Pubblica di giovedì 23/05/2024
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calendar_today 23/05/2024 11:00
Le stragi 1992-1993 e la storia improbabile e rassicurante raccontata nelle commemorazioni ufficiali. Una storia semplice, ma non corrispondente al vero, sostiene l’ex magistrato del pool antimafia di Palermo, Roberto Scarpinato, oggi senatore del M5S. La storia delle commemorazioni ufficiali racconta che tutti i responsabili delle stragi del ‘92-’93 sono stati condannati e sono tutti mafiosi. Secondo questa tesi il movente delle stragi di Capaci e via d’Amelio è semplice: Falcone e Borsellino sono stati uccisi dai mafiosi in quanto magistrati anti-mafia, una vendetta. Dunque: lo Stato ha vinto, la storia delle stragi 92-93 è una storia passata, da archiviare. Ma Scarpinato sostiene che le stragi furono sì compiute dai mafiosi, ma pianificate da mandanti esterni e coperte da esponenti dei servizi segreti. Lo scopo, il movente: contribuire a costruire con le stragi un nuovo ordine politico, dopo la fine della prima repubblica. Secondo questa tesi, le stragi di oltre 30 anni fa non sono un fatto chiuso e finito. Ma dialogano ancora con il presente, contribuiscono ancora a definire il profilo della seconda repubblica.