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Rappando il mio TSO
Rappando il mio TSO
calendar_today 18/09/2019 09:00
ntervista ad Alberto, in arte "Il Belga", che esprime la sua sofferenza psichica usando le rime del rap .. “Ho cominciato a scrivere i miei brani perchè avevo ed ho un disagio psichico, il disturbo bipolare. Avevo perso il lavoro e nel 2008 ho subito un trattamento sanitario obbligatorio; con il rap ho iniziato a parlare di come mi sentivo”...Alberto “Il Belga” vive a Brescia ed è un ascoltatore di Psicoradio. Qualche tempo fa ci ha scritto: voleva raccontare come la musica è stata importante nella sua vita e nell’affrontare la sua malattia. “Nei miei rap racconto come vivo l'insonnia, il disagio fisico e psicologico che ti da la malattia - ci racconta il Belga - Prima consideravo la mia malattia come una condanna che riguardava solo me stesso; invece mi ha aiutato moltissimo viverla in comunità, con persone che avevano problemi anche più gravi dei miei, e li vivevano meglio”...Anche il TSO che Alberto ha subito è diventato un rap. Il titolo “Dal 10 al 23” ricorda le date in cui è stato rinchiuso. “Non è possibile stare senza fare niente 24 ore al giorno come se fossimo nei manicomi, o peggio in centri di concentramento – ci dice - Sono entrato il dieci di dicembre e sono uscito il 23 che nevicava, ho dovuto pregare il medico di farmi rientrare almeno per Natale. Me lo ricordo come se fosse ieri. Mi ha aiutato scrivere la musica; e poi il rap mi ha aiutato a comunicare agli altri quello che mi stava succedendo, e che è ancora uno stigma (…) E’ stato un modo per farmi conoscere alle persone che non sapevano che cosa avessi”...“La musica mi ha aiutato profondamente anche in momenti in cui pensavo non dico di farla finita, ma ero giù di tono. anche Quando mi chiudevo in casa e non uscivo per settimane, mi attaccavo al microfono, alla scheda audio a un computer a una tastiera. La musica è la mia anima, la mia ragione di vita. Io sono figlio d'arte, mio padre è un jazzista autodidatta. Non è un mistero che sia malato di Alzhaimer, però suona ancora come se avesse 16 anni. E’ impressionante. Quando mi alleno al piano per una o due ore ci sono cose che non riesco a fare, e che lui fa ancora adesso a 76 anni, e questo rappresenta la potenza della musica. Ogni volta che lo sento suonare mi commuovo.”..UN PASSATO DA HIKIKOMORI..Intervista a Yuri Iwasaki, studentessa giapponese, che ai microfoni di Psicoradio ricorda di essere uscita dalla sua camera quando ha capito ed accettato questa condizione. ..“Non so spiegare perché sono diventata hikikomori. Il mio medico diceva che avevo una grande rabbia dentro e non sapevo come esprimerla, però il motivo preciso per cui sono diventata hikikomori non lo so, lo sto ancora cercando. Non avevo fiducia in me stessa e neppure negli altri”..PROFEZIA..Alì dagli Occhi Azzurri..uno dei tanti figli di figli,..scenderà da Algeri, su navi..a vela e a remi. Saranno..con lui migliaia di uomini..coi corpicini e gli occhi..di poveri cani dei padri..sulle barche varate nei Regni della Fame. Porteranno con sé i bambini,..e il pane e il formaggio, nelle carte gialle del Lunedì di Pasqua...Porteranno le nonne e gli asini, sulle triremi rubate ai porti coloniali...Sbarcheranno a Crotone o a Palmi,..a milioni, vestiti di stracci,..asiatici, e di camice americane..P. Paolo Pasolini, Profezia (1962)