge il fatto che governi e autorità statali non incontrano vincoli o sanzioni a livello sociale. Larghi settori delle popolazioni, infatti, appaiono sintonizzati con le politiche dei loro governi su migrazioni e povertà. Pubblica ne ha parlato oggi con Cinzia Sciuto, condirettrice di Micromega, e la psicologa Chiara Volpato. Sciuto e Volpato sono intervenute anche sul ruolo del berlusconiano, del “culto ossessivo e ossessionante dell’io” (Vito Mancuso), nella crescita di forme di “disimpegno morale” nelle nostre società (Volpato).
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Pubblica di mercoledì 14/06/2023
calendar_today 14/06/2023 11:00
Berlusconi e la politica, prima della “discesa in campo”. Le case di Milano2 e le televisioni. Le concessioni edilizie e quelle televisive. Dal comune di Segrate alla fine degli anni ‘60 al governo Craxi a metà degli ‘80. Berlusconi, e il suo potere economico, nasce e cresce all’ombra della politica. Tra le ombre ci sono anche quelle della mafia che si allungano sui capitali delle origini delle imprese berlusconiane. Qual è stato il modello che Berlusconi ha propagandato attraverso i set residenziali e, soprattutto, le sue televisioni? La tv del Biscione ha anticipato il programma politico della “discesa in campo” di Berlusconi? A cosa si è ispirato il “miracolo” berlusconiano? Quanto somiglia agli stereotipi dell’Italia arrembante degli anni ‘50 e ‘60? Pubblica ha ospitato oggi l’analista dei media Stefano Balassone e lo storico Mirco Dondi dell’università di Bologna.
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Pubblica di martedì 13/06/2023
calendar_today 13/06/2023 11:00
Berlusconi, il populismo e il trucco. Pubblica ha ospitato oggi Ida Dominijanni e Marco Revelli. “L’egemonia di Berlusconi, il suo modello, finì nel 2011 con le sue dimissioni. Berlusconi – sostiene Dominijanni - lasciò come conseguenza di un intreccio di fattori. Oggi si ricorda solo quello economico, ma in realtà il sex-gate pesò moltissimo, al novanta percento. Incise nell'indebolimento dell'immagine di Berlusconi e nella messa a nudo della sua paradossale pochezza, a fronte di questa auto-rappresentazione superegotica e trionfale. E poi c'è una coda, dopo il 2011, in cui resta lo spettro di Berlusconi. Lui cambia immagine e cambia registro, si raffigura come un leader perfino rassicurante, moderato, capace di calmierare i suoi eredi (molto peggiori di lui). Ciò detto, finisce la presa manifesta di Berlusconi sulla società italiana. Non finisce, invece, l’incantamento spettrale, fantasmatico, da cui chiaramente non si è mai usciti. Anche perchè – conclude Dominijanni – non abbiamo mai vissuto il lutto per la fine del berlusconismo”. Marco Revelli racconta di essere “rimasto allibito e - lasciatemelo dire - intristito da questa apoteosi mediatica, soprattutto televisiva, e soprattutto la televisione dei telegiornali. Da Mediaset alla Rai, ormai conquistata pienamente, fino a La7 di Cairo. C’è stata l’apologia di una figura che ha sì pesato enormemente sulla nostra storia, ma in senso negativo. Mi sembra – aggiunge Revelli - l'immagine di un paese anestetizzato nella capacità di giudizio delle sue élites giornalistiche e politiche. I funerali di Stato sono dovuti per legge agli ex presidenti del consiglio, va bene. Ma il lutto nazionale? E la presenza del presidente della Repubblica alla cerimonia funebre di una persona condannata per frode fiscale? Mi sembra – conclude Marco Revelli - un paese perduto, un paese che continua a farsi affascinare da una figura di questo tipo”.///Ida Dominijanni, giornalista e saggista, autrice di “Il trucco. Sessualità e biopolitica nella fine di Berlusconi” (Ediesse, 2014); Marco Revelli, storico e politologo, autore di “Populismo 2.0” (Einaudi, 2017).
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Pubblica di lunedì 12/06/2023
calendar_today 12/06/2023 11:02
Pubblica oggi non è andata in onda. Al suo posto la diretta sulla morte di Silvio Berlusconi. In studio Claudio Jampaglia e Sandro Gilioli.
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Pubblica di giovedì 08/06/2023
calendar_today 08/06/2023 11:00
La divisione di genere del lavoro nelle società a capitalismo avanzato. Un progetto interdisciplinare per discuterne è stato promosso dall'istituto di economia e dall'istituto Dirpolis (diritto, politica e sviluppo) della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Di cosa si tratta? Pubblica ha ospitato Maria Enrica Virgillito, economista, professoressa all'istituto di economia della Scuola Sant'Anna.
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Pubblica di mercoledì 07/06/2023
calendar_today 07/06/2023 11:00
La “prima repubblica” europea ha i giorni contati? La cogestione democristiani-socialisti che ha governato il parlamento di Strasburgo dalla prima elezione a suffragio universale del 1979 è destinata a sciogliersi? Se si guardano i sondaggi, e i risultati elettorali dove si è votato recentemente (Spagna e Grecia), alle elezioni europee del 9 giugno 2024 si profila una vittoria della destra, di una composita aggregazione: dai lepenisti francesi, ai meloniani italiani, da Vox in Spagna, alla AfD in Germania e ai settori più conservatori dei partiti liberali e popolari europei. Il parlamento europeo potrebbe avere, per la prima volta, una maggioranza diversa da quella costituita dalle famiglie politiche fondatrici dell’Europa: i democristiani, i gollisti, i socialisti e i socialdemocratici. Nel caso in cui la destra vincesse alle elezioni del 9 giugno 2024, la transizione tra una prima e una seconda “repubblica" europea avverebbe in un contesto particolare, e cioè sotto le presidenze di turno dell’Unione affidate ai governi ungherese e polacco, i più anti-europeisti tra i ventisette paesi Ue. Pubblica oggi ha ospitato Yves Meny, politologo francese, studioso dei processi politici europei, già presidente della Scuola Sant'Anna di Pisa. Tra i suoi libri più recenti pubblicati in Italia: "Popolo, ma non troppo. Il malinteso democratico" (il Mulino, 2019).
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Pubblica di martedì 06/06/2023
calendar_today 06/06/2023 11:00
Prima l’economia italiana? Nel primo trimestre 2023 la crescita del pil in Italia ha superato quella di Germania, Francia e Stati Uniti. Governo e maggioranza battono la grancassa dell’orgoglio sovranista. Cosa spinge l’economia italiana? Il turismo? I bassi salari che migliorano la competitività delle merci prodotte in Italia? Quanto pesa la manifattura, metalmeccanica o farmaceutica o alimentare che sia? Pubblica ha ospitato l’economista Fedele De Novellis, partner di Ref, istituto di ricerca economica indipendente.
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Pubblica di lunedì 05/06/2023
calendar_today 05/06/2023 11:00
Le famiglie cambiano. Esiste una pluralità di definizioni e i numeri descrivono una realtà diversa rispetto al passato. A Pubblica abbiamo raccontato una sintesi dell’ultimo Rapporto sulla popolazione dell’AISP (Associazione italiana per gli studi di popolazione). La ricerca (Mulino, 2023) è dedicata alle famigliE, al plurale. “E’ giunto il momento di pensare ad una nuova organizzazione della società, basata su un’idea diversa di famiglia”, scrivono i demografi Cecilia Tomassini e Daniele Vignoli nell’introduzione alla ricerca. Ospiti della puntata di oggi Cecilia Tomassini, docente all’università del Molise e presidente di AISP; e la sociologa Chiara Saraceno.
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Pubblica di giovedì 01/06/2023
calendar_today 01/06/2023 11:00
Convincere gli inconsapevoli. Conquistare in particolare le persone che comunicano a tanti (insegnanti, giornalisti, psicologi, in particolare). Fare un balzo culturale. Sono gli appunti di una strategia contro gli stereotipi di genere che alimentano le disuguaglianze di genere. Bisogna agire, a partire dai libri di testo alle primarie, così come dall'introduzione nelle università di corsi contro l’uso dello stereotipo di genere. Pubblica ha ospitato Linda Laura Sabbadini, direttrice all’Istat del dipartimento per lo sviluppo di metodi e tecnologie di produzione e diffusione dell'informazione statistica; e Silvia Vaccaro, che fa parte del coordinamento del Forum Disuguaglianze e Diversità.
Radio Popolare
Pubblica di mercoledì 31/05/2023
calendar_today 31/05/2023 11:00
Intelligenza artificiale, allarmismi e marketing. BigTech insiste: l'intelligenza artificiale è un rischio per l'umanità come le pandemie e la guerra nucleare. In un comunicato diffuso ieri il CAIS (Center for AI Safety) ha rilanciato "il rischio estinzione" e lo ha fatto con firme "pesanti": i superpremiati del Turing Award Hinton e Bengio, Sam Altman (OpenAI), Demis Hassabis (Google DeepMind) e decine di altri studiosi e scienziati. Pubblica ha ospitato il giornalista Fabio Chiusi, autore di “L'uomo che vuole risolvere il futuro. Critica ideologica di Elon Musk (Bollati Boringhieri, 2023); e Daniela Tafani, docente di etica e politica dell’intelligenza artificiale e storia della filosofia politica all’Università di Pisa.
Radio Popolare
Pubblica di martedì 30/05/2023
calendar_today 30/05/2023 11:01
Un mese fa le prime forti piogge in Romagna, con frane ed esondazioni di fiumi e torrenti. Due settimane fa il “ciclone” che ha scatenato un’alluvione: travolti interi paesi nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Bologna. Quindici i morti. Migliaia gli sfollati. Che cosa è successo in Romagna dal punto di vista climatico nelle ultime settimane? Per il futuro non resta che l’adattamento? Pubblica ha ospitato Gianluca Lentini, geofisico, specializzato in climatologia, autore di “La Groenlandia non era tutta verde – Il cambiamento climatico e le decisioni da prendere” (Egea, 2023). Ospite oggi anche Mario Agostinelli, ecologista, presidente dell’associazione Laudato si', ex sindacalista Cgil e consigliere regionale. Agostinelli interviene sulle nuove forme di negazionismo climatico e sul nazionalismo che ostacola la lotta alla crisi climatica.
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1993, le stragi e la Repubblica ad un passo dal colpo di stato (4)
calendar_today 25/05/2023 11:00
Ultima puntata oggi del ciclo di quattro trasmissioni che Pubblica ha dedicato al 1993, la stagione delle stragi di Firenze Milano e Roma, dieci i morti. “Cosa nostra ebbe in subappalto una vera e propria strategia della tensione”, disse il procuratore antimafia Pietro Grasso (Repubblica 27.5.2010) , intendendo che le bombe non furono solo mafiose, ma avevano la firma anche di apparati deviati dello stato. Quella stagione portò alla fine della prima repubblica, mentre preparava il perimetro della seconda. Vecchie forze politiche si stavano ormai dissolvendo e nuove “entità” (Grasso, ibid.) si preparavano a sostituirle. Un passaggio pericoloso, carico di violenza. L’ex presidente Ciampi racconterà di aver temuto un colpo di stato la notte delle bombe di Milano e Roma, il 27 luglio.
In quei giorni di fine luglio del '93, altri fatti riportano ad un clima da fine di un'epoca: il 23 luglio, il suicidio di uno degli uomini più potenti d'Italia, il capo della Ferruzzi. Raul Gardini crolla sotto il peso delle rivelazioni di Tangentopoli, la maxi-tangente Enimont. Non solo. Ci sono anche le pericolose relazioni tra il tycoon ed esponenti di Cosa nostra. E poi il 26 luglio 1993 a Roma, al palazzo dei congressi dell'Eur, la Democrazia cristiana chiude i battenti. L'assemblea nazionale della Dc vota il proprio scioglimento. Un esito scontato, di fronte agli scandali di corruzione rivelati da Tangentopoli. Scompare il partito (ma non tutta la sua classe dirigente) che aveva governato l'Italia per oltre 40 anni e che era stato referente politico degli uomini di cosa nostra. A Pubblica oggi ne abbiamo parlato con Rosi Bindi, allora segretaria della Dc in Veneto, che partecipò all’assemblea di scioglimento del partito; e con Piero Ignazi, docente di politica comparata all'università di Bologna.
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1993, le stragi e la Repubblica ad un passo dal colpo di stato (3)
calendar_today 24/05/2023 11:01
1993, le stragi e la Repubblica ad un passo dal colpo di stato. Trent’anni fa le bombe (non solo mafiose) di Firenze, Milano e Roma, tra il 27 maggio e il 27 luglio. Pubblica sta raccontando (oggi terza puntata) il significato di quella stagione di violenza stragista: il ruolo di cosa nostra, la presenza di pezzi deviati dello stato, la fine della prima repubblica. In quei mesi, in particolare nell’ultima settimana di luglio 1993, insieme all’esplosione delle autobombe a Milano e a Roma, accadono altri fatti che segneranno un’epoca. Il 23 luglio si suicida Raul Gardini, capo di un impero economico e finanziario secondo solo alla Fiat. Gardini, coinvolto in Mani pulite, è l’uomo delle relazioni con la mafia degli appalti pubblici a Palermo. E poi, il 25 luglio, la Democrazia cristiana decide il proprio scioglimento. Dopo oltre quarant’anni di governo, il partito-stato chiude i battenti, travolto da Tangentopoli. Pubblica ha ospitato oggi Gianni Barbacetto, giornalista del Fatto Quotidiano e saggista; e Alfredo Galasso, avvocato, docente di diritto civile all’università di Palermo.
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1993, le stragi e la Repubblica ad un passo dal colpo di stato (2)
calendar_today 23/05/2023 11:01
1993, le stragi e la Repubblica ad un passo dal colpo di stato. A fine luglio ‘93 - nel giro di una manciata di ore/giorni –accanto alle stragi accadono alcuni fatti che sembrano preannunciare una svolta storica: la fine della prima repubblica. Un passaggio pericoloso, dove le istituzioni si sono trovate ad un passo da un colpo di stato. Oggi seconda puntata di Pubblica dedicata a quella tragica stagione. Ospite Attilio Bolzoni, grande giornalista e cronista di mafia. Parliamo di Ciampi e la paura del golpe. L'inchiesta di Firenze sui mandanti esterni delle stragi. La tesi di Bolzoni su cosa fermò le stragi: "Berlusconi non ha nulla a che fare con quegli attentati. Ma, entrando in politica, Berlusconi quegli attentati li ha fermati - sostiene Bolzoni - . Era un premier che tranquillizzava il mondo del sottosuolo italiano. Grazie alla reputazione da piduista, grazie ai suoi antichi rapporti con i Bontate e i Teresi e i Di Carlo, grazie ai consigli preziosi e interessati del suo amico Marcello.
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1993, le stragi e la Repubblica ad un passo dal colpo di stato (1)
calendar_today 22/05/2023 11:01
1993, le stragi e la Repubblica ad un passo dal colpo di stato. Trent’anni fa le bombe (non solo mafiose) e la paura del golpe. A fine luglio ‘93 - nel giro di una manciata di ore/giorni – accadono alcuni fatti che sembrano preannunciare una svolta storica: la fine della prima repubblica. Un passaggio pericoloso, dove le istituzioni si sono trovate ad un passo da un colpo di stato. Dichiarerà nel 2010 l’ex presidente Ciampi, che nel 1993 era capo del governo: “non esito a dirlo, oggi: quella notte del 27 luglio (bombe di Milano e Roma, ndr) ebbi paura che fossimo a un passo da un colpo di Stato. Lo pensai allora, e mi creda, lo penso ancora oggi”. I fatti di quel luglio 1993: 1) il 23 Raul Gardini viene trovato cadavere a Milano, nella sua casa di Palazzo Belgioioso. La verità giudiziaria parlerà di suicidio. Gardini è a capo di un impero industriale e finanziario. Che cosa ha rappresentato? L’intreccio tra mafia politica e affari? La storia di tangentopoli a Milano e della spartizione degli appalti in Sicilia? 2) Il 25 luglio l’assemblea nazionale della Dc decide lo scioglimento del partito che aveva governato l’Italia per oltre quarant’anni. Travolta da Tangentopoli, la Dc chiude i battenti, sancisce la fine di un’organizzazione politica che aveva custodito al proprio interno “la famiglia più inquinata dell’isola”, come il generale dalla Chiesa aveva definito gli andreottiani in Sicilia vicini a cosa nostra. 3) Nella notte del 27 luglio esplodono le bombe di Milano e Roma. La strategia terroristica di cosa nostra alza il tiro, se possibile. L’autobomba in via Palestro uccide cinque persone. E’ questa la notte in cui Ciampi teme un golpe. Le bombe di fine luglio esplodono due mesi dopo l’attentato di via dei Georgofili: a Firenze, il 27 maggio, un’autobomba uccide cinque persone ad un passo dagli Uffizi. A Pubblica il racconto in quattro puntate di quei fatti attraverso le analisi di giornalisti, studiosi e protagonisti. Gli ospiti della prima puntata di oggi: Stefania Limiti (giornalista e saggista) e Giovanni Tizian (giornalista Domani) che intervengono sulle bombe del ‘93 e l’inchiesta di Firenze sui mandanti esterni.
