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Ma l'amore c'entra?
Ma l'amore c'entra?
calendar_today 29/11/2017 11:45
Tre uomini e una rabbia “Ma l’amore c’entra?” di Elisabetta Lodoli è un documentario che evita i luoghi comuni tanto usati dai media, e invece parla della rabbia come scelta controllabile, volontaria. Come volontario e spontaneo è stato l’accesso dei tre protagonisti del film al primo centro pubblico nato per aiutare chi ha commesso atti di violenza, l’Ldv (Liberiamoci dalla violenza) dell’Ausl di Modena. Il film - dice Betta Lodoli a Psicoradio - non è però la storia di un trattamento terapeutico, ma cerca di stimolare una riflessione sull’educazione sentimentale e sugli stereotipi culturali, sulla differenza uomo-donna e sulle gabbie culturali in cui ancora ci chiudiamo.....Paolo, Luca e Giorgio sono nomi di fantasia, ma le loro storie di violenza familiare contro le loro compagne sono reali. Non sono dei ‘mostri’ ma uomini normali, diversi per età, origine e provenienza sociale e culturale. La regista Elisabetta Lodoli, insieme alla sceneggiatrice Federica Iacobelli ed alla produttrice esecutiva Roberta Barboni ha raccolto le testimonianze dei tre protagonisti nell’arco di due anni...Accolto con successo alla recente Festa del Cinema di Roma, ‘Ma l’amore c’entra’ verrà proiettato lunedì 11 dicembre alle 20 al Mast di Bologna in collaborazione con la Cineteca di Bologna, e poi in varie altre città d’Italia..... ....“Io come voi sono stata sorpresa....mentre rubavo la vita,....buttata fuori dal mio desiderio d’amore.....Io come voi non sono stata ascoltata....e ho visto le sbarre del silenzio....crescermi intorno e strapparmi i capelli.”....Questi versi di Alda Merini hanno aperto la prima puntata di Psicoradio, quasi dodici anni fa. Ora la poetessa torna a Psicoradio attraverso le parole di un suo amico: Giovanni Nuti, il cantautore che ha realizzato lo spettacolo “Alda Merini, il concerto”, qualche settimana fa a Bologna, con Monica Guerritore e Roberto Vecchioni...“Lei riceveva le persone in camera dal letto, sdraiata come l’ultima diva, era meravigliosa" - ci racconta Nuti, che ha musicato molte poesie della Merini. “Diceva che la poesia, grazie alla musica, arriva anche a coloro che non entrerebbero mai in una libreria”. Nuti ricorda la sua gioia nell’acquistare piccoli oggetti: collane, carillon, bambole… per poi regalarli ad amici e conoscenti. E il suo piacere di essere riconosciuta e fermata per strada, quando iniziò ad arrivare la popolarità televisiva...L’Alda Merini raccontata da Nuti, piena di passione, tenerezza e dolcezza, ha conosciuto per tanti anni la sofferenza del manicomio e a noi di Psicoradio viene in mente quando, molti anni fa, ci disse “sarete anche matti, ma non avete visto il manicomio, quindi io con voi di queste cose non voglio parlare”.