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Radio Popolare
Pubblica di giovedì 13/06/2024
Pubblica di giovedì 13/06/2024
calendar_today 13/06/2024 11:00
13 giugno 1984, quarant’anni fa. Roma, Piazza San Giovanni: oltre un milione di persone partecipano alla cerimonia funebre per Enrico Berlinguer, il segretario del PCI, morto l’11 giugno per le conseguenze di un ictus che lo aveva colpito una settimana prima, durante un comizio a Padova. Una gigantografia in bianco e nero del leader del Pci sovrasta il palco di Piazza San Giovanni, bardato di bianco, un palco che ospita tutti i membri del gruppo dirigente del Pci di allora. In prima fila c’è Nilde Iotti, presidente della Camera. C’è anche il presidente della repubblica Sandro Pertini. Su quel palco di Piazza San Giovanni ci sono anche le delegazioni internazionali. Si vede – anche da lontano – la figura del leader dell’OLP Yasser Arafat. In pochi riconoscono, invece, il capo della delegazione dall’Unione sovietica: il segretario del PCUS Konstantin Cernienko è assente, perché malato. Al suo posto viene inviato da Mosca un giovane rappresentante dei vertici del Cremlino, si dice il numero due. Il “giovane” sovietico risponde al nome di Michail Gorbaciov. Davanti al palco, sotto gli occhi di decine di delegazioni e di invitati e proteso verso la piazza gremita, c’è il feretro con la salma di Enrico Berlinguer. Inizia da qui, da quegli storici funerali di 40 anni fa, l’intervista a Pierpaolo Farina, sociologo, autore di “Per Enrico, per esempio. L’eredità politica di Enrico Berlinguer”(Youcanprint, 2014). Farina è direttore di Wikimafia, ideatore del sito «enricoberlinguer.it».