Radio Popolare
Pubblica di giovedì 18/05/2023
calendar_today 18/05/2023 11:01
Mitigazione o adattamento, crisi climatica o surriscaldamento del clima. Come guardare a ciò che sta succedendo in una piccola porzione del pianeta, la Romagna? Le osservazioni e le analisi di Sofia Belardinelli, dottoranda in etica ambientale all’università “Federico II” di Napoli e giornalista scientifica; e Elisa Palazzi, climatologa e docente di fisica all’università di Torino.
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Pubblica di mercoledì 17/05/2023
calendar_today 17/05/2023 11:00
L’alluvione in Romagna, fiumi e torrenti che esondano. Il cemento respinge l’acqua e allaga città e campagne. Facendo anche delle vittime. E’ l’altra faccia della siccità causata dal clima surriscaldato? Saremo capaci di salvare la pioggia caduta in abbondanza per i tempi segnati dall’aridità? Pubblica ha ospitato Massimo Gargano, direttore dell’associazione nazionale dei consorzi di bacino (ANBI).
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Pubblica di martedì 16/05/2023
calendar_today 16/05/2023 11:01
"Cambiare la narrazione del paese". L'estrema destra al governo vuole imporre una sua egemonia culturale. Fondata su quali pilastri? Intanto, procede licenziando Fabio Fazio e cacciando l'ex ad Rai Fuortes (che non alza un dito per resistere). Pubblica ha ospitato oggi Marco Bernardi, storico della cultura; Carlo Greppi, storico e scrittore; Fedra Negri, politologa dell’università di Milano-Bicocca.
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Pubblica di lunedì 15/05/2023
calendar_today 15/05/2023 11:01
Quanto ancora dovremo pagare la “bolletta” salata dell’inflazione? A gennaio, in Italia, sembrava essere iniziata la discesa. I picchi di ottobre e novembre 2022 (quasi il 12%) sembravano superati. Ma poi ad aprile gli ultimi dati (provvisori, domani ci saranno quelli definitivi) hanno indicato una ripresa dell’inflazione: dal 7,6% di marzo all’8,3% di aprile. La Commissione europea oggi ha rivisto al rialzo le sue stime sull’inflazione nel 2023. Ma, allora, se i prezzi continuano ad aumentare, a cosa è servita la politica della Bce di rialzo dei tassi di interesse? L’inflazione è una “tassa” che si porta via un pezzo degli stipendi. Chi la incassa, quando si parla di inflazione da profitti? Inoltre, la perdita di potere d’acquisto dei salari va a sommarsi – per quanto riguarda l’Italia – ad una stasi dei salari che in Italia dura da trent’anni. Pubblica ha ospitato oggi Lorenzo Esposito, economista all’università Cattolica di Milano, Matteo Gaddi, del direttivo Fiom Lombardia e Nadia Garbellini, economista all’università di Modena Reggio Emilia. Esposito Gaddi e Garbellini sono tra gli autori e le autrici di “L’inflazione. Falsi miti e conflitto distributivo” (Edizioni Punto Rosso, 2023).
Radio Popolare
Pubblica di giovedì 11/05/2023
calendar_today 11/05/2023 11:01
'Ndrangheta in Europa. L’operazione Eureka è il frutto di più di tre anni di lavoro e di collaborazione di diversi gruppi investigativi sparsi in tutta Europa. “Questo è un fatto nuovo e importante”, ha detto a Pubblica lo storico delle mafie, Enzo Ciconte. Le indagini hanno portato una settimana fa ad oltre 100 arresti tra Italia, Germania, Belgio, Francia, Portogallo, Romania e Slovenia. C’è stato uno scambio di informazioni tra la Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Reggio Calabria, diverse procure in Germania e la procura federale di Bruxelles. “Dalle indagini – racconta il professor Ciconte – non risultanto omicidi, atti di estorsione, di violenza. C’è semplicente un grande traffico di cocaina, spostamento di capitali nei vari paesi, attività da holding imprenditoriale. Questa è la natura, oggi, della ‘ndrangheta. E’ una natura inquietante, perché non appare immediatamente agli occhi di tutti”. Pubblica oggi ha ospitato anche Sara Manisera, giornalista indipendente e autrice di “Racconti di schiavitù. E lotta nelle campagne” (AutAut Edizioni).
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Pubblica di mercoledì 10/05/2023
calendar_today 10/05/2023 11:00
Una medaglia “mainstream” contro le disuguaglianze. L’American Economic Association ha assegnato la John Bates Clark Medal (una sorta di Nobel per l’economia under 40) a Gabriel Zucman, economista francese dell’università di Berkley, allievo di Thomas Piketty. Sulle pagine di Le Monde, Piketty ieri ha scritto: “il cuore della professione degli economisti comincia a prendere coscienza del carattere insostenibile del modello sociale e fiscale attuale”. E’ l’annuncio di una svolta? Pubblica ha ospitato oggi l’economista Francesco Saraceno, docente a Science Po a Parigi e alla Luiss di Roma, autore di “La scienza inutile. Tutto quello che non abbiamo voluto imparare dall’economia” (Luiss, 2018).
Radio Popolare
Pubblica di martedì 09/05/2023
calendar_today 09/05/2023 11:01
Aldo Moro, prima del caso Moro. È il tema della puntata di oggi di #Pubblica, nel 45esimo anniversario dell’assassinio del presidente Dc da parte delle Brigate rosse. Con il professor Gianfranco Pasquino commentiamo lo storico intervento di Moro all’assemblea dei parlamentari Dc del 28.2.78, sedici giorni prima di essere rapito. All’orizzonte c’è la decisione Dc sul nuovo governo Andreotti con l’appoggio esterno del Pci di Berlinguer. Ecco alcune frasi del discorso di Moro. “Mi sento gravato da una grande responsabilità…Mi è sembrato che parecchi amici pensassero a torto che io abbia la chiave per il superamento delle nostre comuni difficoltà”. “Interrogativi angosciosi, ma ricchi di futuro”. “Oggi dobbiamo vivere…si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato”.
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Pubblica di lunedì 08/05/2023
calendar_today 08/05/2023 11:01
Lo scasso della repubblica italiana. L’autonomia differenziata e il presidenzialismo nella versione della destra al governo, rischiano di manomettere gli equilibri istituzionali della repubblica? Che cosa potrebbe accadere se l’Italia fosse governata: da un lato, da un regionalismo che trasforma le attuali regioni in tante “repubblichette” profondamente diseguali tra loro (“la secessione dei ricchi”, l’ha chiamata l’economista Gianfranco Viesti); e dall’altro, da un presidenzialismo definito dall’elezione diretta del presidente della repubblica o del presidente del consiglio, con un accentramento di poteri nella figura del “capo” (capo dello stato o capo del governo)? Che cosa potrebbe accadere in un’eventuale Italia del futuro nel caso dovessero essere realizzati progetti che si muovono in direzioni opposte: l’autonomia differenziata che va verso un decentramento, fonte di disuguaglianze; il presidenzialismo che va verso una concentrazione del potere – come diceva qualche giorno fa su Repubblica il costituzionalista Gustavo Zagrebelski – “fondato sulla spaccatura del corpo elettorale in due fronti avversi, un modo per esaltare l’aspetto distruttivo”. Pubblica ha ospitato oggi due costituzionalisti: Roberta Calvano e Andrea Pertici.
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Pubblica di mercoledì 03/05/2023
calendar_today 03/05/2023 11:01
La destra al governo e il lavoro. Liberalizzare i contratti a termine (“per non disturbare chi vuole fare”, dice Meloni); smantellare un sostegno univeralistico contro la povertà (perché il reddito deriva dal sacrificio del lavoro e non dal divano di casa, racconta la vulgata del melonismo). Qual è l’idea che sostiene le mosse del governo Meloni sul lavoro? Siamo alla riproposizione dei fondamenti del neo-liberismo? Pubblica ha ospitato oggi Giustina Orientale Caputo, docente di sociologia del lavoro all’università “Federico II” di Napoli.
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Pubblica di martedì 02/05/2023
calendar_today 02/05/2023 11:01
Un’inchiesta del quotidiano Domani rivela un “vitalizio” da 30 mila euro al mese che Fininvest avrebbe deciso di pagare all’ex senatore di Forzitalia, Marcello Dell’Utri. Consultati “documenti inediti e decine di relazioni dell’antiriciclaggio”, hanno scritto Giovanni Tizian e Nello Trocchia. “Il contesto – spiega Tizian a Pubblica – è quello dell’indagine in corso alla procura antimafia di Firenze sulle stragi del 1993. Gli indagati sono, come mandanti occulti, Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri. Nelle carte ci sono anche intercettazioni...in cui si parla di ricatti, anche se non vengono spiegati. Il sospetto della Dda è che dietro le donazioni continue di Berlusconi a Dell’Utri ci sia un qualcosa di enorme, un qualcosa che abbia a che fare con ricatti che risalgono a prima della nascita di Forza Italia e in quel rapporto documentato dalla sentenza di condanna definitiva di Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa. Nella sentenza i giudici confermano un fatto: Dell’Utri era il tramite tra Berlusconi e la mafia”. Pubblica oggi ha ospitato anche Francesca Bommarito, sorella dell’appuntato dei carabinieri Giuseppe Bommarito, ucciso nella strage di via Scobar a Palermo nel 1983, insieme ai colleghi Pietro Morici e al capitano Mario D’Aleo. Bommarito ha scritto un libro inchiesta sull’omicidio di suo fratello Giuseppe che si intitola “Albicocche e sangue” (iOD edizioni).
Radio Popolare
Pubblica di giovedì 27/04/2023
calendar_today 27/04/2023 11:01
Il litio, materia prima fondamentale per le nostre batterie (telefonini e auto elettriche). E’ una risorsa che diventerà sempre più preziosa con l’avanzamento della transizione energetica. I costi per estrarre il litio, però, possono essere anche molto alti, in termini di uso di risorse e impatto sull’ambiente. In Italia sono presenti diversi “giacimenti” di litio. Esiste una mappatura dei siti fatta dal CNR. Pubblica ha ospitato oggi il geologo del CNR Andrea Dini. Ospite della puntata anche il nostro collaboratore Alfredo Somoza, esperto di politica internazionale, direttore di Dialoghi.info e presidente dell’ICEI. Ci ha parlato del triangolo del litio, dove ci sono le maggiori riserve mondiali del minerale: Cile, Argentina e Bolivia; e poi degli equilibri geopolitici che ruotano attorno all’estrazione, all’uso e alla commercializzazione del cosiddetto “oro bianco”.
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Aldo Tortorella, partigiano, storico dirigente del Pci: "L’antifascismo è una cosa vivente"
calendar_today 26/04/2023 11:01
Aldo Tortorella, 96 anni, partigiano, dirigente del Pci (partito di cui è stato anche presidente e responsabile cultura durante la segreteria di Enrico Berlinguer ), parlamentare tra il 1972 e il 1994 (eletto prima nelle liste del Pci e poi del Pds). Giornalista, è stato direttore dell’Unità tra il 1970 e il 1975. Aldo Tortorella è stato ospite oggi a Pubblica. Le manifestazioni di ieri – ha raccontato - “sono una conferma che l’antifascismo è una cosa vivente. Non si tratta soltanto di una memoria antica, ma anche di un impegno di tante donne, tanti uomini, e anche tantissimi giovani. Tutti sentono – prosegue Tortorella - che esiste un problema nella democrazia in tutto il mondo, e in particolare in Italia. Chi era in piazza ieri ha manifestato un forte desiderio di contrastare le posizioni più reazionarie e, come si diceva una volta, per un avvenire migliore”. E la destra oggi al governo? Come valuta, Tortorella, il tentativo di Meloni di dimostrare che si può governare l’Italia – con la Costituzione attuale – senza dirsi antifascisti? Per il partigiano Tortorella è un tentativo che va fermato non solo con i giusti argini istituzionali posti dal presidente Mattarella. Ma occorrono anche “argini popolari”: “le forze progressiste non sono state vicine né alle passioni, né ai sentimenti, né agli interessi popolari. Basti pensare all’abbandono dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori...ai decreti Treu che introdussero il precariato….avvenuti con il contributo della sinistra di quest’ultimo trentennio”. “C’è stata – insiste Tortorella – una deriva verso il centro”. Inoltre va ricordato che la destra sta cercando anche di modificare l’attuale Costituzione “con proposte – sostiene Tortorella – che vanno in una direzione più o meno autoritaria” (cita due esempi: il presidenzialismo e i pubblici ministeri sotto il controllo dell’esecutivo).
Radio Popolare
Pubblica di lunedì 24/04/2023
calendar_today 24/04/2023 11:00
Quinto incontro di “Lezioni di antimafia”. Il ciclo di quest’anno si intitola “Storie milanesi di mafia e antimafia. Racconti di vittime, di ribellioni, di riscatti”. E’ ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e realizzato con Radio Popolare. Il titolo della lezione: “Umberto Mormile, morte di un educatore”. Relatore: Stefano Mormile. Introduce Giuseppe Teri, della Scuola “Antonino Caponnetto”. L’incontro si è svolto nell’auditorium di Radio Popolare il 18 aprile 2023.
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Pubblica di giovedì 20/04/2023
calendar_today 20/04/2023 11:00
Il Nord, la Lega e Fratelli d’Italia. “Le nuove mappe del consenso” è il titolo di uno studio che il sociologo Roberto Biorcio presenterà oggi all’università di Milano-Bicocca. “Al Nord c’è stato un cambio di riferimento politico: dalla Lega a FdI”, sostiene il docente di scienza politica. La competizione per il nord tra Salvini e Meloni spingerà più a destra le loro forze politiche? In FdI saranno più disposti ad essere (definiti) filo-fascisti piuttosto che antifascisti?
Radio Popolare
Pubblica di mercoledì 19/04/2023
calendar_today 19/04/2023 11:00
L’inesistente arnese razzista della “sostituzione etnica” e la gerarchia occupazionale “prima le donne, poi i migranti”. Pubblica si occupa oggi di denatalità in Italia, nonostante Meloni e nonostante il ministro Lollobrigida. La presidente del consiglio, ieri: “fate figli...(usiamo, ndr) la grande riserva inutilizzata del lavoro femminile”. Il ministro dell’agricoltura, sempre ieri, ma potevano essere anche gli anni ‘30 in Italia durante il fascismo: “fatene di più per evitare la sostituzione etnica”. Ospiti della puntata: l’economista Marcella Corsi e il demografo Alessandro Rosina.
Radio Popolare
Pubblica di martedì 18/04/2023
calendar_today 18/04/2023 11:00
Il servizio sanitario pubblico, prosciugato nei fondi e indebolito nei princìpi. L’ultimo Documento di Economia e Finanza (DEF) del governo Meloni prevede un taglio progressivo della spesa sanitaria sul pil per i prossimi anni. Anno 2023: 6,7% (spesa/pil); 2024: 6,3%; 2025: 6,2%. Nel 2001 il rapporto tra spesa sanitaria e pil in Italia era al 9,5%. Ma non dovevamo investire di più nella sanità pubblica, soprattutto dopo l’emergenza Covid? Perchè, allora, si continua a tagliare? In gioco, oltre ai fondi, ci sono anche i principi come il diritto alla salute (sancito dalla nostra Costituzione) che rende esigibile la cura in modo universalistico e a prescindere dalle condizioni di reddito di ciascuno. Pubblica ha ospitato oggi Ivan Cavicchi - filosofo della medicina, sociologo e antropologo - docente alla facoltà di medicina dell’università di Roma Tor Vergata. Cavicchi è autore di “Sanità pubblica addio. Il cinismo delle incapacità” (Castelvecchi, 2023).
