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Pensieri come tarli Psicoradio intervista la dottoressa Teresa Cosentino
Pensieri come tarli Psicoradio intervista la dottoressa Teresa Cosentino
calendar_today 25/10/2017 09:00
“In Italia ci sono circa ottocentomila persone che soffrono del Disturbo Ossessivo Compulsivo, con un’età compresa tra i 15 e 25 anni. A differenza di altre patologie di questa se ne parla ancora molto poco, ma è un disturbo che può limitare tanto la vita della persona nel suo quotidiano”. Con questi dati la dott.ssa Teresa Cosentino, psicologa e psicoterapeuta ad indirizzo comportamentale e cognitivo, apre l’intervista a Psicoradio. La redazione l’ha sentita in occasione di un convegno sul disturbo ossessivo compulsivo che ha organizzato a Roma durante la giornata mondiale della salute mentale. Cos’è questo disturbo? Come si manifesta?....Queste sono alcune delle domande che i redattori e le redattrici di Psicoradio hanno rivolto alla dottoressa. “Può presentarsi in vari modi e avere anche definizioni cliniche differenti, potremmo però semplificare e riassumere il sintomo principale come un pensiero indesiderato che s’impossessa della mente della persona”, spiega Cosentino e continua “ad esempio esiste il disturbo ossessivo compulsivo da controllo e la persona che ne soffre spesso teme di aver dimenticato qualcosa o di aver compiuto un errore molto grave, e a causa di questo verifica più volte di aver chiuso bene il gas , la porta o apre la mail per controllare cosa ha scritto. Questa è ciò che potremmo definire compulsione”. La psicologa sottolinea che tra le persone che chiedono aiuto più della metà ha buona possibilità di guarigione e che, come nella maggior parte delle malattie psicofisiche, è molto importante la diagnosi precoce. Per quanto riguarda, invece, le diverse terapie esistenti, la dottoressa Cosentino sostiene che le linee guida internazionali sulla cura del disturbo ossessivo compulsivo affermano che la terapia cognitivo comportamentale ha lo stesso effetto, in alcuni casi, di quella farmacologica, perché lavora sui sensi di colpa che generano l’ossessione.