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Canzoni di empatia, tempo e conoscenza. Il nuovo album di Carmen Consoli
Canzoni di empatia, tempo e conoscenza. Il nuovo album di Carmen Consoli
Canzoni di empatia, tempo e conoscenza. Il nuovo album di Carmen Consoli
calendar_today 07/10/2025 17:43
“Amuri Luci” è il titolo dell’album con cui Carmen Consoli ritorna all'affetto del suo pubblico con tante novità e tanti segnali riconoscibili di una autorialità che non è mai scesa a compromessi. Sono trascorsi quattro anni da “Volevo fare la rockstar”, ultimo album di inediti della “cantantessa”, come lei stessa, con siciliana autoironia, ama definirsi, e il mondo sembra stravolto da allora.

Per chi segue la musica il tempo si misura anche così, attraverso i dischi degli artisti che ama. “Amuri Luci” sviluppa però anche i semi piantati nella “Terra ca nun senti”, la toccante testimonianza su album del concerto con l'Orchestra Popolare Siciliana tenutosi al Teatro Greco di Siracusa, con ospiti Donatella Finocchiaro, a narrare con Carmen di Rosa Balistreri, e Giovanni Impastato, che rievocava l’eroismo giovanissimo, antico ed eterno del fratello Peppino. Era già quello un disco di Resistenza culturale e alla amorevole, tenace, paziente vicenda di Giovanni nel tenere viva e d'esempio la memoria del fratello è dedicato il brano che dà il titolo all’album appena uscito.

“Amuri e Luci” è un’opera stratificata, intensa, emotiva, che prende posizione e nella quale le ragioni dell’empatia incontrano quelle di una riflessione profonda sull’umanità e sui suoi destini. L’Amore e la Luce insomma, ricondotti al punto inscindibile dove la conoscenza e il sentire si incontrano e possono esprimersi attraverso i suoni arcaici del Siciliano, ma anche del Greco e del Latino classici, dei versi di Ovidio e Teocrito, di Ibn Hamdis, poeta arabo-siciliano dell’alto Medioevo, come di Ignazio Buttitta, accostati alla scrittura urgente e ispirata di Carmen Consoli.

Il tutto intonato da un voce piena e assertiva, fatta di passione e denuncia, e vestito di un impianto sonoro sorprendente, in cui suoni elettrici e tradizionali, psichedelia e cantautorato, Morricone e indie-rock, modernità e radici si sposano grazie ad una cura meticolosa e ricercata per le armonie e gli equilibri strumentali. Un disco che richiede del tempo e lo ripaga con la moneta della qualità, della sincerità, della forza espressiva e della poesia. L'intervista di Piergiorgio Pardo a Volume.