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Pubblica di lunedì 17/04/2023
calendar_today 17/04/2023 11:01
Quarto incontro di “Lezioni di antimafia”. Il ciclo di quest’anno si intitola “Storie milanesi di mafia e antimafia. Racconti di vittime, di ribellioni, di riscatti”. E’ ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e realizzato con Radio Popolare. Il titolo della lezione: “Galeotto fu quell’incendio. La nascita di Civitas Virtus e l'uso sociale del bene confiscato di Viale Jenner 31 a Milano”. Relatori: Stefano Morara, Giampiero Iacomini e Adriana Ponti, di Civitas Virtus; Anna Bottani, di Comunità Progetto. Introduce Giuseppe Teri della Scuola “Antonino Caponnetto”. L’incontro si è svolto nell’auditorium di Radio Popolare il 4 aprile 2023.
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Pubblica di giovedì 13/04/2023
calendar_today 13/04/2023 11:00
“Liberare la conoscenza per ridurre le disuguaglianze”. E’ il titolo di un manifesto del Forum Disuguaglianze&Diversità presentato ieri a Roma. Monopoli, proprietà intellettuale: sono le gabbie che trasformano la conoscenza da bene comune a merce. Pensate alle implicazioni che ci sono, quando la conoscenza è quella medico-biologica e riguarda la produzione di farmaci per la cura delle persone. Pubblica ha ospitato Giulia Romani, economista che – insieme a ricercatrici e ricercatori del FD&D – ha curato la stesura del manifesto. Ospite anche Massimo Florio, economista all’università Statale di Milano, curatore di uno studio – primo nel suo genere – su produzione e distruzione dei vaccini Covid-19. La mappatura fatta su nove vaccini mostra che il pubblico si è assunto il rischio di una spesa doppia rispetto alle aziende farmaceutiche private (30 miliardi di euro rispetto a 16 miliardi) senza avere alcun peso nelle decisioni su prezzi e distribuzione dei vaccini.
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Pubblica di mercoledì 12/04/2023
calendar_today 12/04/2023 11:00
Quale bandiera sventola Emmanuel Macron, il presidente dell’autonomia, della sovranità strategica europea? La bandiera europea? Quella francese? O forse quella di se stesso? Il capo dell’Eliseo, di ritorno da un viaggio in Cina con la presidente Ursula von der Leyen, ha lanciato la sua dottrina. Lo ha fatto attraverso un paio di interviste (Les Echoes e Politico) e in un discorso all’Aja davanti ad una platea di studenti e studentesse (Next Institute). “L’autonomia strategica europea - sostiene Macron - è cruciale per evitare che gli stati europei diventino dei vassalli”, mentre l’Europa può essere “il terzo polo” nei confronti di Stati Uniti e Cina. L’iniziativa del presidente francese non è stata concordata con altri paesi europei. E' dunque un’iniziativa solitaria, se non isolata. Pubblica ha ospitato Francesca De Benedetti, giornalista che per il quotidiano Domani segue in particolare la politica europea; e Mario Del Pero, docente di storia internazionale al Centro di studi storici dell’Università di Science Po a Parigi.
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Pubblica di martedì 11/04/2023
calendar_today 11/04/2023 11:00
Affari di carta, quotidiana. E’ in corso un rimescolamento di potere ai vertici di alcune testate della stampa cartacea. Angelucci e Berlusconi - non più compagni di partito, ma solo di governo - si scambiano “Il Giornale”. Renzi, Romeo e Sansonetti occupano l’Unità, mentre il fondatore Antonio Gramsci dice “non in mio nome”. E poi Feltri (Stefano) licenziato da De Benedetti (Carlo) che pensa al Domani digitale. Elkann, intanto, tratta la dismissione dei quotidiani Gedi del nord-est, pensando anche lui al digitale (Repubblica). Pubblica oggi ha chiesto “il punto” a Marco Mele, giornalista, grande esperto di tv e editoria, fondatore di TvMediaWeb.it, una testata di informazione e analisi “sui media del terzo millennio” (curata insieme a Patrizio Rossano).
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Pubblica di giovedì 06/04/2023
calendar_today 06/04/2023 11:00
Riaffermazione della verità storica e forza della politica. Sono le risposte possibili all’onda nera di delegittimazione della Resistenza e normalizzazione del fascismo. Un’onda che arriva dalle più alte cariche dello stato e che porta con sé un “progetto di riscrittura della storia” (cit. Giovanni De Luna) e della Costituzione antifascista e repubblicana. Pubblica oggi ha ospitato Rosa Fioravante, docente di etica dell’economia e responsabilità sociale all’Università Cattolica di Lisbona, segretaria nazionale dell’associazione dottorandi e dottori di ricerca; e Mario Ricciardi, direttore della Rivista il Mulino, docente di filosofia del diritto all’Università Statale di Milano.
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Pubblica di mercoledì 05/04/2023
calendar_today 05/04/2023 11:00
Perchè la destra di Giorgia Meloni non riesce a dirsi antifascista, nonostante giuri sulla Costituzione del 1948? E' la domanda implicita contenuta nella mozione presentata ieri al Senato da tutte le opposizioni. Pd e soci chiedono che la maggioranza si mobiliti sulle date fondative della repubblica, compreso il 25 aprile. Intanto, il caso La Russa moltiplica gli interrogativi sulla destra: quanto è profondo il legame con le radici missine? A cosa punta la delegittimazione della Resistenza e la normalizzazione del fascismo, a cambiare il senso comune? A stabilire un’egemonia? E la Costituzione, come verrà cambiata dalle destra meloniana? Più potere all’esecutivo o al capo del governo? Pubblica ha ospitato oggi il costituzionalista Andrea Pertici e la semiologa Valentina Pisanty.
Radio Popolare
Pubblica di martedì 04/04/2023
calendar_today 04/04/2023 11:00
La medaglia del revisionismo della destra ha due facce. Su di una vi è scritto: “il fascismo ha fatto anche cose buone”, sull’altra - invece - “l’antifascismo ha fatto anche cose cattive”. Le frasi di La Russa su via Rasella servono a perorare la causa dell’equiparazione tra fascisti e antifascisti. Attraverso la torsione della verità storica e l’abuso politico della storia stessa, si cerca una delegittimazione dell’antifascismo. Quando La Russa sostiene che i partigiani “sapevano benissimo del rischio di rappresaglia” in via Rasella, sta cancellando il drammatico contesto della guerra e dipingendo la Resistenza come un gruppo di irresponsabili. La destra di Meloni vuole innestare la sua narrazione della storia e della politica nel senso comune della “nazione”. Sperando che risulti funzionale al grande progetto di legislatura di Meloni: la legittimazione costituzionale della destra post-fascista. Non attraverso l’adesione allo spirito della Costituzione anti-fascista del ‘48. Ma rendendo questa destra artefice di una “nuova” costituzione, che sposti il baricentro dei principi fondamentali: dalla democrazia parlamentare verso una democrazia “esecutoria”, con un governo sempre più forte. Pubblica ha ospitato oggi Simona Colarizi, storica all’università “La Sapienza” di Roma; e Marco Revelli, storico e sociologo dell’università del Piemonte Orientale.
Radio Popolare
Pubblica di lunedì 03/04/2023
calendar_today 03/04/2023 11:00
Terzo incontro per il ciclo di “Lezioni di antimafia”. Il nuovo ciclo si intitola “Storie milanesi di mafia e antimafia. Racconti di vittime, di ribellioni, di riscatti”. E’ ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e realizzato con Radio Popolare. Il titolo della lezione: “La storia di Moira Piazzolla e i “bravi ragazzi” di Pepè Onorato”. Relatori: Gianni Barbacetto, giornalista Fatto Quotidiano, e Sabrina Riccardi della Scuola “Antonino Caponnetto”. L’incontro si è svolto nell’auditorium di Radio Popolare il 28 marzo 2023.
Radio Popolare
Pubblica di giovedì 30/03/2023
calendar_today 30/03/2023 11:00
Pubblico/privato, parte prima (rapporto Cariplo): povertà e disuguaglianze. Le politiche redistributive non bastano. Parte seconda, vaccini (studio #MassimoFlorio): gli stati pagano e rischiano di più nella ricerca, mentre big pharma paga meno e decide di più, sia i prezzi che la distribuzione. Ospiti oggi #DavidBenassi (sociologo Milano-Bicocca) e #GiuseppeRemuzzi (Istituto MarioNegri)
Radio Popolare
Pubblica di mercoledì 29/03/2023
calendar_today 29/03/2023 11:00
Approvato il regolamento Ue sull’auto a benzina e diesel, con l’eccezione chiesta è ottenuta dal governo tedesco sui carburanti sintetici. Intanto, il Pnrr rischia di svuotarsi, anche per l’inadeguatezza della pubblica amministrazione, mentre il nuovo codice degli appalti preoccupa per la liberalizzazione delle regole. Sono solo alcune delle questioni che la nuova “Alleanza Clima Lavoro” (ACL) dovrà affrontare. Domani la ACL verrà presentata a Roma. Fanno parte di questo gruppo - che unisce ambientalisti e mondo del lavoro - diverse organizzazioni: la Campagna Sbilanciamoci, la Cgil Piemonte, Fiom Cgil, Kyoto Club, Legambiente, WWF Italia, Greenpeace Italia. Pubblica ha ospitato Anna Donati (coordinatrice del gruppo di lavoro “Mobilità Sostenibile” del Kyoto Club) e Giulio Marcon (Portavoce Campagna Sbilanciamoci).
Radio Popolare
Pubblica di martedì 28/03/2023
calendar_today 28/03/2023 11:00
Parificazione, pacificazione, “italiani”. Le vie per omettere la verità storica sul fascismo sono diverse. E la destra al governo non rinuncia a percorrerle. Italiani fascisti, italiani antifascisti. Carnefici e vittime. Sono le differenze che non si possono cancellare. “A questo punto è meglio che stiano zitti”, ha scritto lo storico Giovanni De Luna. “L’Italia della Resistenza – prosegue - è chiaramente un passato ostico”, per questa destra. Pubblica ha ospitato oggi Luciano Calì, presidente del comitato provinciale dell’Anpi a Grosseto, dove la giunta comunale di destra ha deciso di intitolare una via della città a Giorgio Almirante, l’ex leader del Msi, repubblichino e fascista. Ospite oggi anche lo storico David Bidussa con una recensione di un libro sulle nuove destre della politologa austriaca Natasha Strobl.
Radio Popolare
Pubblica di lunedì 27/03/2023
calendar_today 27/03/2023 11:01
Siamo sicuri di essere ben sintonizzati con la realtà quando parliamo di intelligenza artificiale (IA) e la immaginiamo come un qualcosa di simile alla nostra intelligenza, all'umano, antropomorfa, come un qualcosa capace di capirci e di risponderci? Quanto questa idea di IA appartiene alla categoria del pensiero magico? Quanto le rappresentazioni correnti dell'intelligenza artificiale sono il veicolo “pubblicitario” più adatto, utilizzato dalle grandi aziende del settore per promuovere i loro modelli di business? Pubblica ha ospitato oggi Daniela Tafani, docente di etica e politica dell’intelligenza artificiale e storia della filosofia politica all’Università di Pisa.
Radio Popolare
Pubblica di giovedì 23/03/2023
calendar_today 23/03/2023 11:00
La stretta continua, nonostante la crisi bancaria. Negli Stati Uniti, la Federal Reserve ha proceduto ad un nuovo rialzo dei tassi di interesse, questa volta più contenuto (solo +0,25%) dei precedenti nell’ultimo anno. Anche se il rialzo dei tassi è tra le cause del crack bancario “regionale” negli Usa (Silicon Valley Bank, Signature Bank), la banca centrale ha deciso ugualmente di stringere i cordoni della politica monetaria. In questo modo la Fed ha segnalato di essere più interessata alla riduzione dell’inflazione, piuttosto che alle crisi di liquidità delle banche. Secondo una ricerca della University of Massachusetts, “le imprese stanno spingendo in alto i prezzi e i loro margini di profitto, piuttosto che i salari”. E in Europa, secondo dati della Bce (vedi Philip R. Lane, membro consiglio direttivo, su https://ecb.eu), le variazioni dei profitti nel periodo I TRIM 2022/IV TRIM 2022 sono state doppie rispetto ai salari. In questo quadro, servirà la stretta monetaria per ridurre l’inflazione? E’ una delle domande che Pubblica ha fatto all’economista Gianmarco Ottaviano, docente di economia internazionale all’università Bocconi.
Radio Popolare
Pubblica di mercoledì 22/03/2023
calendar_today 22/03/2023 11:00
Crisi bancaria, dalla California alla Svizzera. L’origine? L’austerità monetaria imposta dalla Federal Reserve per combattere l’inflazione con i ripetuti rialzi dei tassi di interesse. Ma la stretta della banca centrale Usa potrebbe essere stata decisa anche per altre, e forse più importanti, ragioni. Quali? Ristabilire l’egemonia del dollaro, insidiata dalla Cina. Oppure finanziare un debito pubblico crescente, sia per le politiche espansive (vedi Inflation Reduction Act), sia per finanziare le spese militari. Pubblica oggi ha ospitato l’economista Christian Marazzi, docente alla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (Supsi). Qui il link all’articolo di James K. Galbraith, citato in trasmissione. (https://www.thenation.com/article/economy/svb-collapse-fed-causes-bailout/).
Radio Popolare
Pubblica di lunedì 20/03/2023
calendar_today 20/03/2023 11:00
Secondo incontro per il ciclo di “Lezioni di antimafia”. Il nuovo ciclo si intitola “Storie milanesi di mafia e antimafia. Racconti di vittime, di ribellioni, di riscatti”. E’ ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e realizzato con Radio Popolare. Relatori: Giovanna Procacci, della Scuola Caponnetto, Marilena Teri, ex studentessa di fisica, e David Gentili, già presidente Commissione consiliare antimafia del Comune di Milano. Il titolo della lezione: "La ribellione di Loreno Tetti e il processo sul pizzo a Milano". L’incontro si è svolto nell’auditorium di Radio Popolare il 14 marzo 2023.
Radio Popolare
Pubblica di giovedì 16/03/2023
calendar_today 16/03/2023 11:01
Superbonus 110%, cessione del credito, sconto in fattura. La stretta del governo Meloni sul bonus edilizio per eccellenza può penalizzare i più poveri. Non solo. Qualche settimana fa gli attivisti di diverse associazioni - da Legambiente al Wwf, dal Kyoto Club al Forum Diseguaglianze e Diversità (FD&D) - hanno manifestato davanti al ministero dell’economia a Roma contro lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura. “Così si ammazza l’unica politica per l’efficienza energetica e la riqualificazione del patrimonio edilizio, pubblico e privato”, hanno denunciato. Pubblica ha ospitato il sociologo Giovanni Carrosio, dell’università di Trieste e del coordinamento FD&D. Ospite oggi anche l’economista Gianfranco Viesti per raccontare a che punto siamo con il pagamento delle nuove rate del PNRR. “Riuscirà il PNRR a rilanciare l’Italia?”: è titolo di un libro in uscita nelle prossime settimane scritto dal professore dell’università di Bari.
Radio Popolare
Pubblica di mercoledì 15/03/2023
calendar_today 15/03/2023 11:01
Un mix di arroganza e passi falsi. Il New York Times ha definito così il fallimento della Silicon Valley Bank. La SVB ha prestato meno attenzione alla gestione del rischio (leggi: squilibrio tra depositi a breve e investimenti a lungo) ed è stata messa in crisi dai cambiamenti economici (leggi: rialzo dei tassi di interesse). E’ solo una coincidenza il crack della SVB e la crisi delle Big Tech digitali (da Meta a Google, da Amazon a Microsoft)? Pubblica ha ospitato oggi due economiste: Paola Subacchi, del Queen Mary dell’università di Londra; e Roberta Rabellotti, dell’università di Pavia.
