K-Flex, 51esimo giorno di protesta
K-Flex, 51esimo giorno di protesta
calendar_today 15/03/2017 00:00
Memos è andata in onda oggi da Roncello (MB), dal presidio dei lavoratori e delle lavoratrici della K-Flex, l’azienda italiana che produce isolanti e che due mesi fa ha dichiarato 187 esuberi tra i quasi 250 lavoratori dello stabilimento brianzolo. La K-Flex, sostengono i lavoratori, è un’azienda sana. Ha una sessantina di stabilimenti in giro per il mondo, dalla Cina alla Russia agli Stati Uniti. Nel 2015 ha fatturato 320 milioni di euro. Ma la famiglia Spinelli, proprietaria della K-Flex fondata nel 1989, vuole ridimensionare drasticamente gli impianti di Roncello, trasferendo le produzioni in Polonia. Per protesta i lavoratori e le lavoratrici della K-Flex sono in presidio davanti ai cancelli della fabbrica da 51 giorni. Hanno montato diversi gazebo, con le stufe per riscaldarsi durante la notte, le macchinette del caffè. C’è anche una cucina che prepara pranzi e cene per tutti. Oggi è una giornata importante, perché a Roma c’è l’incontro al Ministero dello sviluppo economico (Mise) con i sindacati, i delegati K-Flex e la viceministra Teresa Bellanova. I rappresentanti dell’azienda, però, non ci sono. Per loro il luogo del confronto non è il Mise a Roma, ma l’Assolombarda a Milano. La puntata di oggi di Memos ha ospitato un collegamento con Gianfranco Viesti, economista dell’Università di Bari, grande esperto di politiche industriali. Perché le imprese delocalizzano? Solo per risparmiare sul costo del lavoro? Cosa possono fare le politiche pubbliche per frenare la fuga all’estero di una parte importante della manifattura italiana? Sono alcune delle domande fatte al professor Viesti. Al gazebo davanti ai cancelli della fabbrica ci ha poi raggiunto Luisa Perego della Filctem Cgil che insieme a Cisl e Uil sta seguendo la vertenza K-Flex.