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Ovunque proteggimi
Ovunque proteggimi
calendar_today 27/03/2019 09:00
Il film di Bonifacio Angius, Ovunque proteggimi, vincitore del premio come miglior film al festival Visioni Italiane di Bologna, racconta la storia di Alessandro e Francesca, che si incontrano durante un avvenimento spiacevole come il TSO (trattamento sanitario obbligatorio) e intraprendono un viaggio fisico e mentale rivelando le loro fragilità ma anche un senso di vicinanza e la possibilità di riscattarsi...“il film racconta la storia di due solitudini non volute”, racconta il regista. Lui è un cantante di musica folk sassarese che ha perso la gioia del suo lavoro e, in un momento di crisi, subisce un TSO, lei una madre a cui è stato tolto il figlio e conduce una vita di macerie. Da questo incontro nasce un forte legame, e Alessandro diventa quasi l'angelo custode di Francesca. Inizia così il film e il viaggio dei due verso una ribellione alle regole della società.....Abbiamo chiesto al regista per quali motivi ha deciso di raccontare la storia di due personaggi ai margini: “molto spesso non decidi tu le storie da raccontare, sono loro che scelgono te”, aggiungendo che, a suo parere, “in tutti i capolavori del cinema e della letteratura vengono raccontati personaggi cosiddetti marginali”. Angius precisa che non ha voluto fare un film sulla salute mentale:“i personaggi non sono affetti da patologie ma reagiscono a delle cose che gli capitano durante la loro strada. Io penso che molte persone, se messe nella loro posizione, potrebbero reagire nell’identica maniera”. E insiste su questo punto interrogandosi: "Dove sta la patologia? La patologia è qualcosa di veramente sottile, io non ci vedo niente di patologico. Questi personaggi vivono qualcosa di familiare, che molto spesso è tenuto nascosto, per pudore soprattutto. Ci sono tantissime famiglie (a cui viene tolta la capacità genitoriale) che vivono situazioni del genere e che le tengono nascoste, quindi ho sempre pensato che fosse un argomento che potesse essere compreso da tanti, perché molti l’hanno vissuto direttamente.”