Radio Popolare
Pubblica di martedì 14/03/2023
calendar_today 14/03/2023 11:01
Auto elettrica, Europa in stand-by mentre cresce la competizione con gli Stati Uniti. Lo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035 è stato rinviato a data da destinarsi. Non lo vuole il governo Scholz. E nemmeno il governo Meloni. Intanto, i 369 miliardi di dollari di sussidi green decisi dall’amministrazione Biden fanno gola anche agli europei. Volkswagen sta decidendo di costruire negli Stati Uniti una gigafactory per la produzione di batterie utilizzando gli aiuti della Casa bianca. Pubblica ha ospitato Edi Lazzi, segretario generale della Fiom-Cgil di Torino, e Nicoletta Pirozzi, responsabile del programma Unione europea dell’Istituto di Affari Internazionali.
Radio Popolare
Pubblica di lunedì 13/03/2023
calendar_today 13/03/2023 11:01
Una corona d’alloro e un fiocco verde. Sono i simboli della protesta di un gruppo di studenti e studentesse universitarie contro la narrazione tossica che guida il mondo dell’accademia in Italia, e cioè l’eccellenza irraggiungibile elevata ad unica misura della “performance” studentesca. Una protesta che chiede benessere psicologico all’interno delle università. Pubblica ha ospitato i racconti di Emma Ruzzon, studentessa in lettere moderne all’università di Padova, e della sociologa Francesca Coin, docente alla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.
Radio Popolare
Pubblica di giovedì 09/03/2023
calendar_today 09/03/2023 11:01
La strage di Steccato di Cutro, 72 persone morte per assenza di soccorsi. Lo strazio delle bare delle vittime, trattate – sotto gli occhi dei familiari - come pacchi senza una destinazione certa. Che segnale esprime tanta disumanità? Le vittime fuggono dalla guerra, le donne e le bambine anche dalla violenza del potere contro i loro corpi. Disumana è la violenza maschile contro le donne che in Italia l’anno scorso ne ha uccise 103. La società patriarcale e il potere degli uomini esercitato come dominio, come comando, è il male da combattere. Pubblica oggi ha ospitato lo storico e sociologo Marco Revelli e l’avvocata Benedetta Tonetti, della Casa di accoglienza delle donne maltrattate di Milano e socia dell’Asgi (Associazione studi giuridici sull’immigrazione).
Radio Popolare
Pubblica di mercoledì 08/03/2023
calendar_today 08/03/2023 11:00
Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori
Radio Popolare
Pubblica di martedì 07/03/2023
calendar_today 07/03/2023 11:00
Cosa dicono le previsioni del tempo, oggi? Tempo variabile, senza pioggia, su tutta l’Italia. La siccità continua. Un dato da cui partire è dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del CNR di Bologna. Le precipitazioni in Italia rilevate da ottobre 2022 a febbraio 2023 segnalano un deficit di piogge cumulate del 21% in meno rispetto al trentennio 1991-2020. Un dato che al nord tocca il 35% e al Sud si ferma al 13%. Pubblica ha ospitato Claudia Pasquero, docente di Oceanografia e Fisica dell’Atmosfera all’Università di Milano Bicocca; e Francesco Vincenzi, presidente dell’ANBI (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) e imprenditore agricolo nel modenese.
Radio Popolare
Lezioni antimafia: Nando dalla Chiesa e Daniela Marcone
calendar_today 06/03/2023 11:52
Primo incontro del settimo ciclo di “Lezioni di antimafia”. Il nuovo ciclo si intitola “Storie milanesi di mafia e antimafia. Racconti di vittime, di ribellioni, di riscatti”. E’ ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e realizzato con Radio Popolare. Relatori: Nando dalla Chiesa (presidente onorario di Libera e presidente della Scuola Caponnetto) e Daniela Marcone (responsabile settore memoria di Libera). Il titolo della lezione: “Il valore della memoria”. L’incontro si è svolto nell’auditorium di Radio Popolare il 28 febbraio 2023. Il ciclo di lezioni di quest’anno si intreccia con la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” del prossimo 21 marzo a Milano.
Radio Popolare
Pubblica di giovedì 02/03/2023
calendar_today 02/03/2023 11:00
La segreteria del Pd di Elly Schlein e la guerra in Ucraina, il rapporto con gli Stati Uniti, il ruolo dell’Unione Europea e la presenza del Pd in Europa. E poi, il superamento dell’austerità: modifiche al patto di stabilità e nuovo mandato alla Bce (“si occupi anche della piena occupazione”, chiede Schlein). Pubblica ha ospitato oggi due economisti: Emanuele Felice, docente allo Iulm, già responsabile economico del Pd nella segreteria Zingaretti; e Lucia Tajoli, docente al Politecnico di Milano e collaboratrice dell’Ispi (Istituto di studi di politica internazionale).
Radio Popolare
Pubblica di mercoledì 01/03/2023
calendar_today 01/03/2023 11:01
La casella immaginaria “consigli per Elly Schlein” si ingrossa sempre di più. E chissà quanto è gradita alla destinataria neo-segretaria del Pd. Tra i tanti, ho estratto due messaggi, che arrivano da due uomini. Uno molto famoso, l’altro meno. Il primo è Romano Prodi, il padre della patria ulivista. L’altro è il filosofo Carlo Clericetti. Prodi ha invitato Schlein a “riformare i riformismi” (sic!). Clericetti a “prendere in mano e domare un partito che per più di metà rimpiange Renzi e l’”agenda Draghi”. Da qui è cominciato il confronto di oggi a Pubblica con Luciano Fasano (scienza politica all’università statale di Milano) e Marzia Maccaferri (storica alla Queen Mary di Londra).
Radio Popolare
Pubblica di martedì 28/02/2023
calendar_today 28/02/2023 11:00
Elly Schlein e la questione femminile/femminista. La nuova segretaria del Pd a confronto indiretto con il veltronismo e il renzismo, e cioè con il pensiero politico delle origini del Pd e con la svolta rottamatrice di Renzi.
1) Veltroni, luglio 2007, dal discorso di annuncio della sua candidatura a segretario Pd: “Il partito democratico è il partito di chi crede che la crescita economica e l'equa ripartizione della ricchezza non siano obiettivi in conflitto”.
2) Schlein, febbraio 2023: il Pd avrà “una linea chiara che mette al centro il contrasto a ogni forma di disuguaglianza, il contrasto alla precarietà, per un lavoro dignitoso”.
3) Renzi, 2014, prefazione “Destra e Sinistra” di Bobbio: “la sinistra deve mostrare di avere coraggio e non tradire se stessa. Deve accettare di vivere il costante movimento dei tempi presenti[…]È questo straordinario, irrefrenabile, movimento che sfonda la vecchia bidimensionalità della diade destra/sinistra e le dà temporalità e nuova forza”. Non più destra/sinistra, la diade renziana si muove sull’asse passato/futuro, conservazione/innovazione.
4) Schlein, febbraio 2023: “il Pd deve cambiare tutto ed essere un partito di sinistra che rappresenta chi non ce la fa[…]Noi dobbiamo fare la sinistra, non si può essere tutto e il contrario di tutto”. A Pubblica le analisi e i commenti di Mattia Diletti, docente di scienza politica all’università “La Sapienza” di Roma, e Ida Dominijanni, giornalista e saggista.
Radio Popolare
Pubblica di lunedì 27/02/2023
calendar_today 27/02/2023 11:01
Lo strazio dei sopravvissuti per i compagni di viaggio morti in mare sotto i loro occhi. E’ una delle terribili immagini dell’ultima strage di migranti, avvenuta ieri davanti alle coste calabresi: sessantadue morti, forse alcune decine i dispersi e ottantuno i superstiti. “Fino a quando non si apriranno canali di accesso sicuri e legali per arrivare in Europa – denunciava ieri Cecilia Strada - le persone verranno abbandonate sulle rotte illegali e nelle mani dei trafficanti”. Impossibile fermare le partenze, come chiede il governo Meloni che ostacola in tutti i modi i soccorsi delle ong. A poche decine di chilometri di distanza dal luogo del naufragio, ieri a Riace si è svolta un’assemblea pubblica (convocata da giorni) in solidarietà con l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano. Le notizie sull’ultima strage, il processo d’appello all’ex sindaco che si avvia alla conclusione, il modello di accoglienza e di umanità che riparte a Riace. Di questo e altro si è parlato. Pubblica oggi ha ospitato la sociologa Giovanna Procacci, curatrice – insieme a Domenico Rizzuti e Fulvio Vassallo Paleologo – di un libro intitolato “Processo alla solidarietà. La Giustizia e il caso Riace”, pubblicato da Castelvecchi.
Radio Popolare
Pubblica di giovedì 23/02/2023
calendar_today 23/02/2023 11:01
Il caso Eurovita, la prima compagnia di assicurazione commissariata in Italia. Sono 353 mila i risparmiatori coinvolti, circa 15 miliardi di euro l’ammontare delle attività finanziarie. Eurovita, secondo l’autorità di controllo (IVASS), non rispetta i criteri che garantiscono la solidità del proprio patrimonio e quindi mette a rischio i propri clienti. L’IVASS ha preso una doppia importante decisione: ha nominato un commissario straordinario ai vertici della compagnia e ha bloccato il riscatto di quasi tutte le polizze fino al prossimo 31 marzo. Chi salverà Eurovita? In che modo avverrà il salvataggio? Cosa rischiano i risparmiatori? Sono alcune delle domande che Pubblica ha fatto ad Anna Vizzari, analista ed economista di Altroconsumo.it.
Radio Popolare
Pubblica di mercoledì 22/02/2023
calendar_today 22/02/2023 11:00
Europa a corto di farmaci? Lo sostiene una ricerca dell’associazione europea dei farmacisti (https://www.pgeu.eu/wp-content/uploads/2023/01/Medicine-Shortages-PGEU-Survey-2022-Results-1.pdf). Tra le cause, le conseguenze delle passate delocalizzazioni e le disponibilità di alcune “materie prime” solo in paesi terzi come Cina e India. La Commissione di Bruxelles vuole un ritorno in patria delle produzioni, difende la causa di un protezionismo farmaceutico. Pubblica ha ospitato Nicoletta Dentico, giornalista e saggista, attivista per i diritti della salute; e Simone Urbani Grecchi, analista esperto di geopolitica, collaboratore dell’Ispi.
Radio Popolare
Pubblica di martedì 21/02/2023
calendar_today 21/02/2023 11:00
“Siamo tutti in vendita”. Cosa succede in uno dei più grandi gruppi editoriali in Italia, il gruppo Gedi? La settimana scorsa le giornaliste e i giornalisti del gruppo (da Repubblica alla Stampa, al Secolo XIX e altri) hanno protestato con uno sciopero contro la possibilità concreta di vendita di un pezzo dei giornali locali del gruppo. Non meno concreta è la possibilità che anche tra i grandi giornali nazionali possa esserci in vista una dismissione. I vertici di Gedi replicano parlando di “allarmismo”. Pubblica ha ospitato Marco Mele, giornalista, esperto di media, per anni ha lavorato al Sole24Ore, oggi è il fondatore e l’ideatore di TvMediaWeb.
Radio Popolare
Pubblica di lunedì 20/02/2023
calendar_today 20/02/2023 11:01
Le condizioni economiche per la pace. E’ il titolo di una lettera-appello di un gruppo di economisti internazionali pubblicata il 17 febbraio scorso sulle pagine del Financial Times (e ripresa da Le Monde e da IlSole24ore). Primi firmatari: l’economista Emiliano Brancaccio (Università del Sannio) e Robert Skidelsky (economista britannico, membro della Camera dei Lord, biografo di Keynes). L’appello chiede una “nuova iniziativa di politica economica internazionale”, “un piano per regolare gli squilibri delle partite correnti” che sono alle origini delle tensioni internazionali. Lo squilibrio è quello generato dalla "globalizzazione deregolata" – sostengono gli autori dell’appello - tra debitori netti (Stati Uniti, Gran Bretagna e una parte dell’Occidente) e creditori netti (Cina e altri paesi orientali e in parte anche la Russia). “Il conflitto in Ucraina – è scritto nella lettera - e le crescenti tensioni in Estremo e Medio Oriente possono essere pienamente compresi solo alla luce di queste gravi contraddizioni economiche”. Che fare? Nella lettera si parla di una doppia rinuncia: gli Usa e i loro alleati dovrebbero rinunciare alle pratiche di protezionismo selettivo e aggressivo (friend shoring), mentre la Cina e gli altri paesi creditori dovrebbero abbandonare la loro adesione al libero scambio. Pubblica ha ospitato due firmatari dell’appello: Emiliano Brancaccio e l’economista Marcella Corsi (università La Sapienza). Qui l’appello: https://economicconditionsforpeace.wordpress.com/info/
Radio Popolare
Pubblica di giovedì 16/02/2023
calendar_today 16/02/2023 11:01
Lazio e Lombardia, gli annunci dei presidenti della destra Fontana e Rocca dopo il voto di domenica scorsa: “sto pensando di tenere la delega sulla sanità”, ha detto il presidente laziale. Il capo della giunta lombarda: “per l’autonomia cominciamo con la sanità...Come spendiamo su quella materia sono affari nostri”. Pubblica ha ospitato Edoardo Turi, medico del servizio sanitario pubblico a Roma e attivista di Medicina Democratica, e l’economista Gianfranco Viesti, dell’università di Bari.
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Pubblica di mercoledì 15/02/2023
calendar_today 15/02/2023 11:00
Il vuoto tra partiti e cittadini. L’abisso dell’astensionismo, o forse dell’assenteismo? La secessione degli elettori dalla partecipazione politica. La dissoluzione delle “passioni politiche”. In quanti modi si può raccontare la fuga dai seggi di domenica e lunedì scorsi nelle elezioni regionali di Lazio e Lombardia? Pubblica ha ospitato il sociologo Filippo Barbera (Università Torino) e la scienziata politica Fedra Negri (Università Milano-Bicocca).
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Pubblica di martedì 14/02/2023
calendar_today 14/02/2023 11:00
Il vuoto ai seggi nelle elezioni di Lazio e Lombardia. L’altissima astensione e la lunga educazione all’anti-politica; il discorso pubblico e gli errori della sinistra; il nesso spezzato tra vita quotidiana e voto. Pubblica ha ospitato oggi lo storico Luca Alessandrini e Ida Dominijanni, giornalista e saggista.
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Pubblica di lunedì 13/02/2023
calendar_today 13/02/2023 11:00
Reddito di cittadinanza, a dicembre 2022 duecentomila richieste in meno rispetto ad un anno prima. Lo dicono i dati dell’Inps. E’ iniziato il conto alla rovescia che porterà a luglio 2023 alla perdita dell’assegno per circa 400 mila famiglie, oltre mezzo milione di persone. Poi dal 2024 lo smantellamento del reddito di cittadinanza sarà di fatto completato. Il governo Meloni ha promesso nuove misure per il contrasto alla povertà, corsi di aggiornamento e di formazione scolastica. Ma per ora non se n’è vista traccia. Pubblica ha ospitato oggi la sociologa Chiara Saraceno.
Radio Popolare
Pubblica di giovedì 09/02/2023
calendar_today 09/02/2023 11:00
L’industria italiana dei media generalisti, basta un Sanremo a rivitalizzarla? Come interpretare la tendenza al calo progressivo degli ascolti Tv, al di là dei picchi legati ad eventi straordinari, come la serata Benigni-Mattarella? L’integrazione con i social è ancora ad un livello marginale? Pubblica ne ha parlato con Stefano Balassone (produttore e autore televisivo) e con Michele Mezza (giornalista e saggista).
Radio Popolare
Pubblica di mercoledì 08/02/2023
calendar_today 08/02/2023 11:01
Pandemia, lockdown, catene del valore spezzate, de-globalizzazione, protezionismo, inflazione, disuguaglianze. Sono passati tre anni dall’inizio dell’era Covid-19. “Nulla sarà più come prima”, si diceva allora immaginando cambiamenti radicali dal clima alla sanità, dall’economia ai diritti. Ma oggi le svolte in atto nelle politiche, con la guerra in Ucraina, sembrano portare ad una restaurazione. Pubblica ha ospitato Andrea Roventini (economista, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) e Elena Granaglia (economista, università di Roma Tre, https://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=en&catId=88&eventsId=2057&furtherEvents=yes).
