Parlamento, leggi di fine stagione: processo penale approvato, cittadinanza in arrivo al Senato. Lista d’attesa per reato di tortura e codice antimafia
Parlamento, leggi di fine stagione: processo penale approvato, cittadinanza in arrivo al Senato. Lista d’attesa per reato di tortura e codice antimafia
calendar_today 15/06/2017 00:00
Si avvicina la fine della legislatura, al più tardi nel febbraio 2018. In alcuni casi l’approssimarsi delle elezioni sta accelerando i lavori del Parlamento. Progetti chiusi nei cassetti delle commissioni parlamentari da mesi, tornano in aula. Uno di questi progetti a cui è stato messo l’acceleratore è quello che riguarda la modifica di alcune norme sul processo penale. Questioni importanti per un paese che ha un livello di corruzione e illegalità “sistemico”, come si dice in questi casi. ..Il progetto sul processo penale è stato approvato definitivamente ieri sera alla Camera, preceduto da un voto di fiducia. Il testo introduce alcune novità sul voto di scambio politico-mafioso, tempi della prescrizione e uso delle intercettazioni. A Memos oggi ne abbiamo parlato con Davide Mattiello, deputato del Pd, membro della Commissione parlamentare Antimafia. Con Mattiello abbiamo visto anche lo stato di altri due progetti di legge importanti che restano però ancora fermi in parlamento: le modifiche al Codice Antimafia e l’introduzione del reato di tortura. ..Un altro testo che oggi arriva al Senato è quello sulla cittadinanza italiana. Un progetto che permetterà di superare, anche se solo in parte, i molti limiti della normativa attuale. Se verrà approvato, in Italia comunque non ci sarà l’introduzione dello “ius soli”, e cioè l’automatica acquisizione della cittadinanza italiana da parte dei figli di cittadini stranieri come conseguenza della nascita in Italia. Il progetto di legge in discussione al Senato prevede solo una forma “temperata” dello ius soli, cioè con alcuni limiti rispetto alle legislazioni dove quel diritto è pieno (dagli Stati Uniti al Canada, dall’Argentina al Brasile). A Memos ne abbiamo parlato con Ennio Codini, giurista dell’Università Cattolica di Milano, consulente della Fondazione Ismu (Iniziative e Studi sulla Multietnicità)