I piani israeliani per la striscia di Gaza
I piani israeliani per la striscia di Gaza
calendar_today 22/10/2024 18:32
Da questa mattina più di 40 persone sono state uccise dai raid israeliani nella striscia di Gaza, la stragrande maggioranza nel nord. I morti del 7 ottobre sono ormai quasi 43mila, e secondo il ministro della salute palestinese i feriti sono più di 100mila, e considerando la situazione degli ospedali nella striscia la possibilità che anche solo una piccola percentuale di questi riceva le cure di cui necessita si riduce ogni giorno di più. Le ferite, fisiche e psicologiche, cambieranno la popolazione della striscia di Gaza per sempre, ben oltre il purtroppo ancora lontano cessate il fuoco. In più, un rapporto pubblicato oggi dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo stima che la povertà nello Stato di Palestina salirà al 74,3% nel 2024, colpendo 4,1 milioni di persone, di cui 2,61 milioni di nuovi poveri. Secondo questo rapporto, in un anno di bombardamenti lo sviluppo socio economico della striscia di Gaza è stato ritardato di 69 anni. Il report suggerisce anche che un piano completo di ripresa e ricostruzione, che unisca gli aiuti umanitari con investimenti strategici nella ripresa e nella ricostruzione, insieme alla rimozione delle restrizioni economiche e alla promozione di condizioni che favoriscano la ripresa, potrebbe aiutare a mettere l'economia palestinese su un percorso di ripristino per riallinearsi ai piani di sviluppo palestinesi entro il 2034. Ma questo scenario può realizzarsi solo se gli sforzi di ripresa non saranno limitati.
Il punto, però, è che c’è una buona parte della società – e soprattutto della politica – israeliana che ha altri piani per la striscia di Gaza. Lo si è visto limpidamente con la conferenza organizzata ieri vicino al confine della striscia intitolata “prepariamoci al reinsediamento di Gaza”.
Abbiamo chiesto a Eric Salerno, giornalista e scrittore esperto della regione, chi sono le persone che partecipano e organizzano queste iniziative.