Radio Popolare
Pubblica di martedì 07/02/2023
calendar_today 07/02/2023 11:00
A chi conviene un’Italia fatta di tante piccole "repubbliche"? Com’è possibile che un progetto come quello dell’autonomia regionale - pensato e voluto dal centrosinistra vent’anni fa – oggi possa avere esiti nefasti per la democrazia? Ad esempio: mettere in discussione l'unità del paese, violare il principio di uguaglianza. “Secessione dei ricchi”, “nuovo feudalesimo”, “disgregatore sociale”: sono alcune delle espressioni usate per definire l’autonomia differenziata targata Meloni-Calderoli. Pubblica ha ospitato oggi il costituzionalista Andrea Pertici e l’economista Gianfranco Viesti.
Radio Popolare
Pubblica di lunedì 06/02/2023
calendar_today 06/02/2023 11:00
I numeri della deriva “privatistica” nella sanità in Lombardia e nel Lazio. Un articolo su Lavoce.info di due ricercatori Istat, l’economista Monica Montella e lo statistico Franco Mostacci, dà la dimensione del finanziamento pubblico agli operatori sanitari privati. Lombardia 2021: su 22 mld di spesa sanitaria 6,4 mld sono andati ai privati (erano 5,7 mld nel 2012). 645 euro è la spesa sanitaria pro-capite in Lombardia nel 2021. Lazio 2021: su 12,5 mld di spesa sanitaria 3,8 sono andati ai privati (erano 3,1 mld nel 2012). 669 euro è la spesa sanitaria pro-capite nel Lazio nel 2021. Montella e Mostacci sono stati ospiti oggi a Pubblica.
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Pubblica di giovedì 02/02/2023
calendar_today 02/02/2023 11:00
L’articolo 41-bis: dalla legge Gozzini alle modifiche introdotte dopo la strage di Capaci; da misura eccezionale e temporanea a provvedimento ordinario e stabile. Pubblica ha ospitato Sebastiano Ardita, magistrato antimafia alla procura di Catania, fino a qualche giorno fa membro del Csm, E' stato direttore generale dell’Ufficio detenuti presso il DAP (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria). Ardita parla anche del caso Cospito: la scelta del 41-bis per l’anarchico compiuta dalla ministra Cartabia ha avuto un valore politico. “Si è ritenuto – sostiene Ardita – di dare un segnale molto forte. Tornare indietro rappresenta un segno politico di tipo inverso. Questo non c’entra con la legittimità della scelta: potrebbe anche essere che il 41bis è applicabile, ed è pure utile, ma che si faccia una scelta politica diversa per non enfatizzare questa dimensione criminale che si vuole contrastare. Questo è il punto”.
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Pubblica di mercoledì 01/02/2023
calendar_today 01/02/2023 11:01
Cento giorni di governo, non solo da Palazzo Chigi. La destra di Meloni lascia segni ovunque della propria narrazione postfascista. Sugli anni ‘70-’80 ha chiesto (Fabio Rampelli, FdI) una commissione di inchiesta sulla violenza politica, ma solo contro esponenti della destra. A Gorizia la giunta comunale (FdI-Lega-FI) ha inviato una propria assessora, con tanto di fascia tricolore, alle commemorazioni di una battaglia “vittoriosa” della X Mas nel gennaio ‘45. La X Mas è la milizia repubblichina fascista autrice di fucilazioni, impiccagioni e sevizie contro partigiani e oppositori politici. A fine dicembre, in occasione dell’anniversario della fondazione dell’Msi, ci sono stati i commenti pubblici di Isabella Rauti (sottosegretaria alla difesa di FdI) e di Ignazio La Russa. Entrambi hanno onorato i loro padri, legati alle radici fasciste di quel partito. Pubblica ha ospitato Valentina Pisanty, semiologa all’università di Bergamo, e lo storico e sociologo Marco Revelli.
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Pubblica di martedì 31/01/2023
calendar_today 31/01/2023 11:00
Autonomia regionale differenziata: come cambiare di fatto la Costituzione repubblicana senza modificare una riga della carta fondamentale e spaccare il paese. E’ la sostanza dei progetti di maggiore autonomia regionale richiesti nel 2017 da Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, seguite poi da altre regioni. In tutto l’iter un ruolo fondamentale lo svolge il governo (ad esempio nella determinazione con un DPCM dei livelli essenziali delle prestazioni). Pubblica ha ospitato oggi il costituzionalista dell’università di Torino, Francesco Pallante. Che cos’è l’autonomia differenziata? Che cosa stabilisce la Costituzione? Su quali materie le regioni possono chiedere maggiori competenze? Cosa prevedono le richieste regionali già presentate? Qual è il ruolo del parlamento? E del governo? Sono gli interrogativi principali che Pubblica ha girato al professor Pallante.
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Pubblica di giovedì 26/01/2023
calendar_today 26/01/2023 11:00
E’ possibile combattere il surriscaldamento del clima e allo stesso tempo fare bene all’economia? Perchè laddove ci sono disuguaglianze di reddito, l’investimento in tecnologie verdi è più costoso? Di queste e altre domande si è discusso ieri a Roma al Cnel in un incontro organizzato dal Centro Ricerche “Enrico Fermi”, dall’istituto di economia della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dal Forum Disuguaglianze e Diversità. Titolo dell'incontro: “La transizione ecologica: un opportunità di sviluppo per l’Italia”. Pubblica ha ospitato le autrici di due ricerche presentate ieri: Angelica Sbardella, ricercatrice presso il Centro di Ricerche Enrico Fermi, e Maria Enrica Virgillito, economista della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
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Pubblica di mercoledì 25/01/2023
calendar_today 25/01/2023 11:01
A Gorizia la storia è già stata riscritta. Una commemorazione per una battaglia del 1945 tra i fascisti repubblichini della X Mas e l’esercito titino ha ricevuto nei giorni scorsi il riconoscimento delle istituzioni locali. Presente alla cerimonia un’assessora in fascia tricolore della giunta di destra del sindaco Ziberna (FdI). Mentre un servizio del TGR Friuli-Venezia-Giulia ha descritto l'evento in modo asettico: la X Mas (responsabile di numerose atrocità compiute contro i partigiani, come fucilazioni, impiccagioni e sevizie) è stata presentata semplicemente come “formazione militare della Repubblica Sociale Italiana”. Ospite oggi a Pubblica lo storico e scrittore Carlo Greppi. Il suo ultimo libro si intitola “Il buon tedesco” (Laterza 2022).
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Pubblica di martedì 24/01/2023
calendar_today 24/01/2023 11:01
L’arresto di Matteo Messina Denaro, una settimana dopo. I molti interrogativi che restano sulle coperture della latitanza, su alcuni segnali dati dal boss mafioso che potrebbero essere interpretati come una volontà di consegnarsi. E poi le “lezioni” del passato: l’arresto differito di Bernardo Provenzano. Scrivono i giudici della corte d’assise d’appello di Palermo nelle motivazioni della sentenza di assoluzione dei generali dei Ros Mori e Subranni nel processo sulla trattativa stato-mafia: “vi erano indicibili ragioni di interesse nazionale a non sconvolgere (con l'arresto di Provenzano, ndr) gli equilibri di potere interni a Cosa Nostra che sancivano l’egemonia di Provenzano e della sua strategia dell’invisibilità o della sommersione almeno fino a che fosse stata questa la linea imposta a tutta l’organizzazione. Un superiore interesse – proseguono i giudici palermitani - spingeva ad essere alleati del proprio nemico per contrastare un nemico ancora più pericoloso“. A Pubblica i commenti e le analisi di Alfredo Galasso, avvocato e docente diritto civile, profondo conoscitore del fenomeno mafioso.
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Pubblica di lunedì 23/01/2023
calendar_today 23/01/2023 11:00
Il 23 gennaio del 1973 Roberto Franceschi, studente di vent’anni all’università Bocconi, viene colpito – davanti alla sua università - da un proiettile di pistola in dotazione alla polizia. Roberto muore dopo una settimana di coma, il 30 gennaio. Stasera, cinquant’anni dopo quel 23 gennaio, Roberto Franceschi verrà ricordato nella sua università. A lui verrà intestata l’aula maggiore. La memoria di Roberto - studente modello con la passione per lo studio critico e l’impegno politico - è stata sostenuta in questi anni dall’attività della fondazione che porta il suo nome. E’ un’istituzione della città, la Fondazione “Roberto Franceschi”. Voluta da sua madre Lydia, presieduta oggi dalla sorella Cristina, la fondazione sostiene con un proprio assegno-premio le ricerche di laureandi/e e dottorandi/e su povertà, disuguaglianza, disagio sociale. E’ inoltre impegnata nelle scuole sui temi dei diritti e del lavoro e nella diffusione della conoscenza della Costituzione italiana. Pubblica ha ospitato oggi Simone Cremaschi (scienziato sociale) e Mariapia Mendola (economista), entrambi vincitori negli anni scorsi dei fondi di ricerca “Roberto Franceschi”.
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Pubblica di giovedì 19/01/2023
calendar_today 19/01/2023 11:00
La giustizia firmata Cartabia non funziona. La riforma della ministra dell’ex governo Draghi è piena di incongruenze e contraddizioni. Il racconto a Pubblica del giudice Alfonso Sabella del Tribunale di Roma (ex pool antimafia di Palermo). Velocizzare i processi o non farli proprio? Le nuove norme di fatto incentivano la fine dei procedimenti giudiziari e in molti casi non li fanno nemmeno iniziare. Sabella analizza l'importanza delle intercettazioni per i reati di mafia e terrorismo e per tutti quei reati spia fondamentali per le indagini.
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Pubblica di mercoledì 18/01/2023
calendar_today 18/01/2023 11:00
“Metodologia di indagine consolidata, senza misteri o altro”. E’ il giudizio dell’ex magistrato Armando Spataro sull’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro. Spataro ha indagato anche su mafia e ‘ndrangheta per oltre un decennio della sua carriera di magistrato. Quanto agli strumenti di indagine, Spataro è categorico: “a mio avviso non si deve intervenire sul sistema attuale delle intercettazioni”. Spataro – ospite a Pubblica – parla della lunga latitanza del capomafia, delle relazioni tra “mafia e zona grigia” e del “triangolo politica mafia e imprenditoria”. Ospite a Pubblica anche lo storico delle mafie Enzo Ciconte che analizza le parole del procuratore capo di Palermo, Maurizio De Lucia, che in un’intervista oggi ha detto che “quando parlo di borghesia mafiosa (che ha aiutato la latitanza di Messina Denato, ndr) intendo il mondo delle professioni, dell’imprenditoria, della politica”. Osserva il professor Ciconte: “queste parole di De Lucia colgono nel segno. Aggiungo che sono parole che non valgono solo per la Sicilia di Matteo Messina Denaro, ma per l’Italia intera, soprattutto nel nord e per un’organizzazione potente e ramificata come la ‘ndrangheta calabrese”.
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Pubblica di martedì 17/01/2023
calendar_today 17/01/2023 11:00
L’arresto di Messina Denaro: individuato – e perquisito – il covo dove il boss mafioso si nascondeva. E’ a Campobello di Mazara, nel trapanese, paese del favoreggiatore Giovanni Luppino, finito in carcere insieme al capomafia. Il giorno dopo l’arresto di Messina Denaro, il generale Mori (ex capo dei Ros e del Sisde) ha detto che “la mafia è finita”. Ma ad essere finita è solo un’epoca della mafia, come ha raccontato a Pubblica Attilio Bolzoni, giornalista e scrittore che si occupa di mafia da quarant’anni. “Questi uomini dello stato che si abbandonano a tali dichiarazioni così frettolose mi fanno un po’ paura”, racconta Bolzoni. “La storia – aggiunge – insegna che la mafia ha una capacità di rigenerarsi impressionante. Cerco di ragionare a freddo: l’arresto di Messina Denaro è il timbro che lo stato italiano ha messo su una battaglia vinta contro i corleonesi. Lo stato, dopo le stragi del ‘92, finalmente si è svegliato dal suo torpore e ha sconfitto quella mafia”, sostiene Bolzoni. Ma è “una” mafia, non “la” mafia: “è la mafia travestita da terrorismo – prosegue il giornalista - del ricatto, delle bombe. In Italia la mafia si è già rigenerata: c’è una mafia degli incensurati, una mafia trasparente che non spara più, che si insinua nelle istituzioni, negli apparati, nell’imprenditoria, nella società civile”.
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Pubblica di lunedì 16/01/2023
calendar_today 16/01/2023 11:01
L’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro. Dopo 30 anni di latitanza Messina Denaro, 60 anni, è stato arrestato questa mattina dai carabinieri del Ros insieme ai reparti del Gis. Si aprono ora una serie di interrogativi: sul ruolo che Messina Denaro ha avuto finora in cosa nostra, sulle protezioni di cui ha goduto negli anni della latitanza, sullo stato dell’organizzazione mafiosa, passato dalla stagione stragista del '92-'93 all'apparente inabissamento dei decenni successivi. Interrogativi simili si erano già posti in occasione degli arresti dei boss Totò Riina (15 gennaio 1993) e Bernardo Provenzano (11 aprile 2006). Pubblica ha chiesto un commento e una prima analisi a due studiose del fenomeno mafioso come la giornalista e scrittrice Stefania Limiti e la sociologa dell’università di Palermo Alessandra Dino. Ospite anche il sociologo Pier Paolo Farina, presidente e fondatore di Wikimafia, la libera enciclopedia online sulle mafie.
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Pubblica di giovedì 12/01/2023
calendar_today 12/01/2023 11:00
Una lettera appello alle più alte cariche dello stato in difesa della salute mentale. L’hanno inviata ieri a Mattarella e Meloni, al ministro Schillaci e ai presidenti di Camera e Senato, 91 (su 130) direttori e direttrici dei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) delle Asl italiane. “Le condizioni di cura sono drammatiche”, scrivono i vertici delle DSM che denunciano di “erogare ormai con estrema difficoltà le prestazioni che, invece, dovrebbero essere garantite da Livelli Essenziali di Assistenza”. Tutto ciò a fronte di un aumento del disagio mentale in Italia, soprattutto tra gli adolescenti, che riguarda ormai circa quattro milioni di persone. Pubblica ne ha parlato con due responsabili di DSM: Paola Carozza, psichiatra, di Ferrara, e di Massimo Cozza, anche lui psichiatra, di Roma. Cosa chiedono con la loro lettera i direttori della salute mentale pubblica? Di avvicinare la cura ai luoghi dove le persone vivono (scuole, università, luoghi di lavoro, etc.). E per far ciò – chiedono nella lettera a Mattarella e Meloni – occorre un piano straordinario di assunzioni, l’adeguamento del fondo sanitario per la salute mentale (oltre due miliardi di euro).
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Pubblica di mercoledì 11/01/2023
calendar_today 11/01/2023 11:01
Le grandi mutazioni della terra passano attraverso la sua popolazione e il suo territorio. Demografia e geografia cambiano i connotati del pianeta. L’aumento della popolazione globale si accompagnerà ad una diversificazione dei trend nel prossimo futuro: l’Africa crescerà più dell’India e della Cina. Le tre aree oggi più popolose del globo prenderanno strade diverse dal punto di vista demografico. Pubblica ne ha parlato con Alessandro Rosina, demografo all’università Cattolica di Milano. Il surriscaldamento del clima modificherà pezzi di territorio, ad esempio con la fusione dei ghiacciai. E avrà conseguenze anche sul piano geopolitico e strategico. Agata Lavorìo, ricercatrice in relazioni internazionali, ci ha raccontato il caso dell’Antartide: lo scioglimento della piattaforma Conger (grande quanto Roma) e le previsioni di fusione del ghiacciaio Thwaites (grande quanto la Gran Bretagna) modificano/modificheranno il territorio antartico aumentando l’attrattività geopolitica di aree finora trascurate.
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Pubblica di martedì 10/01/2023
calendar_today 10/01/2023 11:00
Quanto conta la laicità nella politica italiana? Quali valori rischiamo di perdere se la laicità viene rimossa o, peggio ancora, espulsa dalla politica e dalla società italiane? Quale appartenenza ha voluto rivendicare il governo Meloni disponendo bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici nel giorno dei funerali di Ratzinger? “Nemmeno la prima repubblica della Dc aveva mai tributato un tale onore ad un pontefice”, ricorda a Pubblica il politologo Carlo Galli. “Laicità e democrazia – sostiene Galli – sono strettamente connessi: se si perde la laicità si perde anche la democrazia”.
