L'ultimo treno per l'industria italiana. Finmeccanica vende Ansaldo Breda ed esce dall'industria ferroviaria. Intervista con Stefano Sylos Labini.
L'ultimo treno per l'industria italiana. Finmeccanica vende Ansaldo Breda ed esce dall'industria ferroviaria. Intervista con Stefano Sylos Labini.
calendar_today 25/02/2015 00:00
Un altro colpo per l'industria italiana. La Finmeccanica – società statale, il più grande gruppo italiano dell'alta tecnologia (difesa, aerospazio e sicurezza) – ha venduto ai giapponesi della Hitachi la Ansaldo Breda e la Ansaldo Sts. L'Italia esce così da un settore strategico come quello dell'industria ferroviaria. Alla Breda lavorano 2 mila persone. Alla Sts sono in 4 mila. Gli stabilimenti si trovano a Pistoia, Napoli e Reggio Calabria. E' singolare - anche se i due eventi non sono strettamente collegati - che ieri, quasi contemporaneamente, mentre il governo italiano diceva un altro sì al progetto dell'alta velocità ferroviaria Torino-Lione (nel vertice Renzi-Hollande), la Finmeccanica annunciasse l'uscita dell'Italia dall'industria dei treni. Memos oggi ha ospitato Stefano Sylos Labini, studioso di economia ambientale ed energia, ricercatore dell'Enea. Sylos Labini è autore, insieme a Giorgio Ruffolo, di un libro uscito un paio d'anni fa dal titolo: “Il film della crisi. La mutazione del capitalismo” (Einaudi, 2012). La tesi del libro: la crisi che stiamo attraversando non è una crisi qualunque. Dopo di essa le cose non torneranno piú come prima, perché è avvenuta una mutazione profonda del capitalismo, sostengono Sylos Labini e Ruffolo. E il caso Finmeccanica-Hitachi è anche un segno di questa mutazione.