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Pasolini e Roma
Pasolini e Roma
Le geografie di Pasolini di giovedì 24/02/2022
calendar_today 24/02/2022 10:31
“(…) Ricordo che un giorno passando per il Mandrione in macchina con due miei amici bolognesi, angosciati a quella vista, c’erano, davanti ai loro tuguri, a ruzzare sul fango lurido, dei ragazzini, dai due ai quattro o cinque anni. Erano vestiti con degli stracci: uno addirittura con una pelliccetta trovata chissà dove come un piccolo selvaggio. Correvano qua e là, senza le regole di un giuoco qualsiasi: si muovevano, si agitavano come se fossero ciechi, in quei pochi metri quadrati dov’erano nati e dove erano sempre rimasti, senza conoscere altro del mondo se non la casettina dove dormivano e i due palmi di melma dove giocavano. Vedendoci passare con la macchina, uno, un maschietto, ormai ben piantato malgrado i suoi due o tre anni di età, si mise la manina sporca contro la bocca, e, di sua iniziativa tutto allegro e affettuoso ci mandò un bacetto”.
Pier Paolo Pasolini, "Vie Nuove", maggio 1958.

FOTO: La trattoria Biondo Tevere con il tavolo dove Pasolini passò la sua ultima sera con Giuseppe Pelosi condannato per il suo assassinio, anche se l’intera vicenda rimane tuttora avvolta nel mistero.