Ospite della puntata di oggi anche la filosofa e condirettrice di Micromega, Cinzia Sciuto: “in Italia – dice - siamo sempre o più realisti del re o più papisti del papa”. La separazione tra stato e religione non è sufficiente a garantire la laicità. “Nel corso degli ultimi secoli abbiamo assistito – ricorda Sciuto - ad un processo di secolarizzazione, cioè di distinzione tra potere politico e potere religioso. Tale processo è andato più avanti in alcuni paesi rispetto ad altri. Ma anche i paesi secolarizzati, in cui il potere politico non risiede nelle mani dei vertici religiosi, non è detto – conclude Cinzia Sciuto - che siano paesi laici perché si tratta di paesi in cui la religione (o le religioni) continuano a svolgere un ruolo pubblico molto importante”.
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Pubblica di lunedì 09/01/2023
calendar_today 09/01/2023 11:00
Quali sono le cause della guerra in Ucraina? Vanno cercate nei “moti profondi del capitale”. L’economista Emiliano Brancaccio risponde così alla domanda sulle possibili origini del conflitto ucraino, riprendendo – in estrema sintesi – la tesi del suo ultimo libro “La guerra capitalista” (Mimesis, 2022), scritto insieme agli economisti Raffaele Giammetti e Stefano Lucarelli. Cosa sono “i moti profondi del capitale” e in che modo possono essere una spiegazione possibile della guerra in Ucraina? “Siamo eredi – racconta a Pubblica Brancaccio – di un grande squilibrio che abbiamo ereditato dall’epoca fastosa della globalizzazione. In quell’epoca di grandi scambi commerciali e finanziari a livello mondiale ci siamo trovati nella seguente situazione: da un lato gli Stati Uniti e vari altri paesi occidentali si sono ritrovati in una situazione di debitori netti (con un eccesso di importazioni sulle esportazioni). L’occidente capitalistico con a capo gli Usa è indebitato verso l’estero. Viceversa altri paesi come la Cina, in parte anche la Russia e alcuni paesi arabi, sono risultati vincitori dell’epoca della globalizzazione (con un eccesso di esportazioni sulle importazioni) e hanno accumulato credito verso l’estero. Oggi ci troviamo di fronte all’eredità di questo grande squilibrio”. E’ una eredità, spiega l’economista Brancaccio, che ha portato l’occidente a difendersi prendendo misure protezionistiche. “E le barriere protezionistiche, come è purtroppo accaduto nella storia del capitalismo – sostiene Brancaccio – possono scatenare una reazione militare da parte della controparte. Noi riteniamo – conclude l’economista dell’università del Sannio - che ci siano motivi per interpretare la guerra in Ucraina come una risposta militare, oggi russa ma un domani dell’oriente nel suo complesso (con la Cina sempre sotto traccia), alle misure protezionistiche attuate dall’occidente per difendersi dal grande squilibrio dei rapporti tra credito e debito”.
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Pubblica di giovedì 15/12/2022
calendar_today 15/12/2022 11:00
Si chiama ChatGPT-3 ed è un generatore di linguaggio, un esempio di intelligenza artificiale che produce testi all’interno di una conversazione con un utente. Da un paio di settimane l’accesso a questa tecnologia è pubblico e per ora gratuito (https://chat.openai.com). ChatGPT è prodotto da OpenAi, un’azienda californiana di San Francisco, fondata nel 2015. Pubblica ha ospitato Juan Carlos De Martin, informatico, docente al Politecnico di Torino dove co-dirige il Centro Nexa su Internet&Società, ed è co-curatore della Biennale Tecnologia di Torino. Racconta il professor De Martin: “siamo arrivati – quanto alla produzione di testi – alla soglia fatidica in cui possiamo essere indotti a credere che il testo di ChatGPT sia stato scritto da un essere umano”. Tutto ciò pone grandi interrogativi sull’uso di questa tecnologia. Quali conseguenze potranno esserci sui lavori connessi alla produzione di testi? Quali regole dovranno essere stabilite per informare i lettori dell’autenticità o della artificialità dei testi? Ecco, sono solo alcuni dei dilemmi che andranno risolti.
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Pubblica di mercoledì 14/12/2022
calendar_today 14/12/2022 11:01
1. Paola Giacchè racconta le memorie dei panieri dell’Istat: come sono cambiati negli anni, come vengono costruiti, a cosa servono. (Giacchè ha lavorato all’Istat ed è co-autrice di “Le memorie del paniere”, Donzelli 2022). 2. Qatargate, dagli investimenti miliardari di Doha in Occidente alle “mance ai quattro cialtroni di Bruxelles”. Tra soft power e corruzione.
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Pubblica di martedì 13/12/2022
calendar_today 13/12/2022 11:01
Contro i poveri. Non è solo la manovra del governo Meloni ad essere punitiva nei confronti di chi si trova in condizioni di povertà. “C’è una lunga tradizione storica che dura da cinque secoli”, ci ha raccontato oggi Enzo Ciconte, storico e autore di “Classi pericolose. Una storia sociale della povertà dall’età moderna ad oggi” (Laterza, 2022). Con il professor Ciconte, studioso delle mafie, Pubblica ha parlato anche degli ultimi sviluppi di due importanti inchieste di ‘ndrangheta: quella della Dda milanese che ha portato ieri ad una decina di arresti e quelle di Reggio Calabria e Brescia con oltre 90 arresti eseguiti questa mattina.
Radio Popolare
Pubblica di lunedì 12/12/2022
calendar_today 12/12/2022 11:01
La Germania del golpe sventato. Quasi una settimana dopo i 25 arresti dei “Reichburger” si fa più nitido il profilo degli aderenti al gruppo di estrema destra. Il governo Scholz non sottovaluta quella che considera una vera minaccia. I “Reichburger” possono essere descritti come una fusione tra estremismo di destra e complottismo. Pubblica ha ospitato oggi Lorenzo Monfregola, giornalista freelance che collabora da Berlino con l’agenzia Ansa; e Leonardo Bianchi, caporedattore di Vice-Italia.
Radio Popolare
Pubblica di mercoledì 07/12/2022
calendar_today 07/12/2022 11:01
Dalla culla alla tomba del welfare state? Ottant’anni fa la presentazione del rapporto Beveridge in Gran Bretagna poneva le basi di un modello di protezione sociale adottato nel dopoguerra anche in altri paesi europei. Oggi gli investimenti pubblici sul welfare non sono in grado di evitare povertà, disuguaglianze, precarietà. Pubblica ha ospitato la sociologa Chiara Saraceno e l’economista e storico dell’economia Pierluigi Ciocca.
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Pubblica di martedì 06/12/2022
calendar_today 06/12/2022 11:01
“Ogni anno il consumo frenetico dell'Europa è associato a 1,2 milioni di casi di schiavitù moderna e a 4200 morti”. Non solo. “Quasi il 40% delle emissioni totali di gas serra dell’UE avviene al di fuori dei nostri confini”. E’ quanto scrive Reporterre.net – sito francese di informazione ecologista – sintetizzando un recente rapporto dell’Onu (https://tinyurl.com/UNSDSN) sul tema. Pubblica ha ospitato Fabio Ciconte, direttore dell’associazione ambientalista Terra!, e Fiammetta Fanizza, sociologa dell’università di Foggia.
Radio Popolare
Pubblica di lunedì 05/12/2022
calendar_today 05/12/2022 11:00
Il suolo maltrattato, abusato, dalla cementificazione. In Italia si perdono due metri quadri di suolo al secondo. Nel 2021 la media è stata di 19 ettari di suolo persi al giorno, il valore più alto degli ultimi 10 anni. Lo dicono i dati dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Oggi 5 dicembre è la Giornata mondiale del suolo. Pubblica ha ospitato Dante Caserta, responsabile affari legali e istituzionali del WWF Italia che in questi giorni ha lanciato l'allarme: ad oggi 21.500 chilometri quadrati di suolo italiano sono cementificati, e solo gli edifici occupano 5.400 chilometri quadrati, una superficie grande quanto la Liguria. Il suolo perso in Italia dal 2012 ad oggi avrebbe garantito l'infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che, invece scivolando sulle superfici impermeabilizzate da asfalto e cemento, non sono più disponibili per la ricarica delle falde, aggravando così il dissesto dei territori che dal 2000 al 2019 ha causato in Italia la morte di 438 persone.
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Pubblica di giovedì 01/12/2022
calendar_today 01/12/2022 11:00
La geopolitica del gas e l’inflazione. L’Europa taglia gli acquisti da Mosca, ma al suo posto trova un esoso fornitore di gas naturale liquefatto: gli Stati Uniti. Macron, in visita a Washington, si prepara a protestare per i prezzi troppo alti del GNL americano e per gli aiuti di Biden alle imprese Usa. Scrive Le Monde: il protezionismo rischia di frammentare l’Occidente. A Pubblica Demonestes Floros, responsabile energia del CER (Centro Europa Ricerche) di Roma. Ospite anche Maria Chiara Franceschelli, dottoranda in scienza politica e sociologia alla Scuola Normale Superiore di Pisa, che si occupa di società civile e movimenti sociali nella Russia contemporanea. Franceschelli ci ha parlato delle difficoltà dell’opposizione russa, già colpita da una durissima repressione, a manifestare contro Putin.
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Pubblica di mercoledì 30/11/2022
calendar_today 30/11/2022 11:00
La favola della meritocrazia e il governo delle disuguaglianze.
Che cosa rappresentano le idee del ministro Valditara sulla “umiliazione” formativa degli indisciplinati a scuola? Che cosa vuole insegnare l’esclusione degli “occupabili” dai benefici del reddito di cittadinanza? Punizione e merito vanno a braccetto nell’ideologia della destra al potere in Italia. La punizione è la presa d’atto del problema. La meritocrazia (“hai successo perché te lo meriti”) è la favola che serve a legittimare le disuguaglianze, piuttosto che a superarle. Pubblica ha ospitato oggi Elena Granaglia, economista, docente di scienza delle finanze all’università di Roma Tre, tra le fondatrici del Forum Disuguaglianze & Diversità e autrice di “Uguaglianza di opportunità. Sì, ma quale?” (Laterza, 2022).
Radio Popolare
Pubblica di martedì 29/11/2022
calendar_today 29/11/2022 10:59
Prendete nota delle frasi seguenti. “Curare le crisi con l'austerità rischia di generare regimi autoritari”. E poi: “l'austerità serve a non mettere in discussione il capitalismo e a reprimere ogni forma di cambiamento sociale”. E ancora: “l'austerità ha come obiettivo quello di stabilizzare il capitale”. Ultima citazione: “l'austerità è tornata”. Sono tutte frasi che descrivono sinteticamente l’esito del lavoro di ricerca dell’economista Clara Mattei, docente di economia alla New School for Social Research di New York. Un lavoro che Mattei ha condensato in un libro dal titolo “Operazione austerità. Come gli economisti hanno aperto la strada al fascismo ” (Einaudi, 2022). Mattei è stata ospite oggi a Pubblica.
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Pubblica di lunedì 28/11/2022
calendar_today 28/11/2022 11:00
Iran, il blocco di potere religioso e militare messo alla prova dalla protesta nelle piazze. Cresce la partecipazione alle manifestazioni, mentre sono passati 73 giorni dall’assassinio delle ventiduenne Mahsa Amini, all’origine del movimento di contestazione del regime di Teheran. Cosa potrà succedere? Le opinioni di Farian Sabahi, collaboratrice di Radio Popolare, giornalista e studiosa di culture e politiche dell'Islàm; e di Renzo Guolo, sociologo dei processi culturali all’università di Padova. Pubblica ha ospitato anche Alessandro Colombo, docente di relazioni internazionali all’università di Milano e autore del libro “Il governo mondiale dell’emergenza” (Raffaello Cortina, 2022).
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Pubblica di giovedì 24/11/2022
calendar_today 24/11/2022 11:01
Quando le disuguaglianze sociali si cristallizzano in differenze gerarchiche. I provvedimenti di politica economica del governo Meloni - tra cui la cancellazione del reddito di cittadinanza e l’ampliamento della flat tax - spingono in questa direzione. E poi le iniziative del ministro Valditara, sempre più nei panni dell’ideologo dell’estrema destra al governo. L’ultima dichiarazione: “niente reddito di cittadinanza per chi non assolve l’obbligo scolastico”, dice il ministro. Pubblica ha ospitato Rosa Fioravante, studiosa delle ideologie della globalizzazione, ricercatrice in sociologia politica alla LUISS di Roma; ed Enrica Morlicchio, sociologa dell’università Ferderico II di Napoli.
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Pubblica di mercoledì 23/11/2022
calendar_today 23/11/2022 11:00
A due mesi esatti dalle elezioni politiche del 25 settembre che cosa possono dire di più i risultati delle urne alla prova di un’analisi più approfondita? Visti i primi provvedimenti si può tracciare un profilo politico del governo Meloni? Pubblica ha girato le due domande a Fedra Negri, ricercatrice di scienza politica all’università Bicocca di Milano. Secondo Negri ci sono informazioni aggiuntive che si possono trarre dai risultati almeno su due questioni: la partecipazione e lo spostamento degli elettori. Ospite a Pubblica anche Paola Di Lazzaro co-autrice con Giordana Pallone di “Com’è successo?” (Fandango, 2022). Come sono state possibili negli ultimi 30 anni alcune mutazioni nel linguaggio della politica? Inciucio, Sindaco d’Italia, Primarie, Casta, Presidente operaio, Fannulloni sul divano, Nè di destra nè di sinistra. Com’è stato possibile che tali metamorfosi abbiamo avuto conseguenze sui processi democratici?
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Pubblica di martedì 22/11/2022
calendar_today 22/11/2022 11:01
Il calcio mondiale è entrato nella sua fase post-democratica. La Fifa, con l’assegnazione dei mondiali alla Russia e al Qatar – decisione presa nel 2010 - ha di fatto sancito la sua “tolleranza verso i paesi non democratici”. Lo sostiene il sociologo e ricercatore dell’università di Firenze Pippo Russo, ospite oggi a Pubblica. Andrea Goldstein, economista e autore di "Il potere del pallone. Economia e politica del calcio globale" (Il Mulino 2022), ci ha raccontato i fondamentali di questa vera e propria industria: chi la governa, quanto fattura e da quali fonti, qual è oggi la geopolitica del calcio.
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Pubblica di lunedì 21/11/2022
calendar_today 21/11/2022 11:00
Una manovra pericolosa per l’equità e la giustizia sociale. Il governo sta cercando di mettere insieme i pezzi della legge di bilancio, forse oggi il varo. Meno reddito di cittadinanza e più flat tax; cancellazione dell’Iva su pane e pasta, sia per i poveri che per i ricchi; quota 103 sulle pensioni, soprattutto per gli uomini e solo in parte per le donne. Pubblica ha ospitato Marcella Corsi, economista all’università La Sapienza di Roma, tra le animatrici di “Ingenere.it”. Ospite oggi anche Francesco Strazzari (relazioni internazionali alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) per parlare del suo libro “Frontiera Ucraina” (Il Mulino, 2022).
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Pubblica di giovedì 17/11/2022
calendar_today 17/11/2022 11:00
1) Dal G20 di Bali i segnali di una nuova globalizzazione. E’ finita l’era unipolare, a guida statunitense, della globalizzazione neoliberista. Al suo posto che cosa si sta formando? Un sistema di "alleanze mobili", come scrive oggi Ugo Tramballi sul Sole-24Ore? Oppure di “coalizioni economiche tra gruppi integrati di paesi affini”, come racconta a Pubblica l’economista Gianmarco Ottaviano (autore di "Riglobalizzazione", Egea 2022).
2) “L’Italia dei divari” è il titolo dell’ultimo numero monografico della rivista Il Mulino. Pubblica ne ha parlato con una delle curatrici, la sociologa Manuela Naldini, e con Bruno Simili, vice-direttore della rivista.
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Pubblica di mercoledì 16/11/2022
calendar_today 16/11/2022 11:00
Rischi e pericoli dell’autonomia differenziata. La secessione dei ricchi alla prova del sovranismo meloniano e dell’autonomismo leghista. Domani il ministro Calderoli presenta alle regioni una sua proposta. Sarà quella di tutto il governo? La destra potrebbe portare il paese a frantumarsi in regioni di serie A e di serie B su temi centrali per una democrazia: la scuola, la sanità, l’ambiente. A Pubblica l’economista Gianfranco Viesti (università di Bari), tra i primi nel 2019 a denunciare il pericolo dell’autonomia differenziata con un libro “Verso la secessione dei ricchi? Autonomie regionali e unità nazionale” (Laterza, 2019). Ospite oggi a Pubblica anche il consigliere regionale della Liguria Ferruccio Sansa. L’esponente del centrosinistra ligure ha appena concluso uno sciopero della fame per protestare contro la mancata nomina del garante regionale delle persone private di libertà, figura fondamentale per i diritti dei detenuti.
