Chi ha paura dell’inchiostro nero?
Chi ha paura dell’inchiostro nero?
calendar_today 05/12/2018 11:45
Partire dal colore nero per rappresentare il variopinto mondo del jazz, superare la paura dell’oscurità attraverso un laboratorio che unisce musica e disegno. L’edizione 2018 del Bologna Jazz Festival, quest’anno ha coinvolto otto ragazzi con disagio psichico della cooperativa sociale Bologna Integrazione onlus che fa parte dell’Anfass (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale)...Nell’ambito del progetto Jazz segni di libertà, un gruppo di disegnatori, coordinati da Andrea Bruno, noto artista illustratore, ha realizzato diversi disegni, usati per ravvivare gli interni e gli esterni di linee di autobus ogni giorno diverse, trasformate quindi in vere e proprie gallerie d’arte viaggianti, e alcune bacheche del centro della città di Bologna. “Sin dagli anni ’30 alcuni musicisti, per il loro anticonformismo e la loro capacità di andare oltre le righe, sono stati individuati come persone folli”, ha raccontato ai nostri microfoni Vanni Masala, responsabile del progetto, sottolineando come il jazz e la musica siano legati al “mondo della follia”. “Basti pensare a Charlie Parker, che entrava e usciva dal manicomio, e poi anche Scott Joplin, Bud Powell, sino a Luca Flores”...“Inizialmente avevo paura perché dovevo stare concentrato, pienamente concentrato, sul pezzo!”, “Dipingere richiede allenamento e tecnica (…) Con la china puoi dipingere anche da solo (…) Può essere divertente, ma è anche faticoso”, ci hanno raccontato Fabio, Mattia, Salvatore, Stefano e Daniele, cinque degli otto artisti che abbiamo intervistato. “E’stata tanta la soddisfazione di vedere i nostri lavori circolare sugli autobus e ora proseguiremo le nostre attività artistiche”...In chiusura Psicoradio vi riserva una chicca: artisti e redattori improvvisano in un gioco di libere associazioni di parole: pennellate di colore in una puntata che è anche una tela radiofonica.