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Louis Moholo: dall'esilio alla leggenda (1)
Louis Moholo: dall'esilio alla leggenda (1)
calendar_today 08/05/2017 09:00
Prendendo spunto dalla sua partecipazione alla prossima edizione del festival di Novara Jazz, con alcune puntate rendiamo omaggio a Louis Moholo, figura storica della diaspora del jazz sudafricano in Europa, diaspora causata dall'apartheid. Nel Continente Nero il Sudafrica è il caso unico di un paese nel quale nel Novecento si assiste ad una vera e propria declinazione - spesso peraltro molto originale - delle forme del jazz degli Stati Uniti. Alla fine degli anni cinquanta il jazz sudafricano esprime una forte maturità, e in alcune sue punte, come i Jazz Epistles che si formano nel '59, è già in sintonia con l'hard bop di oltre Atlantico. Il '60 è un anno spartiacque: con il massacro di Sharpeville l'apartheid comincia a mostrare il suo volto più crudele: molti musicisti cominciano a pensare all'esilio. Miriam Makeba è in Europa già dal '59, e prosegue per gli Stati Uniti. Nel '61 nella township di Langa (Cape Town) si incontrano il pianista bianco Chris McGregor e il sax alto Dudu Pukwana. Nel '62 a Johannesburg si forma un gruppo, che viene chiamato Blue Notes, con McGregor, Pukwana, Nick Moyake al sax tenore, Mongezi Velo al basso e Early Mabuza alla batteria; nel gruppo viene cooptato il giovanissimo trombettista Mongezi Feza. Nel '63 McGregor riesce a riunire per una registrazione e una esibizione a Johannesburg una big band con componenti selezionati tra i migliori jazzisti del paese: Early Mabuza non arriva al concerto e viene sostituito da un giovane batterista di Langa, Louis Moholo.