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Pubblica di martedì 15/11/2022
calendar_today 15/11/2022 11:01
Giustizia e informazione. La legge Cartabia sulla presunzione di innocenza – in vigore da un anno – rappresenta una torsione della libertà di informare. “Si vuole provare a regolare i conti con la stampa”, ha detto il segretario generale dell’Fnsi (sindacato dei giornalisti) Raffaele Lorusso. Che cosa prevedono le norme della legge Cartabia? In cosa consiste la stretta nella comunicazione sui processi e nei rapporti tra procure e sale stampa? Pubblica ha ospitato Alessia Marani, consigliera Fnsi e giornalista del Messaggero, e Edmondo Bruti Liberati, magistrato, ex procuratore capo a Milano e ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati e autore di “Delitti in prima pagina. La giustizia nella società dell’informazione” (Raffaello Cortina, 2022). Oggi a Pubblica ospite anche Andrea Tammaro, di DescargaLab, che ha presentato il suo gruppo dell'antimafia sociale attivo nell'area del sud-ovest milanese.
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Pubblica di lunedì 14/11/2022
calendar_today 14/11/2022 11:01
Brevetti sui farmaci e diritto alla salute. Privatizzazione della conoscenza e vita delle persone. Per il professor Silvio Garattini (medico e fondatore dell’Istituto farmacologico “Mario Negri”) “non c’è niente di impossibile” sulla strada per liberare la salute e la vita delle persone dai vincoli dei monopoli sulla conoscenza. “Ho un sogno – confessa Silvio Garattini a Pubblica – ed è quello di arrivare un giorno in cui il brevetto non c’è più”. Garattini indica un itinerario che può rendere possibile il suo sogno: togliere i brevetti ai marchi; vincolare i brevetti solo alle vere innovazioni; sostenere un’imprenditoria no-profit in quei campi in cui non si fa ricerca perché sono poco redditizi. “Se siamo in tanti a sognare probabilmente possiamo farcela”, conclude il grande studioso. Silvio Garattini ha appena pubblicato un libro dal titolo “Brevettare la salute? Una medicina senza mercato” (Il Mulino, 2022).
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Pubblica di giovedì 03/11/2022
calendar_today 03/11/2022 11:01
La Lombardia, seconda regione di ‘ndrangheta d’Italia. E’ una delle conclusioni del “Monitoraggio sulla presenza mafiosa in Lombardia” realizzato dall’Osservatorio sulla criminalità organizzata (CROSS) dell’università Statale di Milano. Il sociologo Nando dalla Chiesa, fondatore e presidente dell’Osservatorio, ha coordinato il lavoro di quest’ultima ricerca ed è stato ospite oggi a Pubblica. Il monitoraggio di Cross ha tracciato una mappa della presenza mafiosa in Lombardia, soprattutto nella parte occidentale della regione. E ha descritto il radicamento e la capillarità del fenomeno mafioso: “non vi è provincia – ha scritto dalla Chiesa nelle conclusioni del rapporto – che sfugga alla logica acquisitiva delle organizzazioni mafiose”. Ci sono anche i segni positivi delle azioni di contrasto istituzionale e civile che si riscontrano, ad esempio, nella quantità di beni confiscati “che disegna – sostiene il professor dalla Chiesa – un nuovo Nord, non più prateria di impunità e spettatore cieco delle imprese delle cosche e ‘ndrine mafiose”.
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Pubblica di mercoledì 02/11/2022
calendar_today 02/11/2022 11:00
La questione franco-tedesca. Nel pieno della crisi energetica, con la guerra in corso in Ucraina, l’Europa si confronta una tensione crescente nelle relazioni tra Parigi e Berlino. Una settimana fa è stato rinviato a data da destinarsi il Consiglio dei ministri congiunto tra i governi francese e tedesco. E’ uno dei simboli dell’intesa tra i due paesi, incontri periodici al massimo livello a cui partecipano folte delegazioni di ministri francesi e tedeschi. Quel patto siglato in nome di una comune visione europeista ora è in crisi. Parigi e Berlino sono divise su questioni strategiche: dagli armamenti alla difesa comune, dall’allargamento dell’unione all’energia. Pubblica ne ha parlato oggi con Yves Meny, politologo francese, già presidente della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e direttore dell’Istituto Europeo di Firenze.
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Pubblica di lunedì 31/10/2022
calendar_today 31/10/2022 11:01
1) Laissez-faire e conflitto di interessi. Il governo Meloni “non disturberà chi vuol fare”, dice la presidente del consiglio. L’esecutivo della destra non sarà interventista in economia? Cosa dice la costituzione del 1948? Pubblica lo ha chiesto al costituzionalista Andrea Pertici.
2) Ospiti della puntata di oggi anche l’economista Marcella Corsi (https://www.ingenere.it/) e l’avvocato e giuslavorista Domenico Tambasco. Il 29 ottobre è entrata in vigore la Convenzione n.190 dell’Organizzazione internazionale del lavoro “sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro”.
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Pubblica di giovedì 27/10/2022
calendar_today 27/10/2022 11:00
Poteri forti e governo Meloni. Alcuni di essi la presidente del consiglio ce li ha in casa: il senatore Berlusconi e il suo impero mediatico, e il ministro Crosetto e le sue relazioni con l’industria delle armi. E gli altri poteri forti? Un pezzo rilevante sono di proprietà pubblica (Eni, Enel, Cassa Depositi e Prestiti, etc.) su cui il governo avrà un controllo diretto. Pubblica ne ha parlato con l’economista Salvatore Bragantini, già commissario della Consob (autorità di vigilanza sui mercati azionari) alla fine degli anni ‘90.
Tra gli ospiti della puntata di oggi anche la sociologa del lavoro Giustina Orientale Caputo, docente all’università di Napoli. Perchè nel discorso di Meloni alla Camera non c’è alcun riferimento alle disuguaglianze, alla precarietà, al dialogo con le parti sociali? Come si spiega l’avversione della destra estrema al governo verso il reddito di cittadinanza? Le risposte della professoressa Orientale Caputo nel podcast di oggi.
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Pubblica di mercoledì 26/10/2022
calendar_today 26/10/2022 11:00
L’estrema destra alla riscossa. E’ quanto emerge dai primi discorsi istituzionali di Meloni (presidente del Consiglio), La Russa (presidente del Senato) e Fontana (presidente della Camera). C’è una volontà di questa destra al governo di uscire dall’angolo della storia, in cui lei stessa si sentiva emarginata. “Provengo da un’area culturale che è stata spesso confinata ai margini della Repubblica”, diceva ieri Meloni nel suo intervento alla Camera. “Rappresento – diceva Meloni in un altro passaggio del suo discorso - ciò che gli inglesi chiamerebbero l’underdog. Lo sfavorito che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici”. Questa destra cerca una propria legittimazione e aspira ad un’egemonia culturale. Vuole passare da sfavorita a testa di serie dell’Italia del futuro. E, allora, per favorire questo passaggio che cosa deve essere legittimato? Occorre, ad esempio, legittimare la possibilità che si possano definire “schifezze” le famiglie arcobaleno e poi diventare presidenti della Camera. Oppure legittimare gli anni del neofascismo (“destra democratica”, l’ha definita Meloni). Oppure, ancora: definire il fascismo storico come qualcosa di non meritevole della sua “simpatia” (sempre ieri, Meloni). Oppure parlare di antifascismo come pratica violenta, rimuovendo, negando la storia tragica dell’Italia insanguinata dalle stragi “fasciste”: le stragi da piazza fontana alla stazione di Bologna. Pubblica ha ospitato oggi lo storico Carlo Greppi, il sociologo Edoardo Novelli e l’analista internazionale Nicoletta Pirozzi.
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Pubblica di lunedì 24/10/2022
calendar_today 24/10/2022 11:00
“Temperature a livelli quasi estivi, da primi di luglio, fino a 7 gradi sopra la media stagionale”. Lo ha scritto il Cnr in un report pubblicato sabato scorso dal Lamma (Laboratorio Monitoraggio e Modellistica Ambientale). Il surriscaldamento delle temperature in Italia riguarda le pianure come le zone montuose (lo zero termico in questi giorni è salito a 3 mila metri). Pubblica ha ospitato due fisici e climatologi: Elisa Palazzi, docente di fisica del clima all’università di Torino, e Antonello Pasini, ricercatore al Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche).
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Pubblica di giovedì 20/10/2022
calendar_today 20/10/2022 11:00
L’antifascismo è iniziato ben prima del settembre 1943 e un suo ideale capofila è stato Giacomo Matteotti. Che cosa significa questo riferimento ai due antifascismi contenuto nel discorso di Liliana Segre di una settimana fa in Senato? L’antifascismo del “popolo in armi” (1943-45) e l’antifascismo delle origini che denunciava le violenze e la corruzione della nascente dittatura fascista. La senatrice a vita non parla mai di antifascismi riferendosi a quell'esperienza storica, ma di “lotta per la libertà”. Nelle parole di Liliana Segre, anche in quel riferimento ideale a Matteotti, c’è un’indicazione per l’antifascismo di oggi? Pubblica ne ha parlato con la storica Giulia Albanese e con l’ex magistrato e oggi senatore del M5S Roberto Scarpinato.
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Pubblica di mercoledì 19/10/2022
calendar_today 19/10/2022 11:01
Gli anni ‘70, il calendario civile della Repubblica (25 aprile, primo maggio e 2 giugno), la Costituzione, Salò. Il linguaggio, e le omissioni, della destra nei primi discorsi di La Russa e Fontana. A Pubblica ne parlano Ida Dominijanni e Mimmo Franzinelli. Sugli anni ‘70 il presidente del Senato ha omesso di citare le stragi di matrice fascista, da Piazza Fontana alla Stazione di Bologna. “La strage di piazza Fontana – racconta la giornalista e saggista Dominijanni – è l’inizio di tutto il quindicennio successivo. E’ stato il trauma con cui tutti quelli come me, adolescenti all’epoca, hanno avuto il loro ingresso nella vita politica. Ed è stato un atto che ha marchiato di neofascismo gli apparati e le trame più oscure della vita repubblicana. Ma su quegli anni – aggiunge Dominijanni – non si può imbrogliare, parificando rossi e neri in una sorta di versione aggiornata degli opposti estremismi, e per giunta spoliticizzando le ragioni di quel conflitto”. Ospite a Pubblica anche lo storico Mimmo Franzinelli che così ha commentato il passaggio del discorso di La Russa in cui esprime condivisione sulle date fondative della storia repubblicana indicate da Liliana Segre nel suo intervento al Senato. “E’ evidente – dice Franzinelli - che la destra si presenterà il 25 aprile con le fanfare e i pennacchi per svuotare il senso di ciò che è stata la Resistenza: ribellione morale, lotta al fascismo, lotta all’occupante nazista. Per cui, da un lato, queste date (come il 25 aprile) verranno liofilizzate e, dall’altro, si lancerà in pompa magna sulle date di tipo nazional-monarchico”. E sulle modifiche della Costituzione annunciate da La Russa, lo storico Franzinelli sostiene che “è evidente l’interesse della destra ad una modifica che segni un cambiamento di fase, legittimando così a pieno titolo la destra come forgiatrice della nuova Costituzione”.
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Pubblica di martedì 18/10/2022
calendar_today 18/10/2022 10:59
L'Italia è un paese sempre più fragile dal punto di vista sociale ed economico. E sempre più ingiusto. E dove le condizioni di povertà passano di generazione in generazione, dove l’ascensore sociale è bloccato, nella migliore delle ipotesi. Mentre nella peggiore sembra non esistere più. A fronte di questa situazione (l’ultimo quadro è stato fornito ieri dalla Caritas), in Italia alle ultime elezioni ha vinto uno schieramento di destra che ha fatto della cancellazione del reddito di cittadinanza la propria bandiera durante la campagna elettorale. Perchè è successo? A Pubblica gli economisti Giovanni Dosi e Andrea Roventini (entrambi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) rispondono sostenendo che è colpa dei partiti di sinistra. Rinunciando alla propria “agenda sociale” hanno di fatto favorito “la destra estrema che ha così intercettato paure, rabbie e frustrazioni” generate dalle conseguenze delle politiche neoliberiste. Oggi a Pubblica è stata ospite anche Vanessa Ricciardi (giornalista di Domani) sulle motivazioni della prima sentenza per l’assalto fascista alla sede della Cgil del 9 ottobre 2021. Un assalto, scrivono i giudici, che non è stato di matrice fascista.
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Pubblica di lunedì 17/10/2022
calendar_today 17/10/2022 10:59
1) Politiche pubbliche e non autosufficienza degli anziani. In Italia stiamo ancora aspettando un sistema che renda gli aiuti a domicilio la regola del sostegno agli anziani. Il governo Draghi la settimana scorsa ha approvato un disegno di legge delega al riguardo. Cosa prevede? Risponde Stefano Cecconi, sindacalista dello Spi-Cgil. A Pubblica anche l’economista Nerina Dirindin e Cristiano Gori, coordinatore del “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”.
2) All’Aquila oggi il Gran Sasso Science Institute, il Forum Disuguaglianze&Diversità (FF&D) e la “Rete dei Numeri Pari” hanno presentato un’indagine sulle nuove forme di lotta alla povertà. Giuseppe De Marzo, coordinatore nazionale della Rete, economista e responsabile delle politiche sociali di Libera, racconta i risultati dell’indagine.
3) A Trieste dal 20 al 22 ottobre si parla di “Impresa Sociale”. Un convegno organizzato dalla Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo “Franco Basaglia”, dalla Cooperativa Sociale Lavoratori Uniti “Franco Basaglia”, dal Dipartimento assistenza integrata dipendenze e salute mentale e da altri soggetti. A Pubblica Giovanni Carrosio, sociologo dell’università di Trieste (fa parte del coordinamento FF&D).
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Pubblica di mercoledì 12/10/2022
calendar_today 12/10/2022 11:00
Trasparenza vs. opacità. Perchè è importante conoscere la titolarità effettiva delle imprese? Perchè è decisivo che la pubblica amministrazione senta il dovere di chiedere chi c’è dietro il primo schermo delle società con cui ha rapporti? In Italia esisterà tra poco un registro della titolarità effettiva delle imprese. Mancano un paio di timbri da parte del MISE e poi sarà operativo. A Milano di titolarità effettiva delle imprese si è parlato molto negli ultimi anni a proposito delle società di calcio Milan e Inter e del loro progetto su San Siro, il nuovo stadio e la speculazione immobiliare ad esso connessa. Pubblica ha ospitato oggi David Gentili, consigliere comunale e membro del Comitato Antimafia nominato dal sindaco Sala, tra i primi a denunciare i pericoli posti dalla scarsa trasparenza nelle proprietà delle imprese. Ospite della trasmissione anche Caterina Paternoster, dottoranda in criminologia all’università Cattolica di Milano, ricercatrice presso Transcrime.
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Pubblica di martedì 11/10/2022
calendar_today 11/10/2022 10:59
“La Costituzione non è né di destra, né di sinistra. E’ antifascista e democratica”. Il leader della Cgil Landini sabato scorso alla manifestazione nazionale in piazza del Popolo. In un altro passaggio ha detto: “abbiamo già pagato pesantemente in questi anni sia da quelli di destra, sia da quelli che dicevano di essere di sinistra e poi facevano le stesse politiche”. A Pubblica oggi il politologo Carlo Galli ha commentato questi passaggi del discorso del leader della Cgil di tre giorni fa. Due gli interrogativi. Landini diluisce la dicotomia destra/sinistra nell’antifascismo? Dichiara di non appartenere né a quelli di destra, né a quelli che si dicono di sinistra e poi fanno le politiche come la destra?
