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Louis Moholo: dall'esilio alla leggenda (8)
Louis Moholo: dall'esilio alla leggenda (8)
calendar_today 25/09/2017 09:00
La dedizione alla musica creativa e improvvisata, una musica senza l'appoggio di grandi case discografiche, senza grandi management, senza visibilità sulla radio e la televisione e senza riconoscimenti ufficiali è una battaglia eroica, e la lotta per la sopravvivenza, particolarmente dura in Gran Bretagna, assieme allo stress dell'esilio si traducono in una esperienza traumatica. Alla fine del '75, a soli trent'anni, muore Mongezi Feza, grande trombettista e compositore di brani di commovente bellezza. Pochi giorni dopo la sua scomparsa, gli altri Blue Notes a Londra incidono - suonando senza soluzione di continuità per tre ore e mezzo, senza nulla di preordinato - l'album Blue Notes for Mongezi, pubblicato poco tempo dopo dalla Ogun come doppio Lp, e parecchi anni dopo sempre dalla Ogun in versione più estesa in Cd doppio. Moholo partecipa a molti gruppi e incisioni intestati a Harry Miller: Moholo è alla batteria negli album di Miller - pubblicati dalla Ogun - Family Affair (inciso nel '77) e In Conference (inciso nel '78), in cui intervengono diversi dei più bei nomi del jazz inglese. Miller a sua volta è al contrabbasso nel primo album di Moholo come leader, Spirit Rejoice! inciso a Londra nel '78 e pubblicato nello stesso anno dalla Ogun: Moholo è alla testa di un ottetto con Evan Parker al sax tenore, Kenny Wheeler alla tromba, Nick Evans e Radu Malfatti ai tromboni, Keith Tippett al piano, e al contrabbasso, oltre a Miller, anche Johnny Dyani.