Nella puntata di oggi anche il commento ai Nobel per l’economia con Francesco Saraceno, economista a Science Po (Parigi) e alla Luiss (Roma). Qui una spiegazione chiara e sintetica delle ricerche dei tre premiati curata dall’Accademia svedese delle scienze. (https://www.nobelprize.org/uploads/2022/10/popular-economicsciencesprize2022.pdf)
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Pubblica di lunedì 10/10/2022
calendar_today 10/10/2022 10:59
Il Mediterraneo, la rotta migratoria più mortale al mondo. Lo dicono i numeri sulle vite spezzate dai naufragi nel tentativo di raggiungere l’Europa. Lo scandalo, per noi europei, continua. E l’assuefazione rischia di farci sentire tutti assolti. Ospiti della puntata di oggi di Pubblica Livia Elisa Ortensi, demografa all’università di Bologna, responsabile del settore statistico della Fondazione Ismu (Iniziative e Studi sulla Multi-etnicità); Chiara Volpato, psicologa sociale all’università Bicocca di Milano; e Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio Italiano di Solidarietà.
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Pubblica di giovedì 06/10/2022
calendar_today 06/10/2022 11:00
«Sul lavoro stiamo assistendo ad una forma moderna di ciò che era la servitù della gleba nel Medioevo». Alain Supiot è un giurista del lavoro e filosofo del diritto, fa parte del College de France. Al centro di suoi studi, dall’inizio degli anni ‘90, c’è la ricerca di “uno statuto del lavoro, al di là dell’impiego”. Il lavoro non è solo questione di occupazione, di impiego, ma è un’esperienza della vita. Perchè il lavoro è sempre più svalutato, degradato? «Un segno oggettivo di questa perdita di valore – racconta a Pubblica Alain Supiot - è il prezzo del lavoro, a livello globale. Possiamo dire che il reddito da lavoro è in calo da 30 anni rispetto al reddito da pensione. Le ragioni di ciò sono dovute essenzialmente alla globalizzazione, che ha permesso di mettere in concorrenza tra loro i lavoratori di tutti i Paesi e quindi di coinvolgere il mondo del lavoro in una spirale negativa delle condizioni di vita e di lavoro, mettendo gli uni contro gli altri». Alain Supiot era ospite ieri della Fondazione Feltrinelli per parlare di rappresentanza del lavoro. Nell’intervista a Pubblica, su questo punto, Supiot sostiene che la competizione tra lavoratori «ha disarmato le organizzazioni collettive che tradizionalmente potevano garantire la difesa del lavoro, siano esse organizzazioni politiche o sindacali».
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Pubblica di mercoledì 05/10/2022
calendar_today 05/10/2022 10:59
Il gas di Putin spacca l’Europa. Domani il vertice dei leader dell’Unione a Praga. Il governo di Berlino non vuole sentir parlare di nuovo debito comune per finanziare i programmi di aiuti. Parigi e Roma chiedono di utilizzare il modello SURE (acronimo del piano europeo di sostegno temporaneo all’occupazione) e accusano il governo tedesco di distorcere le regole di mercato con il suo maxi-piano da 200 miliardi di euro. A Pubblica Alessandro Somma, giurista e storico del diritto europeo, sostiene che “la divisione tra Parigi e Berlino sul gas ne rivela altre che vanno oltre il solo tema dell’europeismo e coinvolgono l’atlantismo e il diverso rapporto che Francia e Germania hanno con la Nato". Ospite oggi a Pubblica anche la storica Vera Zamagni che ci ha raccontato che cos’è la “Comunità Politica Europea” che si riunisce domani a Praga per la prima volta.
Radio Popolare
Pubblica di martedì 04/10/2022
calendar_today 04/10/2022 11:00
La disuguaglianza e i suoi limiti. Quanta ne può sopportare una società? Non si tratta di “contare” le condizioni di disuguaglianza, non c’è un numero capace di esprimerle. Occorre, invece, pensare a livelli di uguaglianza essenziali, quelli che permettono una vita dignitosa. “Questa base comune – che dovrebbe essere l’infrastruttura fondamentale della nostra società – non è però garantita. E’ sempre di più messa in discussione: dalla povertà, da come si accede all’istruzione, dal livello di qualità della sanità pubblica, dall’assistenza a lungo termine”, racconta a Pubblica Elena Granaglia, economista, tra le fondatrici del Forum Diseguaglianze & Diversità, autrice di “Uguaglianza di opportunità” (Laterza, 2022). Le cause delle disuguaglianze? Almeno due. La prima: “il cambiamento nei rapporti di potere. C’è una parte – sostiene Granaglia - che ha molto più potere dell’altra. La nostra democrazia economica di fatto non esiste, perché la voce dei lavoratori è stata indebolita. C’è stata una forte deregolamentazione del mercato del lavoro. In questo contesto è chiaro che una parte riesce ad appropriarsi della fetta più grande della torta”. La seconda causa delle disuguaglianze: il cambiamento delle norme sociali. “Negli ‘60-’70 le grandi disuguaglianze di mercato non erano accettate, giustificate. Oggi, invece, le disuguaglianze sono giustificate”, conclude l’economista Elena Granaglia.
Ospite di oggi a Pubblica anche Emilio Carnevali, economista alla Northumbria University di Newcastle, con il quale abbiamo parlato della clamorosa marcia indietro del governo britannico sul piano di riduzione delle tasse per i più ricchi. Un piano contro il quale si sono scagliati pezzi rilevanti del partito conservatore, ma soprattutto i mercati finanziari, come ci ha raccontato l’economista Carnevali.
Radio Popolare
Pubblica di lunedì 03/10/2022
calendar_today 03/10/2022 11:00
Sant’Anna di Stazzema, primo partito alle ultime elezioni: Fratelli d’Italia con il 32%! La destra complessivamente a Stazzema sfiora il 50%. Perchè il paese simbolo di uno degli eccidi nazi-fascisti più efferati, con 560 persone trucidate il 12 agosto del 1944, ha votato a destra? La risposta di Ida Dominijanni, giornalista e saggista: “Io quel voto pro-Meloni di Sant’Anna di Stazzema proprio non lo mando giù. Tutto, ma non quel voto lì. Mi sento davvero – ha scritto - nel pieno del crollo di un ordine simbolico”. Pubblica ha ospitato oggi Ida Dominijanni. “Colpire la discriminante antifascista, il fatto che la repubblica sia nata su una precisa esclusione dalla prospettiva politica della tradizione fascista – spiega - è il vero obiettivo polemico della destra”. Offuscarla, farla vacillare è il vero obiettivo, più che il ritorno ad una qualche forma, anche sgangherata, di legittimazione del fascismo o di alcuni suoi simboli (vedi il recente saluto romano alla La Russa a Milano). E il voto di Stazzema è il segno di questo offuscamento. Ospite oggi a Pubblica anche lo storico Eric Gobetti. Non è la mancanza di memoria ad aver determinato il voto di Sant’Anna, sostiene. La causa sono “le politiche della memoria messe in campo negli ultimi decenni in Italia. La costruzione retorica del mito degli italiani brava gente. Il fascismo non è mai stato colpevolizzato realmente, è stato archiviato come piccola parentesi nella storia italiana. Al contrario – fa notare Gobetti – si è proceduto con una sorta di criminalizzazione della Resistenza”.
Radio Popolare
Pubblica di giovedì 29/09/2022
calendar_today 29/09/2022 10:59
Dov’è la vittoria per la sinistra alla sinistra del Pd? I numeri delle elezioni di domenica scorsa indicano che non c’è stata alcuna crescita di consensi. Secondo Rosa Fioravante, filosofa e ricercatrice in Global Studies (università di Urbino), “di elezione in elezione il campo di questa sinistra non si espande, manca un progetto di lungo respiro. La sua forza identitaria garantisce una sopravvivenza di quest’area politica, ma non una sua espansione”. Il commento del politologo Marco Revelli è come sale sulle ferite: “i risultati sono stati impietosi, indicano una sostanziale irrilevanza della sinistra in questo parlamento. Irrilevanza anche nel paese”. Il lessico di Revelli è pieno di riferimenti critici verso quella sinistra: parla di “finzioni”, “astrazioni”, “abissi”, “personalismi”, “piccoli leader”. Per Fioravante il futuro è legato alla capacità di “organizzazione materiale delle idee”. “E’ vero – dice Fioravante – che nella società alcune istanze tipiche e fondanti della sinistra sono maggioritarie. Ma perché la sinistra non riesce a trasformare questo spazio politico in consenso?” Perchè manca un’organizzazione solida, spiega Fioravante, fatta di raccolta fondi, costruzione di luoghi fisici dove tornare ad incontrarsi e attivismo.
Radio Popolare
Pubblica di mercoledì 28/09/2022
calendar_today 28/09/2022 10:59
Il PD e la sconfitta “epocale” alle ultime elezioni. L’ex presidente del partito, Matteo Orfini, parla di sconfitta epocale non solo nei numeri, ma anche nella politica. E, allora, dove sono le radici politiche della sconfitta del Pd? Qualche anno fa, all’indomani della debacle del Pd renziano alle politiche del 2018, Fabrizio Barca (oggi coordinatore del Forum Disuguaglianze&Diversità) parlò di “un’intera generazione di sinistra – la mia – che dopo il 1989 si è convinta che i suoi ideali di uguaglianza fossero una sorta di romantico errore di gioventù”. La stessa generazione, raccontava Barca, si era convinta “che la vittoria del neoliberismo fosse definitiva...C’è stata un’adesione interiore al neoliberismo”. Sono queste le radici profonde della sconfitta politica del Pd? Quale direzione prenderà il partito nel prossimo congresso? Seguirà una versione italiana del macronismo? Oppure svolterà, anche facendo ricorso ad un lessico radicale, verso politiche fondate sui principi di giustizia sociale (dall’ambiente al lavoro)? Il partito democratico, ha scritto Michele Serra ieri su Repubblica, sembra “condannato ad assumere una postura conservatrice davvero paradossale per un campo che si dice progressista e per il partito erede delle più potenti istanze di cambiamento degli ultimi 150 anni”. Di tutto questo Pubblica ha parlato oggi con Donatella Della Porta, scienziata politica alla Scuola Normale Superiore di Pisa, e con Emanuele Felice, economista dello Iulm di Milano ed ex responsabile economico del Pd durante la segreteria Zingaretti.
Radio Popolare
Pubblica di martedì 27/09/2022
calendar_today 27/09/2022 11:00
Qual è il nome della destra vittoriosa in Italia? Ultradestra, estrema destra oppure destra radicale? O ancora: i riferimenti al fascismo, nell’identità di un partito come Fratelli d’Italia, prendono la forma del post-fascismo o del neo-fascismo? Pubblica ne ha parlato con Giorgia Bulli, studiosa dei movimenti e dei partiti di estrema destra in Europa, docente all’università di Firenze. //Quali sono le “famiglie politiche” a cui appartengono gli elettori in Italia? Una ricerca curata dal politologo francese Jean-Yves Dormagen (insieme al laboratorio Cluster17) ne ha individuate quasi una ventina: dai progressisti radicali agli autoritari, dai socialdemocratici ai tradizionalisti, dagli antisistema ai pro-business, solo per citarne alcuni. Come votano questi gruppi alle elezioni? Come si posizionano sui temi che li dividono maggiormente (pro o contro l’Europa e i migranti; pro o contro le politiche redistributive; secolarizzati vs. integralisti)? Il politologo Dormagen a Pubblica ha raccontato i risultati della ricerca e invitato ascoltatori e ascoltatrici di Radio Popolare a sottoporsi al test per scoprire a quale “famiglia politica” si appartiene (https://cluster17.com).
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Pubblica di giovedì 22/09/2022
calendar_today 22/09/2022 11:00
Il lavoro, un diritto e non un dono. Ospite a Pubblica Andrea Morniroli, co-coordinatore del Forum Disuguaglianze & Diversità. Il lavoro povero di reddito e di diritti, la deriva culturale che in Italia ha permesso di considerare la povertà come una colpa: Morniroli ricorda che “le politiche di sostegno al reddito sono politiche che oggi servono per riagganciare fasce di popolazione che si sentono abbandonate e non riconosciute”. Ospite della puntata anche lo storico Federico Finchelstein (New School for Social Research di New York) che ragione sulla destra di FdI. Finchelstein ha appena pubblicato “Mitologie fasciste” (Donzelli, 2022).
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Pubblica di mercoledì 21/09/2022
calendar_today 21/09/2022 11:00
Il futuro dell’Europa appeso al risultato delle elezioni in Italia. I progetti di Scholz e Macron per l’Unione e l’eventuale vittoria della destra di Meloni. Il rischio isolamento per un’Italia governata dalla destra e alleata in Europa con un asse sovranista da Madrid (Vox) a Budapest (Orbàn). L'arrivo di Meloni a Palazzo Chigi potrebbe ridare fiato ai falchi dell'austerità in Europa?
Pubblica oggi ha ospitato Piervirgilio Dastoli, presidente del Consiglio Italiano del Movimento Europeo; e Lucia Tajoli, economista al Politecnico di Milano e ricercatrice all’Ispi.
Radio Popolare
Pubblica di martedì 20/09/2022
calendar_today 20/09/2022 10:59
La genesi dei problemi di oggi “non è fisica, non dipende da carenze o mancanze di risorse energetiche, ma da come è organizzata l’economia. I prezzi vanno alle stelle, mentre i kilowattora in gioco sono sempre gli stessi. I prezzi sono una convenzione umana. Siamo noi che decidiamo le regole del gioco. E dobbiamo cambiarle”. Così a Pubblica il fisico Angelo Tartaglia, professore emerito al Politecnico di Torino, con il quale abbiamo parlato dai rincari del pane alle centrali nucleari di cosiddetta “quarta generazione”. Ospite della puntata di oggi anche il presidente del Codacons Carlo Rienzi.
Radio Popolare
Pubblica di lunedì 19/09/2022
calendar_today 19/09/2022 11:00
Astensionismo e partecipazione alla politica. Secondo i sondaggi diffusi fino a una settimana fa, l’astensione alle prossime elezioni potrà raggiungere il 35,8% (media dei diversi istituti demoscopici). In aumento rispetto al 27% delle elezioni politiche del 2018, al 24,8% del 2013 e al 19,49% del 2008. Ospiti a Pubblica Ida Dominijanni, giornalista e saggista, e Alfio Mastropaolo, politologo.
Radio Popolare
Pubblica di giovedì 15/09/2022
calendar_today 15/09/2022 10:59
Presidenzialismo e costituzione. “L’Italia non può permettersi di delegare il potere ad una sola persona, vorrebbe dire lasciare il parlamento a se stesso”, dice a Pubblica il costituzionalista Gaetano Azzariti. E la legge elettorale attuale? Secondo Albertina Soliani, vice-presidente dell’Anpi, “questa legge elettorale è l’esempio di un restringimento, di una torsione dei poteri nelle mani di pochi, cioè dei partiti che hanno combinato questo meccanismo”.
Radio Popolare
Pubblica di mercoledì 14/09/2022
calendar_today 14/09/2022 11:00
La mafia ignorata. La stragrande maggioranza delle forze politiche e dei suoi leader non parla, o parla molto poco, in questa campagna elettorale di come combattere la mafia. Una ricerca dettagliata di Wikimafia – la libera enciclopedia online sulle mafie – fornisce numeri e chiavi di interpretazione. Ospite a Pubblica Pierpaolo Farina, sociologo, direttore e ideatore di Wikimafia. Il commento di Monica Forte, presidente della commissione antimafia della Regione Lombardia.
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Pubblica di martedì 13/09/2022
calendar_today 13/09/2022 10:59
Transizione ecologica, il processo di passaggio alle rinnovabili si è fermato? Che fine ha fatto l’unica carta che abbiamo per salvarci dal surriscaldamento del clima? Ospiti a Pubblica Annalisa Corrado, ecologista, ingegnera e attivista di Green Italia; e Stefano Mancuso, botanico, scienziato le cui ricerche sono studiate a livello internazionale, dirige il Laboratorio di Neurobiologia Vegetale dell’Università degli Studi di Firenze.
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Pubblica di lunedì 12/09/2022
calendar_today 12/09/2022 11:00
Destra e sinistra, quanto conta la visione e l’identità dei partiti in campagna elettorale? Il caso di Letta, il Pd e la fine del blairismo. E il caso Meloni e l’Europa: la fine della pacchia e il nazionalismo postfascista. Ospiti di Pubblica Marzia Maccaferri (insegna storia contemporanea e pensiero politico al Queen Mary della University of London) e Andrea Mammone (storico all’università “La Sapienza” di Roma).
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